Teatro MTM – Sala La Cavallerizza
22 – 27 ottobre 2019
Eva (1912 – 1945)
di Massimo Sgorbani
con Federica Fracassi regia di Renzo Martinelli
drammaturgia di Francesca Garolla
audio e video Fabio Cinicola
luci Mattia De Pace
Produzione Teatro i con il patrocinio di Next / Laboratorio delle idee
Recensione
Federica Fracassi nella parte dell’ultima amante di Hitler. Al titolo del monologo “Eva” non è stato aggiunto alcun cognome ma sono riportate le date di nascita e di morte da cui si capisce subito che si parla di Eva Braun. Quante furono le donne nel periodo dei maggiori successi riportati dal capo dei nazisti che restavano vittime della sua forma di fascino dovuto al potere ? Accadeva in Italia anche con Mussolini e le donne, magari le più romantiche, si innamoravano dell’uomo potente da lui incarnato. Così capitò a Eva Braun che, dal quarto posto che occupava tra le donne sedotte da Hitler, divenne l’amante numero 1, fino a sposarlo il giorno prima della morte per suicidio.
Il monologo cui ho assistito è il secondo capitolo di una trilogia di Massimo Sgorbani del Teatro i, e che racconta gli ultimi giorni di vita di Hitler: è stato ripreso per far parte del progetto “Le ragazze raccontano” dell’MTM Teatro e rappresentato nella Sala de La Cavallerizza.
Eva Braun si fa conoscere nelle varie sfaccettature del suo animo. Ề una donna romantica e si identifica in Rossella O’Hara, la protagonista del film “Via col vento” le cui scene sono proiettate sul fondale del palcoscenico che, come tutte le mura de La Cavallerizza, è costituito da mattoni. Geniale l’idea di proiettare le scene in questo modo, perché fa apparire tutta la storia di “Via col vento” distorta e illusoria. Simbolo dell’illusorietà di Eva che sogna solo di stare il più a lungo possibile con il suo Führer. Ogni tanto si sente amplificata la voce di Mami del film, che mette inutilmente in guardia la donna in scena la quale, invece, si sente felice della storia d’amore che prova e diventa collerica solo quando il suo amato è “costretto” a occuparsi di azioni belliche e quindi a farsi vedere poco. “Le donne non devono occuparsi di guerre, le donne devono solo pensare all’amore” dirà a un certo punto. E lei non si trattiene dal raccontare delle varie forme di perversioni cui il suo amato la “onorava”, attribuendole all’amore, come l’urofilia, mentre invece, stante anche ad alcuni studi svolti da psicologi e psichiatri, Hitler era quasi impotente e ricorreva a varie manifestazioni sessuali “alternative”. Nello spazio in cui Eva si muove, e costituito da pochi oggetti tra i quali il divano dove andrà a morire, la donna parla e ripete del suo amore che la rende felice, balla, prende a calci un pupazzo rappresentante una cagnolina di peluche. Anche questo può avere una sua simbologia: potrebbe essere la compagna umile di Blondie, il pastore tedesco di Hitler, che ha ben altro valore rispetto a una cagnolina che sopporta tutto per amore. Quello stesso valore che lei potrebbe avere per il suo amato.
Molto coerente con la storia, la drammaturgia scritta da Francesca Garolla, che, nell’adattamento operato, mette molto in evidenza, a momenti alterni, frasi tenere e parole scurrili del testo di di Massimo Sgorbani e che Federica Fracassi, nel suo parlare e nei suoi movimenti, spesso convulsi, non esiti a interpretare e che alternano una forma insolita di grottesco a punti di drammaticità, specie verso la fine. L’attrice riempie la scena e sa provocare nell’animo dello spettatore una forte emozione, perché riesce a fargli comprendere che non si può provare odio verso chi ha amato ingenuamente un uomo che ha fatto tanto male all’umanità. Lei non è colpevole se non del suo bisogno di amare e di sentirsi amata e questo lo dimostra, quando, dissentendo dai consigli dati dalla voce di Mami, dirà che lei non abbandonerà il suo uomo e resterà con lui fino alla fine. il tutto, mentre la colonna sonora di ” Via col vento” annuncia paradossalmente che “domani è un altro giorno”.
Che dire di Federica Fracassi, già giudicata una grande attrice, se non che ha dimostrato di essere in crescita continua? I caldissimi applausi, ripetuti più e più volte ne sono stati la prova. In questi casi ogni altro complimento sarebbe superfluo.
Carlo Tomeo: ogni diritto è riservato
Info e prezzi;
La Cavallerizza – da martedì a domenica ore 19:30
Biglietti: intero 15€ – ridotto scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10€ – ridotto DVA 7,50€
spettacolo in abbonamento: Arcobaleno, Arcobaleno tandem, Arcobaleno over 65, Carta regalo x2, Carta regalo x4, Abbonamento le ragazze raccontano