“Profumo – Messa in scena di un’assenza” alle MTM Teatro Leonardo”Profumo – Recensione

RECENSIONE:

Il palcoscenico è un lungo corridoio ai due lati maggiori del quale sono seduti gli spettatori. La scena disadorna è occupata in uno dei suoi lati più stretti solo da tre sedie e, successivamente, al centro, da un tavolo quadrato e da altre quattro sedie. Ad agire quatto personaggi che costituiscono una famiglia formata da tre fratelli, Yuri, il maggiore, Salvatore, il medio, Ludovico il più giovane, e dalla loro madre, Laura. Manca il padre che, prima della nascita del terzo figlio, aveva lasciato il nucleo famigliare. I quattro sono riuniti alla vigilia del matrimonio di Salvatore. All’inizio i tre fratelli sono seduti sulle tre sedie laterali e raggiungeranno poi, singolarmente, il centro della scena. Il primo sarà Ludovico che ha composto una canzone che intende cantare al matrimonio del fratello e ne intona un pezzo, poi Yuri che si è formato una famiglia e la cui moglie sta per avere un figlio, e alla fine Salvatore che accenderà la miccia di quello che diventerà l’argomento principale e scatenante delle discussioni che nel loro evolversi prenderanno una piega sempre più esagitata e drammatica. A fare da contraltare è la madre che cercherà di porsi come mediatrice per placare gli animi quando questi si accenderanno di più. Ma anche lei alla fine si troverà coinvolta nella discussione fino a sentirsi costretta ad abbandonare il campo. Il soggetto sul quale verteranno le discussioni è il padre che li aveva abbandonati e che ora, grazie a rivelazioni che farà Vincenzo, viene a trovarsi presente pur restando fisicamente assente. A detestarlo si mostra Yuri e, nel corso della discussione, si scoprirà meglio il perché. A essere più indulgente nel ricordo che ha di lui è Salvatore che aveva solo cinque anni quando l’uomo era andato via di casa. Chi accusa però una maggiore sofferenza è Ludovico perché non lo ha mai conosciuto e si apprenderà che, pur non avendolo mai confessato, quella mancanza è stata psicologicamente fondamentale per la sua crescita. Tre diversi modi di vivere l’assenza paterna: in Yuri che, per motivi anagrafici ne ha conosciuto le azioni, l’Edipo per eccellenza, che non perdona, in Salvatore che, conservando dell’uomo un ricordo appannato dall’ancor tenera età, la curiosità di completarne l’immagine, in Ludovico, finalmente, il senso di un’affettività negata che gli ha aperto una ferita mai rimarginata: ed è perciò che proprio Ludovico si dimostra il più acceso nella discussione con i fratelli dove il primo gli vuole distruggere quello che di positivo il ragazzo possa aver costruito nella sua immaginazione della figura paterna e il secondo che, pur potendo, non intende creare l’occasione per farlo incontrare con il genitore.

La commedia è idealmente strutturata in due parti, pur essendo un atto unico: all’inizio viene rappresentato il tema così come è vissuto dai tre fratelli, mentre interloquiscono tra loro e con la madre, nella seconda parte c’è l’intervento di Daniele Turconi che assume la veste di un regista, facendo virare tutta la messa in scena in un genere di teatro nel teatro. È qui che si innescano battute umoristiche, perlopiù indirizzate proprio al nuovo arrivato. Ma l’argomento è drammatico e arriva il momento in cui i personaggi si ribellano, troppo animate e violente sono le discussioni alle quali non possono sottrarsi. E così combattono, novelli personaggi alla Osborne, con urla rabbiose alternativamente l’uno contro l’altro, quali pugili verbali sullo spazio simbolico di un ring senza riuscire a pacificarsi alla fine. Alla domanda del figlio di mezzo che le chiede se, potendo tornare indietro, la donna rifarebbe tutto quello che ha fatto, lei non può che rispondere “non lo so”: perché dire “sì” significherebbe accettare le sofferenze vissute, ma dire “no” vorrebbe dire cancellare l’esistenza dei propri figli.

Bella storia di un amore materno che si fa doppio, di figli privati di un padre che ha scelto altre strade. Storia che il pubblico, strategicamente posto a contatto ravvicinato con gli attori, ha potuto apprezzare nella forma e nella sostanza, oltre che sentirsi emotivamente coinvolto. Regista e attori ammirevoli, cosa che il pubblico non ha fatto fatica a riconoscere, dimostrandolo con abbondanti applausi. Da vedere!

MTM Teatro Leonardo –  dal 3 al 13 novembre 2022

PROFUMO – MESSA IN SCENA DI UN’ASSENZA

testo Gianpaolo Pasqualino

con Salvatore Aronica, Yuri Casagrande Conti, Ludovico D’Agostino, Daniele Turconi e Laura Valli

regia Daniele Turconi

produzione Manifatture Teatrali Milanesi

Teatro Leonardo

da martedì a sabato ore 20.30 – domenica 16.30

intero 25,00€ – convenzioni 20,00€, ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20,00€, Under 30 e Over 65 – 15,00€, scuole di teatro e Università 15,00€, ridotto Bicicletta € 15,00, ridotto DVA 12,50€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10,00€, tagliando Esselunga di colore ROSSO, prevendita 1,80€

durata dello spettacolo: 70 minuti

Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45

Scarica l’App di MTM Teatro e acquista con un clic

Abbonamenti: MTM La cura e l’artificio, MTM La cura e l’artificio Over 65, MTM Carta Regalo x2, MTM Carta Regalo x4

Biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Categorie RECENSIONI

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