“Stanno sparando sulla nostra canzone” al Teatro Franco Parenti – Recensione

RECENSIONE:

Il pubblico che entra in sala viene accolto con la diffusione di musiche degli anni venti, in carattere con l’ambientazione della trama dello spettacolo, ma in realtà solo una di esse appartiene a quel periodo ed è “I Wanna Be Loved You” che poi viene proposta sul palcoscenico con tutt’altro arrangiamento rispetto all’originale. Il resto delle musiche sono canzoni popolari di genere rock e pop che vanno dagli anni ’40 in poi. E le cantano i tre protagonisti dello spettacolo inframmezzandole al testo che vanno a recitare. Spettacolo del tutto originale quello creato da Giovanna Gra: non è un musical e neanche una commedia musicale ma un genere del tutto nuovo costituito da momenti musicali che, contrariamente a quanto accade nelle messe in scena con musiche, mette in primo piano proprio queste ultime, mentre, specialmente nelle scene della seconda parte, sono i dialoghi a fare da stacchi tra un breve refrain musicale e l’altro. E però tali dialoghi, costituiti da brevi frasi, sono pezzi di “amorosi sensi”, come dirà a un certo punto la protagonista, o soprattutto staffilate mordaci buttate in faccia all’avversario: ottima prova di sagace drammaturgia da parte dell’autrice della pièce.

La vicenda, che, per l’argomento trattato, è definita una black story, si svolge nella Manhattan degli anni venti durante il proibizionismo dove si fronteggiano le bande di gangster. Protagonista è Jenny Talento (Veronica Pivetti) che di giorno esercita il mestiere di fioraia mentre di notte vende segretamente oppio ai gangster di zona. La donna rimane conquistata da Nino Miseria (Brian Boccuni), un giovane maldestro giocatore di poker, il cui nome è già tutto un programma, e si lega a lui. Presto Nino cadrà vittima della sua ludopatia e finirà per indebitarsi con uno dei più importanti gangster del quartiere, Micky Malandrino (Cristian Ruiz), il quale, pretenderà da Jenny la restituzione di quel debito da saldare in natura. All’inizio la donna si rifiuta ma poi, cedendo alle suppliche di Nino che teme per la sua vita, finirà per accettare. E tuttavia, in un finale inaspettato, preparato accortamente da una serie di avvenimenti che si susseguiranno convulsamente, accadrà l’incredibile che lascerà del tutto impreparati gli spettatori.

Le canzoni, che sono tra le pagine più significative dello spettacolo, variano tra i diversi stili: si va da classici come “Bewitched”, “Moon River”, “Love Me Tender” e “Besame mucho” a brani più vicini ai nostri anni come “Sex Bomb”, “My Sharona”, “I Will Survive”, “Certe notti”. Molto originale l’interpretazione data da Cristian Ruiz della celebre “I Wanna Be Loved By You” lanciata inizialmente da Helen Kane e portata al successo mondiale da Marilyn Monroe. Ruiz la stravolge completamente fornendo un’interpretazione urlata e rabbiosa di grande effetto. Né manca un’ironica citazione di “Addio al passato” romanza tratta dall’opera lirica “La Traviata” di Verdi cantata sempre da Ruiz nelle vesti del personaggio da lui sostenuto all’atto di morire. Per quanto riguarda poi il rapporto tra Jenny e Nino, nel momento in cui lei acconsente di accettare la proposta di donarsi a Micky, sorge spontaneo un parallelo con la coppia di Macheath e Jenny delle Spelonche de “L’opera da tre soldi”, almeno pensando alla celebre “Tango Balade”, anche se Nino non ha la tempra del protagonista della commedia brechtiana.

Lo spettacolo di circa un’ora e mezza procede a un ritmo incalzante e non concede tregua ai protagonisti che recitano, cantano a ballano con una spigliatezza che, se non stupisce in Cristian Ruiz, che sostiene il doppio ruolo di Micky Malandrino, e in Brian Boccuni, nella parte di Nino Miseria, viste le loro precedenti esperienze nel campo del musical, per Veronica Pivetti è la conferma della sua naturale attitudine a interpretare il genere che vede il connubio tra prosa e musica (Si ricordi che si era già cimentata nel 2018 nella commedia musicale “Victor Victoria”, anche questa scritta da Giovanna Gra). La scena nella quale interagiscono i tre attori è volutamente spoglia per mettere maggiormente in risalto gli effetti delle luci, spesso stroboscopiche, che fanno da contrappunto alle canzoni ed esaltano i numeri di ballo.

Grande successo da parte del pubblico presente con ripetute chiamate sul proscenio dei tre poliedrici e affiatati artisti che hanno concesso anche un bis con il brano “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” cantato a cappella insieme al pubblico.

Visto il 30 dicembre 2022

(Carlo Tomeo)

STANNO SPARANDO SULLA NOSTRA CANZONE

una black story musicale di Giovanna Gra
musiche Alessandro Nidi
ideazione scenica e regia Gra&Mramor
con Veronica Pivetti
e con Cristian Ruiz, Brian Boccuni
aiuto regia Alessandro Marverti
arrangiamenti musicali Alessandro Nidi, Elio Baldi Cantù
luci Eva Bruno
fonica Andrea Mazzucco
costumi Valter Azzini

La foto di copertina è di Renzo Daneluzzi

produzione a.ArtistiAssociati in collaborazione con Pigra

27 Dicembre 2022 – 8 Gennaio 2023

PROSSIME DATE e ORARI

sabato 31 Dicembre h 21:45

domenica 1 Gennaio h 16:15

martedì 3 Gennaio h 20:00

mercoledì 4 Gennaio h 19:45

giovedì 5 Gennaio h 21:00

Sala e Durata

Sala Grande – 1 ora e 20 minuti

Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it

Categorie RECENSIONI

3 pensieri riguardo ““Stanno sparando sulla nostra canzone” al Teatro Franco Parenti – Recensione

    1. Leggo solo ora. Felice 2023 a te!

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