“Tre uomini e una culla” al Teatro Manzoni – Recensione

RECENSIONE:

Grande successo del 1985 della cinematografia francese, “Tre uomini e una culla”, scritto e diretto da Coline Serreau, fu adattato per il teatro due anni dopo dalla stessa autrice insieme a Samuel Tasinaje riscuotendo la stessa felice accoglienza da parte del pubblico. La versione italiana, tradotta da Marco Maria Casazza, è in scena in questi giorni al teatro Manzoni e vede come interpreti principali Gabriele Pignotta, titolare anche della regia, Giorgio Lupano e Attilio Fontana. La storia è ambientata nel centro di Parigi dove vivono in un lussuoso appartamento tre irriducibili scapoli: Jacques, assistente di volo, Michel, disegnatore tecnico e Pierre, impiegato. I tre amano organizzare frequenti festini rumorosi e allegri che generano le ire del vicino del piano di sotto e proprio alla fine di uno di quei festini un ospite, Paul, chiede a Jacques di conservargli un pacco che sta per arrivare a suo nome nell’abitazione avvertendolo che un corriere sarebbe poi venuto a ritirarlo. Il giorno successivo Jacques, raggiunto l’aeroporto in vista della sua partenza per la Thailandia, telefona ai due amici avvertendoli che è in arrivo presso la loro abitazione il pacco che essi dovranno conservare in attesa che venga ritirato. Grande sorpresa per i due amici quando poco dopo si vedono recapitare un carrozzino con una bambina e una lettera scritta da una certa Sylvia, che è stata amante di Jacques per una notte, confessa di essere la madre della piccola, il cui nome è Marie, e chiede di tenerla per un periodo di tempo non potendolo fare lei perché è in partenza per motivi di lavoro negli Stati Uniti. I due credono che il carrozzino sia il pacco di cui aveva parlato Jacques, sono presi da sgomento e rabbia nei confronti dell’amico ma non possono fare altro che rassegnarsi a prendersi cura della piccola e, pur non avendo alcuna esperienza in merito, dovranno fare di necessità virtù. Da qui inizia una serie di gag che vedono i due uomini alle prese con biberon e pannolini oltre a discussioni con una logorroica e eccessivamente precisa farmacista. Nel frattempo arriva in portineria il pacco che aspettava Paul ma non attira l’attenzione dei due amici, troppo presi a cambiare la bambina. La faccenda si complica quando più tardi arriva la persona che deve ritirare il pacco e si scoprirà che quello che Jacques aveva raccomandato di consegnare non era il carrozzino con la bambina, del quale lui non sapeva neppure l’esistenza, ma un involto contenente droga che era stato adagiato su un divano. E a questo punto una serie di azioni sbadate da parte degli astanti genererà l’arrivo di una coppia di poliziotte, poi seguite dal loro commissario, che stanno appunto sorvegliando la zona per smantellare un traffico di stupefacenti e trovare i colpevoli. Un Feydeau dei nostri giorni è presente dietro la vicenda che è esilarante oltre ogni dire mentre si dipana vertiginosamente in una serie ininterrotta di equivoci, colpi di scena, dove i giochi di parola la fanno da padrone, generando continue risate e battimani anche a scena aperta. Come la storia va a finire è facilmente intuibile anche per chi non conosce il film.

Il cast è di primo ordine e va lodato interamente. I bravissimi protagonisti non si risparmiano, ciascuno di essi esaltando i tre diversi caratteri dei loro personaggi. Gabriele Pignotta nei panni di Michel è quello che appare il più integerrimo nello stabilire i compiti per l’accudimento della bambina quando in realtà, di nascosto, sa intenerirsi forse più degli altri. Non meno tenero è il personaggio di Pierre, il bravissimo Giorgio Lupano, anche se è quello che perde facilmente le staffe, forse per non mostrare il lato più sensibile del suo carattere. Attilio Fontana nel ruolo di Jacques, che appare maggiormente nel secondo atto, sfodera con padronanza la sua arte nell’interpretare il papà biologico che vuole distinguersi dagli altri due, i quali, peraltro non intendono rimanere in secondo piano, tanto che più di una volta viene ribadito che tutti e tre sono i papà della piccola Marie. Malvina Ruggiano sa interpretare con piglio poliedrico tre personaggi uno diverso dagli altri dei quali, oltre a quello di Sylvia e di una delle poliziotte, è segnatamente esilarante quello della farmacista. Molto bravi anche Fabio Alvaro (che interpreta Paul, il Commissario e in più rende anche un’ottima caratterizzazione del personaggio del corriere) e Carlotta Rondana, la divertente custode del condominio che poi intesserà un rapporto sentimentale con il Commissario. La regia di Gabriele Pignotta si distingue per il ritmo con il quale conduce tutta la messa in scena e dove nulla è affidato al caso ma è studiato nei minimi particolari, e lo si avverte. Lo scenografo Matteo Soltanto ha realizzato la funzionale scena fissa che però permette, attraverso un sistema di pannelli scorrevoli azionati sul lato destro, la possibilità di creare ulteriori piccoli ambienti. Il tutto è illuminato dall’ottimo apporto delle luci creato da Eva Bruno. Silvia Frattolillo si è occupata dei molteplici bei costumi tutti naturalmente in stile anni ’80 come d’ambientazione della commedia. E in stile anni ’80 sono le musiche scelte tra le più famose in voga in quegli anni e cantate da popolari artisti quali Caroline Loeb (che apre la pièce), Grace Jones, Lio, Plastic Bertrand, Cyndi Lauper…

La commedia, che parte da un taglio comico, affronta un tema attuale nei nostri anni ma che era di rottura negli anni in cui fu realizzata tanto che l’autrice subì diverse critiche da parte dei movimenti femministi. Adesso, oltre a provocare una sana ilarità, sa infondere tenerezza in un pubblico attento che sa essere partecipe quando viene invitato a cantare, in una sorta di metateatro, il ritornello di un piccola ninna nanna interpretata dai tre attori. La commedia, caldamente applaudita, sarà in replica fino al giorno 23 aprile.

Vista il giorno 12 aprile 2023

(Carlo Tomeo)

(Video del Teatro Manzoni)

A.ArtistiAssociati Direzione Artistica Walter Mramor
presenta

Dall’11 al 23 aprile 2023
feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
sabato 22 aprile ore 15,30 e 20,45

GIORGIO LUPANO  GABRIELE PIGNOTTA  ATTILIO FONTANA

in

TRE UOMINI E UNA CULLA

Di Coline Serreau

Traduzione Marco M. Casazza
adattamento teatrale Coline Serreau e Samuel Tasinaje dal film omonimo di Coline Serreau

Regia Gabriele Pignotta

e con Fabio Avaro, Carlotta Rondana, Malvina Ruggiano

aiuto regia Alessandro Marverti

scene Matteo Soltanto costumi Silvia Frattolillo luci Eva Bruno

foto Francesco Oberto

TEATRO MANZONI

BIGLIETTI
Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00 – Under 26 anni € 15,50

Per acquisto:
biglietteria del Teatro
online https://www.teatromanzoni.it/acquista-online/?event=3239566
telefonicamente 027636901
circuito Ticketone

Categorie RECENSIONI

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