Suore nella tempesta – Recensione

Teatro Martinitt di Milano
21 febbraio – 10 marzo 2019
Suore nella tempesta
scritto e diretto da Alessandro Fullin 
con Alessandro Fullin, Tiziana Catalano, Diego Casale, Simone Faraon, Sonia Belforte, Paolo Mazzioni, Sergio Catalano 
scenografia Compagnia Nuove Forme, Giorgio Tedesco 
costumi Monica Cafiero 
coreografie Sergio Cavallaro 
audio video Davide Faraon

Produzione Musa srl-Compagnia NuoveForme.

Alessandro Fullin è tornato al Teatro Martinitt questa volta negli abiti di una suora, nella commedia da lui scritta e diretta “Suore nella tempesta” che, pur essendo ambientata in un momento storico drammatico, riesce a essere fonte di grande divertimento. Le suore che si trovano nella tempesta sono quelle di un convento torinese “le Sorelle di Santa Tecla” e appartengono a un ordine speciale, quello della congrega della raccolta dei rifiuti, per cui i nomi da esse adottati sono “Suor Umida”, “Suor Carta” e così via. Ogni suora ha la sua caratteristica: c’è quella più rigorosa e rispettosa delle convenienze conventuali e quella più allegra e propensa a qualche trasgressione, sia pure solo immaginaria. Alessandro Fullin si è riservato il ruolo della Madre Superiore, severissima con le adepte, pronta a punirle a frustate se commettono qualche imprudenza o qualcosa che, secondo il suo pensiero, non sia consono al comportamento di una suora. 

La commedia è ambientata nel 1944, quando le truppe naziste invadono Torino e alle porte del convento vengono a bussare sia nazisti dai nomi strani come Von Strudel o Von Krapfen per indagare che il convento non nasconda qualche sovversivo, sia il militare Furio (il bravo Diego Casale) che viene prontamente travestito da suora per confondere i controlli da parte dei nazisti.

Nel convento accade di tutto e le suore, sono costrette a barcamenarsi tra il sacro e il profano, tutto ben governato dalla Madre Superiora con le sue battute ciniche e mordaci.

Tutti gli attori sono bravissimi nelle parti loro assegnate e alcune scene sono particolarmente divertenti, quando per esempio Suor Umida chiede a Santa Tecla (rappresentata da una lampada posta in alto sul lato destro del palcoscenico) di mandarle un segnale per apprendere se deve accogliere la proposta “peccaminosa” di Furio, oppure la scena del bagno di Furio.

La continuità della vicenda è ogni tanto interrotta da una serie di ballate su musiche moderne di autori vari eseguite con bravura da diversi danzatori tra cui si distingue il bravissimo Sergio Cavallaro che ha realizzato anche le coreografie . 

Ma la vera star è naturalmente Alessandro Fullin, che ha scritto un testo vincente pieno di battute dai doppi sensi che naturalmente vengono recitate da lui stesso con apparente nonchalance accompagnate da una mimica facciale irresistibile che suscita le risate più esilaranti nel pubblico. Così come altrettanto irresistibile è il suo incedere con in mano il teschio di una suora che era defunta tempo addietro.

Una commedia che sa essere travolgente nella sua trama e densa di risate e colpi di scena inaspettati: due ore da far trascorrere lietamente il pubblico al quale se ne consiglia la visione.

Il Teatro Martinitt si rivela perciò sempre più ricco di proposte coinvolgenti con una drammaturgia contemporanea affatto effimera che sa attirare spettatori che amano andare a teatro per trascorrere una serata in sana allegria. 

Info e prenotazioni:

TEATRO MARTINITT Via Pitteri 58, Milano – Tel. 02 36.58.00.10 – Parcheggio gratuito.

Orario spettacoli giovedì-sabato ore 21, domenica ore 18. Il sabato anche alle 17.30. 

Biglietteria: lunedì 17.30-20, martedì-sabato 10-20, domenica 14-20. Ingresso: 24 euro spettacoli Fuoriclasse, 26 euro spettacoli Campioni. Abbonamenti a partire da 62 euro.

Carlo Tomeo: ogni diritto è riservato

Categorie RECENSIONI

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