“L’avaro” al Teatro San Babila – Recensione

RECENSIONE:

Per festeggiare il 350° anniversario nella nascita di Molière, Andrea Buscemi ha ripreso la commedia “L’avaro” che aveva già portato in scena con successo nel 2014. Al suo fianco, nella parte della serva Frosina, la brava Eva Robin’s. In una scenografia essenziale costituita solo da un telo che occupa la parte centrale del fondale, residuo delle modalità sceniche povere della commedia dell’arte e dal quale entrano ed escono i vari personaggi. L’unico arredo è costituito da una poltrona che viene utilizzata da Arpagone, l’avaro del titolo e protagonista della commedia. Arpagone ama il denaro sopra ogni cosa, è ossessionato dal bisogno di accumularne per paura che gli venga rubato, lo tiene nascosto in una cassetta sotterrata sotto un platano nel giardino di casa. È quindi sospettoso anche nei confronti dei due figli Elisa e Cleante dei quali desidera liberarsi prima possibile accasandoli, contro la loro volontà, a due persone in età avanzata, la prima con un uomo agiato che l’accetta in moglie senza pretendere alcuna dote e il secondo con un’anziana e ricca vedova settantacinquenne. Egli stesso ha deciso di convolare a nozze con una giovane che porta in dote un consistente patrimonio rappresentato da beni immobili. La faccenda si complica quando Cleante scoprirà che la promessa sposa del padre è Mariana della quale lui è innamorato e ricambiato. Queste le premesse della vicenda che, com’è noto, prenderà tutt’altra piega grazie alle manovre della serva Frosina e del servo Saetta i quali contribuiranno a una soluzione finale ben altro differente da quella prevista da Arpagone.

Andrea Buscemi è particolarmente legato alla drammaturgia di Molière (di lui si ricordano le regie di “Le femmine sapute”, “Tartufo”, “Il malato immaginario” e “La scuole delle mogli”) e con questa messa in scena ha ripreso il testo originale spogliandolo di pochi dialoghi non essenziali ma attenendosi comunque a una lettura filologicamente corretta. Il risultato è stato uno spettacolo di un unico atto che si svolge dinamicamente e che non risente dello spezzettamento dell’intreccio rappresentato dai tre intervalli previsti tra i quattro atti dall’autore. L’essenzialità della scena, spogliata da inutili orpelli, fa sì che l’attenzione dello spettatore rimanga meglio concentrata sullo svolgersi dell’azione che, pur essendo esilarante, è principalmente di natura declamatoria, tranne i momenti più movimentati quando Arpagone punisce più volte il servo Saetta. Arpagone è uno dei personaggi più negativi tra le opere di Molière e si distingue per la sua irascibilità che si manifesta quando si sente toccato nel denaro che rappresenta per lui il bene più prezioso, è talmente anaffettivo nei confronti dei congiunti da dimenticare spesso anche il nome della figlia Elena, l’unica cosa che lo destabilizza completamente è quando scopre di essere stato derubato e questo momento è descritto musicalmente molto bene con l’angosciante musica del finale del “Rigoletto” verdiano. Altre musiche si susseguono durante la rappresentazione, qualcuna anche anacronistica dal sapore grottesco come il tango di “Uno” cantata da Mina, ma che, per l’effetto che producono, si rivelano giustificate. Tutti gli attori della Compagnia, ben assortita, si dimostrano molto capaci grazie anche alla regia di prim’ordine di Buscemi. Questi merita un elogio speciale per le sue capacità istrioniche dimostrate nel calarsi perfettamente nel personaggio dell’avaro: il volto posseduto da una maschera di bramosia di fronte al pensiero del denaro che ha accumulato, oppure drammaticamente sofferta nel momento in cui pensa di averlo perso, una recitazione convulsa che esprime isteria e rabbia mal controllata. Alla fine rimane l’espressione dell’uomo che, a causa della sua cupidigia, è destinato a restare solo, espressa molto bene nel finale quando tutti in personaggi si eclissano felici dietro il telo abbandonando colui che voleva rendere triste il loro destino.

Calorosamente applaudita dal pubblico del Teatro San Babila, dove è prevista un’ultima replica per oggi pomeriggio, la Compagnia sarà in tournée il 22 e 23 aprile al Teatro Abeliano di Bari e il 26 e 27 aprile al Teatro Ghione di Roma.

Vista il giorno 15 aprile 2023

(Carlo Tomeo)

TEATRO SAN BABILA

14 e 15 aprile ore 20 – 16 aprile ore 15

ANDREA BUSCEMI – EVA ROBIN’S

e con

LIVIA CASTELLANA – FRANCESCO TAMMACCO

PANTALEO ANNESE – MARTINA BENEDETTI

NICOLA FANUCCHI – REBECCA FANUCCHI

musiche originali Niccolò Buscemi

L’AVARO

di Molière

regia Andrea Buscemi

Teatro San Babila – Corso Venezia, 2/A – 20121 Milano

info@teatrosanbabilamilano.itwww.teatrosanbabilamilano.it

Biglietti: Intero  20, Under 30-Over 65  15

Biglietteria
02 46513734 – dal martedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 18 e un’ora prima dello spettacolo

Categorie RECENSIONI

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