“La casa di famiglia”, tra cuore e cinismo.
Mai fare i conti senza… il morto.
Un grande successo teatrale trasportato anche al cinema obbliga al confronto e allo scontro quattro fratelli, le cui vite diverse sembrano avere ormai un solo punto in comune: le mura tra cui sono cresciuti. Basteranno i ricordi a salvare la dimora di un tempo, ma soprattutto la famiglia? Toni dolci e amari per un finale a sorpresa. In scena dal 12 al 29 marzo.
Applauditissimo a teatro fin dal 2011 e nel 2017 diventato un film (anche quello con la regia di Augusto Fornari e tra gli interpreti Tony Fornari, accanto a Lino Guanciale e Stefano Fresi), questo testo sempre attuale mette a nudo il concetto a volte sopravvalutato di famiglia, tra legami di sangue e divergenze di carattere, amore incondizionato e rancori sopiti, sostegno e invidia, nostalgie e voglia di riscatto, incomprensioni e parole mai dette, agnelli sacrificali e capri espiatori. Un unico nucleo di appartenenza che in realtà è di partenza: ognuno per la sua strada, in discesa o in salita che sia. Fino a quando… papà entra in coma. Al suo capezzale, dopo i primi convenevoli e le lacrime di rito, cadono le maschere e la vecchia casa di famiglia sembra diventare l’ancora di salvezza per tutti. O forse no.
LA CASA DI FAMIGLIA
di Augusto Fornari, Tony Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli, diretto da Augusto Fornari. Con Tony Fornari (Alex), Laura Ruocco (Fanny), Luca Angeletti (Giacinto), Simone Montedoro (Oreste) e con la partecipazione di Roberto Mantovani (papà) e Noemi Sferlazza (Alessandra). Produzione Andrea Maia-Teatro Golden/Vincenzo Sinopoli.
Scene Ivan Stefanutti, Luci Davide Di Francescantonio, Costumi Nina Ponce.
Quattro cuori (più o meno inariditi) e una capanna. Solo la casa sembra tenere uniti quattro fratelli dalle ambizioni e dai destini diversi, riuniti intorno a un letto d’ospedale, dove il padre è in fin di vita. Dopo un primo, maldestro tentativo di salvare le apparenze, la verità di ognuno viene a galla. Problemi, ambizioni, sogni, fallimenti… Si fa largo l’ipotesi di vendere la dimora di famiglia. Tutti d’accordo? Ovviamente no. I fratelli sembrano allontanarsi ancora di più. Nessuno però ha fatto i conti con i ricordi e i sentimenti che albergano sotto quel tetto…
Info e prenotazioni:
TEATRO/CINEMA MARTINITT
Via Pitteri 58, Milano – Tel. 02 36.58.00.10 – Parcheggio gratuito.
Orario spettacoli giovedì-sabato ore 21, domenica ore 18. Il sabato anche alle 17.30.
Biglietteria: lunedì 17.30-20, martedì-sabato 10-20, domenica 14-20. Ingresso: 26 euro intero.
Abbonamenti a partire da 62 euro.
Il Martinitt
Un teatro entusiasta, dai grandi numeri (oltre 40.000 spettatori lo scorso anno e oltre 2600 abbonamenti in 10 stagioni), che crede davvero nei talenti –consolidati o emergenti- della moderna drammaturgia di casa nostra. Riflettori sempre puntati però anche sulla danza. Al quartiere, infine, il Martinitt ha regalato anche il cinema che mancava.