“Puccini, Puccini, che cosa vuoi da me?” al Piccolo Teatro Strehler – Recensione

Cosa arriva a fare un uomo che ha superato l’età della prima giovinezza per compiacere la donna di cui è innamorato e che sembra ricambiarlo ma forse non ancora completamente? Un uomo colto ma un po’ snob che quando si parla di musica ama citare i suoi gusti in materia assumendo per posa un’aria da esperto che possa impressionare favorevolmente la persona che si vuole conquistare del tutto. E così vai con Stockhausen e Schönberg che fanno sempre chic specialmente quando si ha a che fare con una donna che apprezza Brassens ma anche John Coltrane. Ma se questa donna confessa di amare soprattutto la musica di Puccini ecco nascere nell’uomo una forma di disorientamento. Ma, si sa, superata la meraviglia, alla fine bisogna fare di necessità virtù e quando lei gli propone di assistere a un concerto di arie di opere pucciniane lui non può dire di no anche perché i due non sono ancora nella fase di un amore consolidato. Queste sono le premesse dello spettacolo con Toni Servillo e l’Orchestra Sinfonica di Milano che ha debuttato ieri sera al Teatro Strehler e che sarà in replica fino a domenica.

Apprezzare un’opera di Puccini, come per tutte le grandi opere musicali, è cosa che non può avvenire senza un minimo di documentazione propedeutica. Cosa che il nostro si trova “costretto” più o meno bonariamente a fare non senza nascondere quel po’ di scetticismo insito nelle persone che vogliono apparire non facilmente condizionabili. E così, lette le trame delle opere delle quali andrà a udire alcune arie, l’uomo si dispone all’ascolto e, sorpresa!, dopo una malcelata irritazione, già dalle prime note, sarà la bravura della direttrice d’orchestra, saranno le capacità vocali unite a una forte intensità espressiva del soprano e del tenore, ecco che un sentimento insolito si fa strada nel suo animo: lo stupore di scoprire qualcosa che non pensava esistesse in quelle musiche che prima aveva definito eccessivamente drammatiche e quindi, per lui, dal gusto stucchevole. Sono tutte storie d’amore quelle che la musica trasmette. L’amore descritto in tutte le sue espressioni, le sfumature, le contraddizioni che pur ci sono. Sentimenti che, sfuggendo alle ritrosie e al pudore, sono palesate da una musica ora potente ora struggente. È la musica delle romanze cantate da Tosca, da Mimì de La Bohème quando si presenta a Rodolfo, è quella di Manon e di Ciò Ciò San, la prima che non si rassegna a dover morire e grida il suo attaccamento alla vita, la seconda che la vita l’abbandona per sua volontà dopo che in altro momento aveva immaginato la gioia per il ritorno dell’amato Pinkerton che “chiamerà Butterfly dalla lontana”. Si stupisce così il neofita perché quei sentimenti, così fortemente espressi dalle eroine pucciniane attraverso una musica che ora lui non esita a dichiarare celestiale e che lo “azzanna dentro”, gli toglie il respiro e, abbattendo le barriere difensive che lui stesso si era creato, porta alla luce la parte più segreta del suo animo che il pudore teneva celata.

È molto bravo Toni Servillo nell’entrare nella parte del personaggio che mostra i due aspetti della sua personalità: ironico, scettico fino ad arrivare a una forma di cinismo nella prima parte, quando malvolentieri accetta di sottoporsi all’ascolto che l’amata gli propone, e coinvolto emotivamente nella seconda quando resta ammaliato dalla bellezza della musica al punto da darne lui stesso un’approfondita trattazione dove spiega quanto essa riesca a trasmettere in emozioni. Bravo anche se un po’ sacrificato essendo la musica la vera protagonista dello spettacolo, e non sarebbe potuto essere che così dato il tema, per cui il suo ruolo è stato soprattutto quello di un appassionato commentatore.

Immerso nel grande scenario costituito dalla grande Orchestra Sinfonica di Milano diretta dall’altrettanto brava Gianna Fratta si esprime sui brani che vengono cantati dal soprano Maria Tomassi e dal tenore Max Jota. L’opera più affrontata è “Tosca”, scelta perché il personaggio è forse quello tra le eroine pucciniane che meglio descrive le varie sfaccettature del sentimento amoroso fatto di passione portata all’estremo, di gelosia, di omicidio. Visse d’arte, Tosca, e d’amore e non fece mai male ad anima viva e ora nella stanza di Scarpia che ha fatto prigioniero Mario si chiede perché si trovi a soffrire per la sorte del suo amato. Di quest’opera sono proposti inoltre quasi tutto il duetto del primo atto dove è fortemente delineato il temperamento della donna e la romanza di Mario “E lucean le stelle” che apre la pièce. Tosca, lo ricordo con piacere, fu la prima opera che i miei genitori melomani mi portarono a vedere. Avevo quattro anni e non riuscii a capire come mai Mario, che avrebbe dovuto morire per finta, morisse davvero e soprattutto come mai, essendo morto comparve poi sul proscenio a raccogliere gli applausi.

Nella disamina della tipologia dell’amore forse mancano alcuni aspetti che sono presenti in altre opere del compositore e qui non proposte. Per esempio non è trattato il sentimento dell’odio che più tardi diventerà amore così come viene espresso da Turandot nella sua possente “In questa reggia” o quello del sacrificio come quello di Liù nella stessa opera (“Tu che di gel sei cinta”) e per finire l’amore nella sua espressione un po’ ingenua e un po’ furbetta, come canta Lauretta nel “Gianni Schicchi”.

Ottima accoglienza ieri sera è stata riservata sia a Servillo sia alla direttrice d’orchestra, ai due cantanti e all’Orchestra che ha regalato un doppio bis. Repliche fino a domenica 26 maggio. Info per l’acquisto dei biglietti in calce.

Visto il giorno 22 maggio 2024

(Carlo Tomeo)

Puccini, Puccini, che cosa vuoi da me?
di Giuseppe Montesano

con Toni Servillo e con l’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Gianna Fratta

soprano Maria Tomassi tenore Max Jota

produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

in coproduzione con Orchestra Sinfonica di Milano

In scena fino al 26 maggio

© Nicolas Spies

Orari: giovedì e sabato, ore 19.30 – sabato ore 20,30 – domenica, ore 16. –

Durata: 60 minuti senza intervallo

Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro

Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org

Categorie RECENSIONI

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