
RECENSIONE:
Almenopausa. Già dal titolo ci troviamo nel regno delle parole nel quale Valeria Cavalli è maestra: basta l’aggiunta di un articolo determinativo che perde la sua funzione per legarsi al termine che lo segue a formare un’unica parola che, se divisa in due, può stravolgere il significato della stessa. Così la menopausa, tanto temuta dalle donne perché tradizionalmente legata all’incombere dell’invecchiamento, può diventare l’inizio di una condizione di vita in cui è possibile godere di una pausa. Almeno! Che sa di ripiego ma che può anche essere l’inizio di una riflessione che porta a distaccarsi dalle vecchie abitudini che si possono lasciare alle spalle perché ormai inutili e avventurarsi in nuove esperienze. Perché, si sa, di ogni necessità è sempre uopo farne virtù. Ben lo spiega la protagonista del monologo e ben lo capiscono gli spettatori nel vederla entrare in scena mentre canticchia “Forever Young”. Inizia poi ad affrontare l’argomento delle mestruazioni, appuntamento fisso che incombe mensilmente in ogni donna dall’adolescenza in poi e che, nonostante procurino fastidi fisici, sono il tocco della femminilità. Cosa sarebbe un uomo se avesse anch’egli le mestruazioni? Probabilmente lo Stato gli passerebbe i tampax gratuitamente. E qui non manca, oltre alla presa in giro dell’ipocondria e delle debolezze degli uomini, la stoccata verso uno Stato maschilista. A un certo punto le mestruazioni terminano e la donna si trova a dover affrontare tutti i disagi che il suo corpo comincia a subire, dalle cosiddette scaldane all’insonnia, oltre ai turbamenti psicologici derivanti. Arriva alla fine il momento in cui la donna inizia ad apprezzare il cambiamento che ha subìto, ad amarsi e comincia così a scoprire che nella sua nuova condizione ci può essere del bello e quindi usufruirne a piene mani. Forse manca il legame con un uomo perché di disponibili ce ne sono sempre meno e quelli che lo sono preferiscono donne più giovani. Ritorna il solito argomento che un uomo ultracinquantenne possa accoppiarsi senza problemi con una ventenne, mentre la stessa cosa non sembra essere consentita alla donna. In realtà, e qui chi scrive fa una digressione personale, le donne in età che cercano l’amore lo vogliono da uomini coetanei e sono poche quelle che vanno “a pescare” tra i giovanissimi che le accoglierebbero a braccia aperte. E non si tratta di toy boy, con buona pace del personaggio della della famosa canzone di Milly “T’ha detto niente la tua mamma?”
Il divertente monologo è dichiaratamente scritto a quattro mani ma Gianna Coletti sul suo profilo Facebook ha precisato “Testo di Valeria Cavalli e qualcosa c’ho messo anch’io” Gli argomenti affrontati sono luoghi comuni che riguardano il tema e però la terminologia usata, il gioco di parole, l’ironia li fanno assurgere a valori inediti. Gianna Coletti è simpaticissima nell’interpretare la donna nelle varie età della vita, le basta un cambio di abito e di parrucca per trasformare un’allegra giovincella in una signora un po’ agé. Essendo una brava cantante e musicista ne approfitta anche per cantare un paio di canzoni e suonare la chitarra, mentre si abbandona a brevissime danze, sia con la leggerezza di una silfide al suono di una ballata, sia con movimenti più fenetici su motivi da disco music.
Repliche oggi e domani alle ore 19,00
Visto il giorno 17 marzo 2023
(Carlo Tomeo)
ALMENOPAUSA
Di Valeria Cavalli e Gianna Coletti
Con Gianna Coletti
Regia Renzo Alessandri
Progetto grafico e fotografia Sergio Bertani
Produzione Teatro de Gli Incamminati – in collaborazione con Spericolata Quinta
PROGRAMMAZIONE
Venerdì 17 marzo 2023 h 20:30
Sabato 18 marzo 2023 h 19:00
Domenica 19 marzo 2023 h 19:00
Biglietto: 12,00 € – over 65:10,00 € + tessera associativa di 1,00 € da sottoscrivere su:
http://www.linguaggicreativi.it/diventa-socio/
TEATRO LINGUAGGICREATIVI
Via Eugenio Villoresi, 26 20143 – Milano (MM2 Romolo)