
1 – Mi abbatto e sono felice
Nuovo appuntamento per L’altro Binario
Un monologo a impatto ambientale zero, autoironico e dissacrante
Disagio, crisi, scarsa produttività, povertà, inquinamento, surriscaldamento globale. Eccetera. Perché nell’era del benessere ci sono tutti questi problemi? La felicità dell’uomo occidentale sembra essere direttamente proporzionale a quanto produce e a quanto consuma: producendo si ottiene denaro e più denaro si possiede più si consuma e ci si sente felici. Ne siamo certi? Pensiamo alla tensione che scorre all’ora di punta nei centri delle città, quando basta un clacson per far scoppiare una rissa. All’invidia nei confronti di chi ottiene una promozione, ai piagnistei delle persone davanti a uno spritz, alle farmacie prese d’assalto da una popolazione malata e acciaccata. Vi sembrano segni di un popolo felice? La risposta pare piuttosto scontata. Eppure i capi dei governi invitano a consumare di più e a produrre di più, con un inevitabile incremento della frustrazione. Le lotte di potere sono all’ordine del giorno e a qualsiasi livello. D’altro canto, gli stessi capi dei governi parlano di problemi di inquinamento, rifiuti tossici, surriscaldamento globale: un paradosso non indifferente. Siamo la specie più invasiva della Terra, accecata da un materialismo dilagante. L’ipocrisia è all’ordine del giorno.
In tutto questo, l’unica ancora di salvezza è l’amore. L’unica variabile impazzita, l’unica variabile a sfuggire alle leggi della fisica e della chimica. L’amore per se stessi, per le altre creature e per il pianeta che ci ospita potrà salvarci da un declino altrimenti inarrestabile.
L’amore non costa, non crea PIL, non inquina, è scomodo perché fa ammalare di meno, perché sfugge alle statistiche, perché non è tassabile – almeno per ora.
Mi abbatto e sono felice non utilizza energia elettrica in maniera tradizionale. Si autoalimenta grazie allo sforzo prodotto dall’attore in scena, che pedalando per un’ora intera su una bicicletta recuperata nel garage del nonno, fa girare una dinamo collegata ad un faro, che si illumina a seconda dell’intensità della pedalata. Non sono presenti altri elementi scenici, i costumi sono essenziali e originali di nonno Michele. Le musiche sono live. È l’attore ad accompagnare il pubblico in alcune esperienze sensoriali, suonando uno strumento a percussione in legno, realizzato a mano da un artigiano africano.
NOTE DELL’AUTORE: “L’idea di mettere in scena Mi abbatto e sono felice nasce dalla riflessione che mi ha accompagnato nei mesi successivi alla morte di mio nonno, una persona che mi ha insegnato tanto e che stimo infinitamente per la condotta di vita esemplare perseguita durante i 91 anni trascorsi su questo pianeta. Ecco allora un monologo a impatto ambientale “0”, autoironico e dissacrante, che vuole far riflettere su come si possa essere felici abbattendo l’impatto che ognuno di noi ha nei confronti del pianeta.” TEATRO BINARIO 7 Mi abbatto e sono felice ispirato a La decrescita felice di Maurizio Pallante di e con Daniele Ronco elementi di scena Piero Ronco, Federico Merula, Lorenzo Rota regia Marco Cavicchioli produzione Mulino ad Arte Data spettacolo sabato 5 marzo alle 20.30 sala Picasso Biglietti intero 15 € | ridotto 12 € | allievi Binario 7 10 € | under 18 6 € Si consiglia l’acquisto online su www.binario7.org Per informazioni e prenotazioni: Teatro Binario 7 via Filippo Turati 8, Monza 039 2027002 | biglietteria@binario7.org |

2 – La battaglia di Emma
Nuovo appuntamento per la rassegna dedicata ai più piccoli e alle loro famiglie
Una storia ben cucinata, che arriva dritta alla pancia e al cuore
Viaggio poetico e divertente nel mondo del conflitto pensato per piccole donne e piccoli uomini, perché nel futuro siano protagonisti di stupefacenti mondi di pace.
Emma, una cuoca provetta, impastatrice votata a regalare benessere ai palati (e non solo), si ribella fermamente a quello che per lei è contro natura, che non ha senso nell’esistenza degli uomini: la guerra. Si ribella al re che la sostiene con la superficialità dei potenti. Si rifiuta di cucinare cibo ai soldati che stanno per partire – di nuovo. Il tavolo della cucina diventa allora strumento di evocazione della memoria e palcoscenico della narrazione della sua storia, che rianima la vicenda di due popoli: i Giallotti e i Verdolini, che inizialmente vivono in accordo ma che poi vengono indotti a distruggersi reciprocamente.
Ci mette lo zampino anche la Maga Tubazza, che con il suo animo inquinato cerca di rovinare anche gli animi altrui: la maga, bella ma priva di capacità di ascolto, non può tollerare che due popoli convivano in armonia, senza confini e né vendette, condividendo le ricchezze della terra.
La cuoca del re Emma Giallotti racconta e rivive le emozioni della tragedia: l’amore negato fra due bambini che si erige a simbolo della crudeltà della separazione fra gli adulti, l’esaltazione folle e irrazionale della guerra, la frustrazione amara e inconsolabile per i suoi danni e i suoi delitti.
Le materie e gli strumenti del suo lavoro si animano: si mischiano, si azzuffano, si dividono e si riconciliano con poesia, amore e rabbia. La cuoca Emma diventa una testimone irridente e passionale, capace anche di trasformare le follie e la stupidità umana in una storia divertente. Che arriva, proprio perché ben cucinata, dritta alla pancia e al cuore.
TEATRO BINARIO 7 LA BATTAGLIA DI EMMA scritto e diretto da Monica Mattioli e Monica Parmagnani con Monica Mattioli produzione Compagnia teatrale Mattioli età consigliata: dai 3 anni Data spettacolo domenica 6 marzo 2022 alle 16 Biglietti adulti 8 € | under 14 4 € Si consiglia l’acquisto online su www.binario7.org Per informazioni e prenotazioni: Teatro Binario 7 via Filippo Turati 8, Monza 039 2027002 | biglietteria@binario7.org |