
Scena vuota, occupata solo da due sedie sul proscenio. In fondo, sul fondale una scrivania e una terza sedia occupata dal Signor T. che, mentre sfoglia carte, interroga due giovani, una donna e un uomo, convocati per un’audizione. Il Signor T. è al servizio di un gruppo di persone facoltose e ha ricevuto l’incarico da costoro di cercare una persona sieropositiva all’HIV disposta a partecipare a un’orgia per fare provare loro l’ebbrezza di correre il rischio di contrarre il virus. Il pagamento per la prestazione è di un milione di euro. Il Sig. T si presume abbia già passato in rassegna precedenti candidati e ora dovrà scegliere, tra gli ultimi due che sono al suo cospetto, quello più adatto ad assumere il compito di accontentare al meglio le pretese dei suoi capi e lo fa interrogandoli con severità inusitata e senza usare mezzi termini: vuole conoscere i dettagli della loro vita ma, per entrare meglio nel loro “io”, non esita a farli spogliare quasi che, esaminando i loro corpi, possa non solo scegliere al meglio le sembianze fisiche adatte al compito che dovranno svolgere, ma anche carpirne fino in fondo la loro parte più intima e la loro possibilità a farsi manipolare. Dell’uomo si sa che è stato un escort per uomini, che ha un bambino di cinque anni e che ha contratto il virus attraverso qualche rapporto non protetto. Della donna, invece, si apprende che è stata contagiata dal suo fidanzato che aveva un’amante sieropositiva. L’uomo accetterebbe l’incarico perché ha bisogno di denaro, la donna sembra più interessata a farlo per una forma di rivalsa e di vendetta. Alla fine arriverà il momento in cui il Signor T deve prendere una decisione e scegliere fra i due candidati e, per farlo, escogiterà un modo per mettere i due di fronte a una prova finale. E in questo sarà la crisi di coscienza di uno dei due ad agevolarlo nella sua scelta e che non rivelerò per evitare spoiler.
La commedia scritta da Chiara Arrigoni, che fa parte anche del trio attoriale in scena, si ispira a un fatto realmente accaduto nel Regno Unito e descrive la crisi di valori che alberga nella società odierna che detiene il potere e che si affanna a crearsi nuovi bisogni al limite del lecito per sconfiggere la noia che l’attanaglia. Le vittime sono le persone meno abbienti che invano cercano di ottenere un riscatto da una vita ingenerosa. Ma questo non viene neanche compreso dalla classe che possiede il potere economico. Una frase chiave della commedia, infatti, è pronunciata con protervia dal Signor T quando grida ai due candidati: “Voi siete sacerdoti che celebrano il rito e non vittime sacrificali”, quasi a voler ordinare loro di prendere coscienza del “ruolo importante” che sono chiamati ad assolvere.
Non ci sono concessioni di sorta a una forma sia pur vaga di spettacolarizzazione in questa commedia che sa attanagliare l’animo dello spettatore. La crudezza del linguaggio e la drammaticità della vicenda non hanno bisogni di escamotage per coinvolgere il pubblico che fino all’ultimo si chiederà come avverrà la conclusione. Bravissimi e molto “nelle parti” i tre attori. Ottima la regia di Daniele Santisi che ha saputo rendere con sapienza quel tanto di suspense che la trama della commedia richiede, facendo sì che l’attenzione degli spettatori non venisse mai meno.
Si replica solo questa sera alle ore 20,00.
Visto il 24 Maggio 2022
(Carlo Tomeo: diritti riservati)
24 e 25 maggio 2022 ore 20.00
Le Ore Piccole/ Compagnia Dunamis
AUDIZIONE
Un progetto di Le Ore Piccole e Compagnia Dunamis
regia Daniele Santisi
con Matteo Carabelli, Chiara Arrigoni e Andrea Ferrara.
Durata 80 min.
Prezzo: €11,50
BIGLIETTERIA
biglietteria@teatromenotti.org tel. 0282873611
Teatro Menotti – Via Ciro Menotti 11
Acquisto online
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