
RECENSIONE:
Una travolgente, trasgressiva, densa di un linguaggio scurrile, è la commedia che Elio De Capitani ha portato in scena nel luglio scorso al Campania Festival e che ora è approdata dal 21ottobre al Teatro Elfo Puccini in apertura della corrente stagione teatrale. Berkoff l’aveva scritta nel 1980 e De Capitani l’aveva già rappresentata per la prima volta nel 1993. Il tema è quello del mito di Edipo ricollocato nell’ultimo ventennio del secolo scorso ed è ambientato nella Londra Thatcheriana. Il novello Edipo si chiama Eddy, appartiene a una famiglia proletaria, è un punk aggressivo, indossa jeans strappati e un chiodo e, come l’eroe della tragedia di Sofocle, fugge dalla sua famiglia per evitare che si avveri la profezia di un oracolo il quale aveva previsto che avrebbe ucciso il proprio padre. La scena dove si svolge l’azione è disposta su tre piani. Il più basso vede collocate due pedane: quella di sinistra è utilizzata da Eddy urlante al microfono, mentre descrive il suo stato infelice. La pedana destra è utilizzata da una sfinge, anch’ella parlante al microfono, e che è presente solo al secondo atto in uno scontro verbale con Teddy che alla fine avrà il sopravvento su di lei e la ucciderà. Il piano mediano è attraversato per il lungo da una sbarra oscillante sulla quale agiscono in varie pose e movimenti i genitori e la moglie di Eddy. Il terzo piano è occupato da un trio orchestrale formato da saxofono, contrabasso e percussioni e che accompagnerà l’azione. Questa si svolge attraversando i generi propri di Osborne, Rabelais, Beckett, Brecht in una contaminazione di stili in cui s’introducono anche musiche alla Kurt Weill e che costituiscono l’ossatura originale della messa in scena: i personaggi si mostrano nelle loro peculiarità, clown maldestri dall’animo apparentemente forte ma internamente fragili, vittime delle loro azioni sconsiderate e che usano un linguaggio scurrile che in più punti diventa osceno. Berkoff nel suo testo segue la trama della tragedia di Sofocle ma se ne discosta alla fine, eliminando la punizione che il protagonista si infligge e qui sta tutta l’originalità della commedia: Edipo/Eddy proclama la sua non appartenenza alla morale corrente e, nell’interromperne lo scorrere, dichiara che “l’amore è importante, non importa quale forma prende”. Ed è qui che è possibile ravvisare l’attualità tematica con la nostra epoca.
Marco Bonadei interpreta con forte virulenza un Eddy rabbioso che non concede spazio al comune senso del pudore e non vuole farlo neanche alla fine con l’atto che il mito prevede. La presenza dell’attore, fortemente incisiva nel drammatico monologo iniziale, rimane costante ed emozionale per tutta la rappresentazione: una prestazione da mattatore. Elio De Capitani impersona il padre di Eddy e il proprietario del pub e in entrambi i ruoli indossa abiti da clown, ben assumendone anche la tipologia mimetica e verbale. Cristina Crippa nelle triplici vesti della madre di Eddy, della cameriera del pub e, soprattutto, di una Sfinge femminista che appare nel secondo atto, con i capelli in dreadlock e avvolta in una sgualcita e scalcinata pelliccia, mentre combatte attraverso un linguaggio agguerrito contro Eddy, lancia proclami contro l’uomo definito come un carpaccio di carne irrancidita. E proprio in questa parte offre il meglio di sé. Sara Borsarelli sostiene egregiamente il ruolo della moglie di Eddy, la Giocasta della tragedia di Sofocle, donna che emana forte sensualità.
L’accoglienza del pubblico al termine della rappresentazione è stata calorosa con diverse chiamate al proscenio sia degli attori che dei bravi musicisti. Repliche fino al 13 novembre.
Vista il 3 novembre 2022
(Carlo Tomeo)
21 ottobre > 13 novembre | Elfo Puccini, Sala Shakespeare
Alla greca
di Steven Berkoff, traduzione Carlotta Clerici e Giuseppe Manfridi
regia Elio De Capitani
con Elio De Capitani, Cristina Crippa, Sara Borsarelli, Marco Bonadei
costumi Andrea Taddei
scene Thalia Istikopoulou
luci Nando Frigerio
musiche Mario Arcari
eseguite dal vivo da Mario Arcari, Tommaso Frigerio, Giosuè Pugnale
produzione Teatro dell’Elfo
Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival
La foto di copertina è di Laila Pozzi
TEATRO ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires 33, Milano – Mart/sab. ore 20.30; dom. ore 16.00 Prezzi: intero € 34 / <25 anni >65 anni € 18 / online da € 16,50 –Durata: 1 ora 45 minuti + intervallo – Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021