
L’heure exquise
RECENSIONE:
Nel 1998 Maurice Bejart scrisse una coreografia particolare per una danzatrice “agèe”, ispirandosi alla commedia di Samuel Beckett “Oh, les beaux jours” (“Giorni felici”) e immaginando come protagonista Carla Fracci che lo eseguì avente come partner Micha Von Hoecker. Da allora il balletto è stato ripreso raramente anche perché i ballerini che lo possono eseguire devono avere un’età adeguata dovuta a una lunga esperienza vissuta per anni sul palcoscenico.
Nel giugno del 2021 Alessandra Ferri decise di festeggiare i suoi quarant’anni di attività proprio ricorrendo a quel balletto, dedicandolo a Carla Fracci e, affiancata dal ballerino Thomas Whitehead, lo ha portato in giro per diverse città, anche straniere, e ora è approdata al Piccolo Teatro Strehler, dove resterà in scena ancora per questa sera per poi continuare la tournée in altre città.
Bejart è partito nella sua coreografia da quella che è la scena iniziale della commedia dello scrittore irlandese: Alessandra Ferri che interpreta la Minnie beckettiana è sepolta fino alla vita non da un cumulo di sabbia ma da un ammasso di scarpette da ballo. Si sveglia e si mostra felice per il nuovo giorno che è arrivato. Lontano da lei il marito Willie non la considera e, come nella commedia, non le risponde. Ma ecco arrivare il cambiamento rispetto alla commedia: Minnie comincia a sentire il rimpianto per la vita passata, le scarpette che la circondano le portano alla memoria quando danzava. Dice: “Io non sono un’attrice ma una ballerina”. E noi diremmo una danzattrice, (viene spontanea la similitudine con la tecnica usata da Pina Bausch). Intanto, mentre parla, la massa di scarpette che racchiudeva i suo corpo si dischiude e lei ne viene fuori, muovendo i primi passi a piedi scalzi. Prima dei saltelli, poi delle circonvoluzioni più articolate e finalmente il compagno Willie, smette di comportarsi come il personaggio negativo creato da Beckett, e accorre in suo aiuto, l’aiuta a calzare scarpette da ballo la sostiene e, insieme, iniziano i primi movimenti di passi a due.
I giorni felici della Minnie beckettiana non fanno parte di ricordi precisi e nostalgici, ma sono il vivere quotidiano, che rimangono felici anche quando, nel corso della commedia, il suo corpo viene sommerso dalla sabbia fino al collo. Quelli felici della Minnie di Bejart sono il ricordo dei tempi passati, quelli dello studio fatto con l’ausilio della sbarra e dello specchio, quelli dei primi passi nella danza vera e propria (“E’ sempre meraviglioso imparare ogni giorno”), quello dei risultati migliori che la rendevano felice perché, come dirà, “Non c’è niente di più bello della danza”. E in questa ritrovata allegria, Willie è felice di farsi suo complice. Si susseguono gli arabesque, gli assemblé, gli chassé, fino ai grand jeté. E la musica, naturalmente fa da base indispensabile: si avvicendano perciò melodie su temi di Britten, Mahler, Mozart, Lehar.

Ogni tanto la donna si avvicina alla struttura dalla quale era uscita e prende in mano una borsetta che contiene vari oggetti, tra cui una pistola: in Beckett l’arma è stata requisita da Minnie perché Willie non la usasse contro se stesso. Sempre riferito alla commedia di Beckett è l’ombrello rosso che Willie porge a Minnie che lo userà durante i movimenti di danza. Su quell’armonia, quella ritrovata felicità si chiude il sipario, che si riapre dopo qualche minuto perché, sulle note di “L’heure exquise qui nous grise” da “La vedova allegra di Lehar”, c’è un’appendice dove appare Minnie sepolta fino al collo dal cumulo di scarpette da ballo mentre recita un passo della commedia in cui lei è protagonista. Ancora una volta il masso di scarpette si schiuderà e Minnie ne uscirà. Indossa una lunga tunica trasparente e così vestita inizierà a ballare con Willie un veloce tip-tap sulle note di “Tea For Two”. Ma i giorni felici fatti di ricordi ritrovati saranno destinati a finire…
Alessandra Ferri e Thomas Whitehead, ballerini agée ma neanche tanto (la Fracci, per esempio, quando interpretò questo balletto, lo era di più), si sono dimostrati di una bravura esemplare e il pubblico ne ha saputo cogliere tutte le sfumature. Gli applausi sono durati quattro minuti. Lo spettacolo resterà in scena soltanto per questa sera, poi si trasferirà per la tournée in altre città.
Visto il giorno 21 Aprile 2022
(Carlo Tomeo: diritti riservati)
L’heure exquise
Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi – M2 Lanza), dal 20 al 22 aprile 2022
Variazioni su un tema di Samuel Beckett (Oh, les beaux jours)
regia e coreografia Maurice Béjart
rimontata da Maina Gielgud su gentile concessione Fondation Maurice Béjart
interpreti Lei: Alessandra Ferri, Lui: Thomas Whitehead
Musiche: Cinque pezzi per orchestra di Anton Webern (London Symphony Orchestra diretta da Antal Dorati) – Sinfonia n. 4 III movimento (Poco Adagio) di Gustav Mahler (Berliner Philarmonic Orchestra diretta da Herbert von Karajan) – Fantasia DO Minore K.475 di W.A.Mozart (al pianoforte Glenn Gould) – Heure exquise qui nous grise (dall’operetta La Vedova allegra di Franz Lehár) – Tea for Two (dal Musical No No Nanette)
scene Roger Bernard, luci Maina Gielgud, Marcello Marchi, costumi Luisa Spinatelli, scarpette Freed of London Official
Nuovo allestimento co-produzione AF DANCE, Ravenna Festival, The Royal Ballet,
Con il contributo del Ministero della Cultura, “Progetti Speciali”
Progetto sostenuto da Intesa Sanpaolo
Si ringraziano inoltre:
Oriente Occidente Dance Festival – Passo Nord e Comune di Rovereto per gli spazi della residenza creativa, Royal Ballet Londra, Hamburg Ballet John Neumeier, Balletto del Teatro alla Scala, English National Ballet Londra per la fornitura delle scarpette utilizzate per la scenografia realizzata da Laboratorio Scenografia Pesaro. Compagnia Italiana della Moda e del Costumeper la realizzazione costumi Alessandra Ferri. Royal Ballet per la realizzazione costumi Thomas Whitehead RGE.
Distribuzione italiana International Music and Arts.
Orario: oggi, venerdì, ore 20.30
Durata: 70 minuti senza intervallo
Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro
Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org