
RECENSIONE:
All’ingresso del pubblico in sala, il palcoscenico era occupato solo da strumenti musicali, poi sono arrivati i musicisti, in testa il pianista Alessandro Nidi seguito dai componenti della sua Ensemble ed è iniziata a diffondersi la musica della Rhapsody in Blue di Gershwin eseguita per intero. Lo spettacolo che Tullio Solenghi ha portato al Teatro Carcano, purtroppo per una sola serata-evento, era un reading di brani tratti da libri di Woody Allen, ma questo termine è un po’ riduttivo considerando che l’attore, oltre a leggere i testi da un leggio, ha amato inframmezzarli con divertenti e divertite comunicazioni rivolte al pubblico. La celebre rapsodia di Gerswhin è stata quindi il preludio migliore per entrare nel mood di Woody Allen, considerando la passione del regista per le musiche dei grandi compositori americani che vanno dagli anni venti agli anni quaranta e che vengono utilizzate quasi sempre come colonne sonore dei suoi film (è appena il caso di ricordare che Allen è stato, dagli anni settanta in poi e fino a quelli più recenti, anche suonatore di clarinetto nei concerti della New Orleans Band di Manhattan). I brani e aforismi letti dal bravissimo Solenghi sono stati tratti dai libri “Citarsi addosso”, “Effetti collaterali” e “Saperla lunga” e il titolo stesso dello spettacolo ne è l’esempio. Siamo nel campo dell’umorismo surreale, quasi delle piccole opere teatrali all’Achille Campanile, rinforzate da battute ironiche, calembour, e non esenti anche da colori noir. I temi sono naturalmente quelli più ricorrenti in Woody Allen: la religione, la psicanalisi, il paradosso sulla nascita dell’uomo (non sarebbe meglio che l’uomo nascesse vecchio e che poi, pian piano, passasse alla giovinezza fino a diventare un feto racchiuso nella pancia materna per nove mesi fino a estinguersi con l’arrivo di un orgasmo?), e così via. A inserirsi tra una lettura e l’altra, è stato di grande effetto l’intervento musicale dell’Ensemble, tutte naturalmente in tema: si è passato quindi da evergreen quali “Someone To Watch Over Me” e “Everything Happens To Me” a brani di musica Klezmer, e, in tutte, si è distinto l’apporto virtuoso della violinista e cantante Giulia Di Cagno, per non parlare delle magistrali performance pianistiche di Alessandro Nidi. A questi brani si è aggiunta anche la canzone “Non dimenticar le mie parole” che Allen aveva inserito nel suo film “To Rome With Love” del 2012 e che l’attore ha cantato simulando con abilità il suono dei vecchi 78 giri. Al termine dello spettacolo non è mancato un bis musicale e Solenghi ha poi voluto generosamente ricordare momenti comici e salienti della sua carriera, quando faceva parte del Trio, e qui ha reso un commosso omaggio alla compianta Anna Marchesini, per poi rievocare altri tre grandi attori anch’essi famosi per la loro ironia che li contraddistingueva sia in scena che in privato, come Alberto Sordi, Paolo Villaggio e Raimondo Vianello. Quest’ultimo fuori programma ha sancito il successo finale a uno spettacolo meritevole di essere visto anche più volte, perché sa essere garbato e divertente. Il folto pubblico ha mostrato grande gradimento con calorosi applausi sia a scena aperta che alla fine.
Visto il giorno 30 marzo 2023
(Carlo Tomeo)
Tullio Solenghi in “Dio è morto e neanch’io mi sento tanto bene” prodotto da International Music and Arts al Teatro Carcano di Milano, 30 marzo 2023.