
TRASCENDI E SALI
regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo Ridolfi
di e con Alessandro Bergonzoni
produzione Allibito
RECENSIONE: Alessandro Bergonzoni è tornato al Teatro dell’Elfo Puccini per una riproposta di cinque giorni del suo ultimo spettacolo, dopo il debutto nazionale avvenuto nello stesso Teatro nel 2018. A distanza di quattro anni lo spettacolo non ha perso smalto, non mostra i segni del tempo trascorso, anzi, si è arricchito sia nella parte formale riguardante il linguaggio tipico nelle opere dell’autore-attore, sia nella parte più strettamente legata a temi di natura politica e dei diritti civili.
Al levarsi del palcoscenico l’attore è sopra una impalcatura di ferro provvista di una scala. Di lui si vedono soltanto i piedi che si muovono nervosamente da un punto all’altro del breve spazio a disposizione, mentre il suo corpo rimane nascosto. Arriva però la sua voce: lo spettacolo è già iniziato e vengono pronunciate le prime frasi, quelle più comuni nel linguaggio corrente alle quali basta modificare una sillaba oppure una parola che già le stesse assumono tutt’altro significato e che sono quelle tipiche della sua recitazione
Circa una decina di minuti di monologo del quale arriva soltanto la voce ed ecco che l’uomo scende dalla postazione e si palesa interamente raccogliendo il grosso applauso del pubblico. Indossa un paio di pantaloni da tuta di colore nero, una casacca e un paio di scarpe entrambe bianche, e inizia a muoversi sulla scena vuota. Quasi subito userà un leggio sul quale appaiono carte che potrebbero rappresentare un copione, in realtà è solo un canovaccio dal quale l’attore attingerà gli argomenti che affronterà in quello che potrà essere definito un colloquio con il pubblico. E, in effetti, è al pubblico che si rivolge Bergonzoni per lanciare i suoi calembour, i discorsi insensati e surreali, i doppi significati che possono assumere certe frasi, a seconda del contesto in cui possono essere utilizzate, oppure sostituendo semplicemente un termine o addirittura un segno d’interpunzione.
Così, quando parla della morte, rileva che “I morti ci mettono una vita a morire” e le vere persone che passano “a miglior vita” non sono i defunti ma i loro eredi. E quando si deve mandare un telegramma ai parenti di una persona che è quasi in fin di vita, nel dubbio, sarebbe meglio inviarne uno con la doppia scritta “sentite condoglianze” e “auguri di pronta guarigione”: saranno poi i destinatari a scegliere la frase che più si adatta al loro caso. A proposito dei proverbi, perché si dice “bagnati come un pulcino”? Ma chi è che bagna questi pulcini? E perché, se c’è una pecora blu in un bidè, le persone, anziché chiedersi cosa ci faccia l’animale in quel posto, si meraviglia che sia di colore blu? Ci sono frasi che possono rappresentare anche “seri problemi psicologici”: per esempio come si può chiamare sua altezza reale una figlia di re che è nana? e un ragazzo che chiede al genitore se può uscire la sera riceve come risposta: “Sì ma devi tornare a mezzanotte. Massimo all’una!” Quel punto messo in mezzo alla frase può generare nel ragazzo un senso d’ingiustizia: perché lui deve tornare a mezzanotte, mentre a Massimo è concesso di rientrare all’una? E poi chi è quel Massimo? Quando si presenterà la necessità di chiedere un permesso analogo la notte di Capodanno e il rientro è previsto per un’ora più tardi, a Massimo verranno concesse tre ore di più e tanto basta perché il ragazzo, sentendosi umiliato, rinuncerà a uscire. La figura di questo Massimo ritornerà più volte durante il monologo e rappresenterà una sorta di tormentone linguistico.
La particolarità dei monologhi di Bergonzoni, e questo non è da meno dei suoi precedenti, è tutta costituita da frasi veloci, spesso accompagnate anche da una gestualità e da un correre da una parte all’altra della scena, e fa sì che il pubblico debba prestare particolare attenzione per cogliere il significato distorto che è contenuto in una frase del comune parlare e naturalmente è proprio ciò che provoca la risata. Nello stesso tempo i discorsi si rincorrono con una velocità elevata e questa è un’altra caratteristica che rappresenta l’unicità dell’attore.
Verso la fine, Bergonzoni abbandona il leggio e si reca sul fondo scena, nascosto da un telo rosso e anche adesso, come all’inizio, di lui appaiono solo i piedi, mentre il corpo si intravede dietro il telo. E qui affronta la parte politica dello spettacolo, dove l’attore affronta i temi più scottanti del mondo di oggi: parla della difesa dell’ambiente, del problema dell’immigrazione, della violenza sulla donna, delle religioni, dei paesi sotto dittatura. E lo fa mantenendo quella sorta di verve comica che lo contraddistingue, ma questa non è disgiunta da una nota amara.
Il pubblico, al termine, ha travolto letteralmente con lunghi ed entusiastici applausi l’attore che ha concesso tre bis. Irresistibili! Lo spettacolo sarà in replica fino al giorno 8 luglio.
Visto il giorno 5 Luglio 2022
(Carlo Tomeo)
Dal 4 all’8 luglio 2022 – ore 20,30
TRASCENDI E SALI
regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo Ridolfi
di e con Alessandro Bergonzoni
produzione Allibito
Durata 1 ora e 30 minuti
Prezzo: € 33,00
Biglietti online a partire da € 16.50 Prevendita online: www.vivaticket.it
Il prezzo indicato è comprensivo di prevendita. Per qualsiasi ulteriore informazione scrivere a biglietteria@elfo.org.
Servizio di prevendita: lunedì-venerdì 15:00/19:00
La biglietteria apre un’ora e mezza prima dell’inizio dello spettacolo. Si consiglia di controllare attentamente l’orario d’inizio nella scheda dello spettacolo.
TEATRO ELFO PUCCINI
Corso Buenos Aires, 33 – Milano (MM1 – Lima)
biglietteria@elfo.org
Whatsapp: 333.20.49021