
14>19marzo | sala Bausch
Io sono mia moglie
di Doug Wright
tradotto, diretto e interpretato da Michele Di Giacomo
scene Riccardo Canali
luci Valentina Montali, suono Marco Mantovani
assistente alla regia Iacopo Gardelli, direttore tecnico Massimo Gianaroli
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
si ringraziano Musicalia – Museo di Musica Meccanica per la concessione degli strumenti per la registrazione sonora e Silvia Masotti per la collaborazione alla traduzione
produzione originale di Broadway presentata da David Richenthal
Io sono mia moglie racconta la storia di Charlotte Von Mahlsdorf, donna transgender sopravvissuta al nazismo e al regime comunista a Berlino, recuperando e collezionando oggetti e mobili di antiquariato: un’indagine quasi giornalistica scritta da Doug Wright su un simbolo di libertà e lotta, tra luci e ombre.
Una prova d’attore con oltre venti personaggi, che ha vinto il premio Pulitzer nel 2004.Michele Di Giacomo traduce, dirige e interpreta questo testo, che non era mai stato rappresentato in Italia, in uno spettacolo prodotto da ERT Fondazione.
«Non mi sembra possibile che lei possa esserci. Non dovrebbe nemmeno esistere». Così scrive l’autore a Charlotte Von Mahlsdorf. Ed è infatti incredibile che Charlotte sia sopravvissuta, in abiti femminili, nel periodo più cruento e persecutorio della storia del Novecento. Eppure, la sua è una storia vera.
I am my own wife è un monologo in cui un solo attore veste più di venti personaggi, ripercorrendo la vita della protagonista attraverso le interviste che l’autore, anche lui personaggio in scena, registra dal gennaio del 1993: in una stanza disseminata di scatole da scarpe colme di nastri, Doug rivive gli incontri con Charlotte. Lo spazio fisico diventa luogo della mente, in un’ossessiva ricerca volta a comprendere chi sia davvero la persona che ha di fronte, la cui stessa esistenza rappresenta una vittoria sulla storia.
Collezionista compulsiva, Charlotte ha preservato la cultura del periodo Gründerzeit, salvando mobili dalle case degli ebrei deportati, dalle macerie delle bombe della Seconda Guerra Mondiale, dalle abitazioni confiscate dalla Stasi. Oggetti preziosi, con cui dà vita al Gründerzeit Museum, che diventa anche punto di riferimento nascosto per la comunità omosessuale di Berlino Est.
Ma chi è davvero Charlotte? È Lothar Berfelde, il ragazzo che un tempo è stata? È una eroina? O forse una spia della Stasi? Una menzognera? Il suo ‘travestitismo’ è un modo per nascondersi o per mostrare la parte più vera di sé? Su queste domande si costruisce lo spettacolo, in un continuo gioco di maschere che lascia allo spettatore la possibilità di rispondere.
TEATRO ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires 33, Milano – Mart/sab. ore 19.30; dom. ore 15.30 – Dutata: 1 ora 30 – Prezzi: intero € 34 / <25 anni >65 anni €18 / online da € 16,50 – Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021