
Dal 17 al 20 novembre torna al Teatro Fontana la Compagnia Licia Lanera
VENERE/ADONE
Da William Shakespeare
Di e con Danilo Giuva
Drammaturgia di Danilo Giuva e Annalisa Calice
Regia e spazio Danilo Giuva
Luci Cristian Allegrini
Suono Francesco Curci
Assistente alla regia Luca Mastrolitti
Progetto grafico Silvia Rossini
Tecnico di palco Massimiliano Tane
Consulenza artistica Valerio Peroni e Alice Occhiali – Nordisk Teaterlaboratorium/OdinTeatret
Con il contributo del Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto-Teatro Dimora La Corte Ospitale” 2021 | Produzione Compagnia Licia Lanera in coproduzione con Teatri di Bari
Giuva, che questo spettacolo lo aveva pensato prima del blocco causato dalla pandemia per il pubblico dei giovani, alterna il commento del mito alla recitazione al microfono del testo shakespeariano. Un approccio delicato, senza barocchismi o ricerche vocali estreme, eppure efficace. [..] Non è semplicemente la vita che fa da specchio all’arte (o il contrario), è una storia in cui a un certo punto Venere deve scegliere e Danilo sceglie di non nascondersi, di non accettare la richiesta di Adone: fuggire e ricominciare un’altra vita, lontano da quella società e dall’imbarazzo di un amore tra giovani uomini. (Andrea Pocosgnich, TeatroeCritic)
Venere/Adone è un monologo che parla dei “fatti dell’amore” e della natura umana partendo dal celeberrimo poemetto di Shakespeare – Venus and Adonis – pubblicato nel 1593 mentre a Londra infuriava la peste e i teatri venivano chiusi.
Il tema amoroso è, dunque, centrale e Giuva (unico attore in scena), nei panni di un docente, attraversa il racconto del mito e l’analisi della composizione lirica shakespeariana: partendo dalle dinamiche relazionali tra i due protagonisti – Venere, dea dell’amore e della bellezza, e Adone, giovane uomo vittima delle ossessioni amorose di lei – l’attore ragiona con ironia sulle due figure archetipiche per poi scivolare nel racconto di una storia d’amore, altrettanto incompiuta, tra due giovani dello stesso sesso. Le cornici dei versi di Shakespeare si fondono al testo originale per raccontare un’esperienza privata che diviene universale biografico, attraverso il quale riflettere sulle difficoltà dell’esperienza amorosa, sulla questione identitaria e sull’articolata relazione tra amore/desiderio/forma/natura. Uno spettacolo che parla soprattutto a giovani e adolescenti, alle prese con la scoperta del corpo e del desiderio.
NOTE DI REGIA:
Ho scelto di partire da un poemetto: “Venere e Adone” di William Shakespeare – io ci ho messo lo slash perché sono fermamente convinto che entrambi i personaggi convivano in ognuno di noi – per presentare l’archetipo dell’amore incompiuto attraverso l’elevazione lirica e vertiginosa del bardo per, poi, lanciarmi da quelle altezze per precipitare in una storia d’amore, altrettanto incompiuta, tra due comunissimi essere viventi dello stesso sesso. Ho voluto raccontare il cortocircuito – tutto personale – dei primi momenti, la ricerca della verità, la difficoltà di spiegarsi, la fatica della lotta interna, il senso di incompiutezza ed il dolore che il desiderio inespresso genera. Questo lavoro parla, dunque, di quella condizione che pone ogni essere umano, che si trova a dover gestire i primi tormenti dell’amore, su quella stretta linea di confine tra l’essere e il sentire su cui è necessario trovare un proprio punto di equilibrio in cui stare. Ogni adolescente credo abbia la propria condizione di confine e credo sia necessario parlarne. Io voglio farlo a teatro. (Danilo Giuva)
INFORMAZIONI
DATA E ORARIO
Gio-ven ore 20.30
Sab ore 19.30
Dom ore 16.00
DURATA SPETTACOLO
60 minuti
PREZZI
Intero 23 €
Under30 15 €
Over 65 / Under 14 11 €
Giovedì sera 19 €
Convenzioni 18 €
Scuole di teatro 12 €
Prevendita e prenotazione 1 €
INFO e PRENOTAZIONI
+39 0269015733