
Da martedì 01 a venerdì 03 febbraio 2023, ore 20.30
TEATRO OSCAR – Via Lattanzio 58/a, Milano
Il 30 gennaio 1944, Liliana Segre venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, dove venne marchiata per sempre da un numero tatuato sull’avanbraccio sinistro. Liliana fu una sola dei venticinque bambini sopravvissuti a questa disumana esperienza. Continuare a ricordare ci aiuta a non dimenticare.
Nei giorni in cui la nazione, e il mondo, riflettono e ricordano la Giornata della Memoria, al Teatro Oscar sarà Margherita Mannino, attrice interprete di Caterina nell’ultimo film “Il grande giorno” di Aldo, Giovanni e Giacomo, ad accompagnare il pubblico, con il suo corpo e la sua voce, lungo questo percorso storico ed emotivo, rendendoci testimoni di un accaduto tremendo, fatto di deportazioni, sofferenze ma anche di rinascita.
FINO A QUANDO LA MIA STELLA BRILLERÀ
Tratto dal libro “Fino a quando la mia stella brillerà” di Liliana Segre e Daniela Palumbo edito da Mondadori Libri S.p.A
.Con Margherita Mannino
Drammaturgia Daniela Palumbo
Regia Lorenzo Maragoni
Costumi Silvana Galota
Musiche originali Filippo Cosentino
Una produzione M.i.l.k. – Minds In a Lovely Karma
Con il sostegno di Zaino Foodservice Srl e mpg.cultura
Con il patrocinio di Associazione Figli della Shoah e Comunità Ebraica di Venezia
In collaborazione con La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale
“Perché non posso più andare a scuola papà?” “Perché siamo ebrei, Liliana”
Una storia dolorosa, indimenticabile, quella di Liliana Segre che a soli 13 anni viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Una storia di cui il mondo deve farsi portatore per tramandare quello che è stato e che non deve mai più accadere.
Un racconto che nasce dalla personale esigenza di aiutare le giovani coscienze a familiarizzare con fatti dolorosi che fanno parte del nostro passato attraverso gli strumenti più adatti.
Il testo, scritto da Daniela Palumbo, ci parla in modo semplice, diretto. Racconta di un’infanzia felice e spensierata, quella di Liliana bambina, di un’adolescenza stravolta, di un viaggio al limite della sopravvivenza e di una prigionia che si fatica ad immaginare. Di un ritorno, difficile, faticoso e di un amore, infine, che fa rinascere.
Questo lavoro di teatro sociale si mostra più che mai fondamentale, imprescindibile in un momento storico in cui i temi dell’immigrazione, della sovranità nazionale, dei confini, tornano a dover essere affrontati in un modo nuovo.
La forza del racconto di una vita reale, di fatti realmente accaduti, rende tangibile la precarietà di molti traguardi civili raggiunti dall’uomo. Può sempre succedere qualcosa che rischi di indebolire queste certezze ritenute, fino a poco prima, pienamente condivise. Ecco allora che quei valori, di umanità, di uguaglianza, di tolleranza, tornano a dover essere difesi, compresi, tutelati.
La storia di Liliana affronta non solo il tema della deportazione ma anche, ad esempio, l’effetto della promulgazione delle leggi razziali che porta alla privazione di una serie di diritti civili. Ancora, si parla di clandestinità, del tentativo di fuga da un paese avverso, l’Italia, verso uno neutrale, la Svizzera. Lo spettacolo trascende il mero racconto offrendo innumerevoli spunti di dialogo col proprio pubblico.
Dalla difficoltà di discernere il bene e il male nel rapporto tra etica e legge scritta, allo sviluppo del concetto di identità personale e collettiva, alla presa di coscienza dell’importanza delle politiche di welfare e della tutela dello Stato verso i suoi cittadini attraverso un sistema di protezione e accoglienza.
La crescita del senso civico si nutre anche di questo tipo di lavori teatrali.
La cultura resta l’unico strumento per combattere l’odio, la violenza, la discriminazione. È Liliana che ci insegna tutto ciò e noi con questo spettacolo, la aiutiamo a portare avanti questo messaggio.
La recita di mercoledì 1° febbraio sarà introdotta da Gadi Luzzato Voghera, uno storico italiano, dal 2016 direttore della Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea (CDEC) di Milano. La Fondazione porta avanti, fin dal 1986, il rifiuto di ogni forma di razzismo, antisemitismo e difesa dei diritti civili, svolgendo un lavoro di divulgazione e formazione per la nostra società.
INFORMAZIONI
deSidera Teatro Oscar
Via Lattanzio 58/A, Milano
info@oscar-desidera.it – 334 8541004
BIGLIETTERIA
biglietteria@oscar-desidera.it
INTERO 22 €
RIDOTTO 18-12 €
BIGLIETTERIA ONLINE: www.vivaticket.it
BIGLIETTERIA DEL TEATRO: apre da 1 ora prima l’inizio dello spettacolo e ogni giovedì dalle 17.00 alle 19.00