4–5 giugno 2019
ore 20.00
Triennale Teatro dell’Arte
Viale Alemagna 6
Milano
Motus Italia
Rip it up and start again
regia e drammaturgia: Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con gli allievi di: La Manufacture – Haute école des arts de la scène
Coline Bardin, Davide Brancato, Estelle Bridet, Arianna Camilli, Azelyne Cartigny, Guillaume Ceppi, Anastasia Fraysse, Aurélien Gschwind, Mathilde Invernon, Agathe Lecomte, Antonin Noël, Martin Reinartz, Elsa Thebault, Gwenaëlle Vaudin, Adèle Viéville
assistente alla regia: Jonas Lambelet
video: Simona Gallo
suono: Enrico Casagrande, Ian Lecoultre e Micaël Vuataz
luci: Simona Gallo e Daniela Nicolò
costumi: Doria Gómez Rosay
tecnica: Ian Lecoultre, Simona Gallo e Ludovic Fracheboud
produzione in Francia e Svizzera: Marion Grossiord, Elodie Blomet
produzione in Italia: Elisa Bartolucci con Shaila Chenet, Marta Lovato e Mariagloria Posani
una produzione : La Manufacture – Haute école des arts de la scène con Motus
con il sostegno di: MiBACT, Regione Emilia Romagna e della Fondation Ernst Göhner
Durata: 120’
Spettacolo in francese sovratitolato in italiano
I need to see more
Than just three dimensions
Stranger than fiction
Faster than light
What Use? (Tuxedomoon)
A chiudere la programmazione spettacolare della seconda edizione di FOG Triennale Milano Performing Arts, prima della serata di Radio Raheem mercoledì 5 giugno, arriva a Milano il nuovo spettacolo di Motus – tra le formazioni di punta della scena performativa italiana in tutto il mondo,
Ispirato al titolo del celebre libro di Simon Reynolds, dedicato al fenomeno musicale Post Punk dei primi anni ’80, Rip it up and start again è lo spettacolo di uscita del corso di formazione teatrale J de La Manufacture – Haute école des arts de la scène di Losanna (prestigiosa scuola di teatro svizzera in cui i due registi intervengono da diversi anni). È un lavoro corale, interpretato da 15 giovanissimi attori (tutti nati negli anni ’90), quelli di una generazione di cui ogni singola mossa è stata anticipata, comprata e svenduta prima ancora di compiersi” (Mark Fisher). Gli anni zero sono stati incapaci di dare inizio al futuro che in campo culturale ci si aspettava, ma hanno generato piuttosto varie forme di “retromania”, in campo politico come in quello artistico-musicale: uno scenario dove anche i nuovi personaggi assomigliano a un patchwork di fenomeni precedenti. Di fronte all’evidenza che tutto è stato irrimediabilmente assorbito – sussunto – dal “realismo capitalista”, insieme alla denuncia di un futuro che non c’è stato, o che viene lentamente fatto a brandelli, Rip it up and start again vuole però porci di fronte ad alcune domande per le quali è urgente trovare risposta: continueremo a vivere oppressi dalla nostalgia oppure è in qualche modo possibile immaginare alternative irriducibilmente aliene al neoliberismo imperante del No Alternative? I due registi di Motus hanno invitato gli attori a immergersi nelle biografie e lyrics di 15 artisti tormentati, da Ian Curtis a Lydia Lunch… Così è nata la drammaturgia: tutti i testi di questo anomalo spettacolo-concerto sono elaborazioni originali degli studenti stessi rispetto alle loro scelte di vita, il teatro e il futuro che li aspetta nel sistema dello spettacolo… (e del mondo). Ciascuno ha “reagito” a suo modo al confronto con questa ondata artistica, non per mitizzare nostalgicamente un’epoca, ma piuttosto interrogarsi sul rapporto con il proprio tempo, la trasgressione e la libertà espressiva… Riattivando lo spirito, per Motus intramontabile, del Do it yourself (DIY)!
Uno spettacolo corrosivo e graffiante, un concerto, una serata di karaoke, un manifesto disilluso e potente che cerca attraverso il passato recente di guardare finalmente all’oggi con occhi diversi.
In occasione dello spettacolo, mercoledì 5 giugno alle ore 18.00 presso Triennale Teatro dell’Arte si terrà This is the room the start of it all, un incontro intra–generazionale con Motus curato da Guia Cortassa e in collaborazione con 1977 Magazine. Un dialogo tra Gen Xers e Millennial sui temi dei movimenti giovanili e sulla cultura di riferimento delle nuove generazioni, le loro attitudini e i loro consumi e amori, soprattutto musicali. Incontro ad accesso libero fino a esaurimento posti.
La compagnia Motus, fondata nel 1991 a Rimini da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, esplode negli anni ’90 con spettacoli di grande impatto emotivo e fisico, riuscendo a prevedere e raccontare alcune tra le più aspre contraddizioni del presente. Dalla sua fondazione, Motus affianca la creazione artistica di spettacoli teatrali, performance e installazioni con un’intensa attività culturale, conducendo seminari, incontri, dibattiti e partecipando a festival interdisciplinari nazionali e internazionali. Hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi Ubu e prestigiosi premi speciali. Liberi pensatori, portano i loro spettacoli nel mondo: da Under the Radar di New York, al Festival TransAmériques a Montréal, PuSh Festival di Vancouver, Santiago a Mil, Fiba Festival di Buenos Aires, Adelaide Festival, Taipei Arts Festival e in tutta Europa. Nel 2020 Daniela Nicolò e Enrico Casagrande saranno direttori artistici della cinquantesima edizione del Santarcangelo Festival.
INFO
Prezzi
22 euro (intero) – 16 euro (under 30/over 65/gruppi) – 11 euro (studenti)
Biglietti
I biglietti si possono acquistare sul sito www.vivaticket.it, presso i punti vendita Vivaticket e la biglietteria di Triennale Milano nei seguenti orari:
martedì-domenica 10.30 – 19.30
lunedì 18.00 – 20.00 (solo nei giorni di programmazione)
Nei giorni di programmazione la biglietteria resta aperta fino all’orario di inizio dello spettacolo.
Contatti
T. 02 72434258
e-mail biglietteria.teatro@triennale.org