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28 maggio > 2 giugno | sala Fassbinder
La (in)coscienza di Zeno
uno spettacolo OYES
regia Noemi Radice e Umberto Terruso
testo Stefano Cordella, Dario Merlini, Noemi Radice
con Livia Castiglioni, Daniele Crasti, Francesca Gemma, Francesco Meola, Dario Merlini, Fabio Zulli
scene e costumi Stefano Zullo
consulente, dramaturg Simone Faloppa
assistente alla scenografia Nina Donatini
assistente ai costumi Federica Famà
produzione Oyes
riallestimento di La Coscienza di Zeno (2022) prodotto da Teatro Metastasio di Prato | LAC Lugano Arte e Cultura | Teatro Stabile del Veneto | Oyes
La coscienza di Zeno di Italo Svevo, pubblicato nel 1923, è stato un romanzo rivoluzionario. L’autore narra la crisi dell’uomo contemporaneo, procedendo per nuclei tematici che destrutturano la tradizionale trama lineare. Svevo racconta un uomo nuovo per il suo tempo, un antieroe senza volontà alla ricerca delle origini del suo malessere. Il protagonista ritorna ossessivamente sul suo passato, cercando di identificare la malattia che ha ostacolato la sua realizzazione, seguendo un flusso di coscienza, sempre sul sottile crinale tra sincerità e menzogna, tra razionalità e inconscio. Nel tentativo di raccontarsi vengono svelate contraddizioni e lacerazioni profonde.
Ed è proprio in queste crepe e aporie del vissuto che si concentra da sempre la ricerca della compagnia, lungo un percorso che sviluppa drammaturgie originali, in un confronto continuo con i grandi autori classici e contemporanei.
Nella visione di Oyes, Zeno Cosini è il paradigma di un’umanità superata, di un tempo che sta per scadere ma che non vuole scomparire. Il protagonista si muove senza baricentro, faticando a leggere la realtà che lo circonda, ormai privo di certezze su cui poggiarsi. In scena un’autoanalisi pubblica a cui prendono parte i personaggi della vita del protagonista, fantasmi della sua coscienza, aggrappati e rinchiusi in un secolo ormai passato, in un surreale gioco in cui i piani si confondono. Zeno si tormenta ripercorrendo i punti critici della sua esistenza, dove la narrazione diventa un tragicomico cimitero dei buoni propositi.
«Per mettere in scena La coscienza di Zeno — sottolineano i registi — abbiamo fatto quello che facciamo con tutte le nostre drammaturgie che prendono forma da un testo esistente: ci siamo appassionati ai suoi temi per individuare dove e in che modo intercettino le nostre vite personali. Poi ci siamo interrogati su che rapporto ha il nostro presente con quel romanzo, con quei personaggi, con quei temi, che ci appaiono a un primo sguardo lontani, datati, immersi in un’altra epoca. Il rapporto con il racconto stesso ci ha interessato particolarmente: la narrazione soggettiva della propria vita è inevitabilmente una visione distorta della realtà. Con questa riflessione abbiamo approfondito il rapporto tra realtà e finzione, che esiste per natura nell’arte e in particolare nel teatro. Un’ambigua sovrapposizione tra attore o attrice e personaggio, ambiente e spazio scenico, ricordi e drammaturgia, diario personale (quello di Zeno) e struttura letteraria (quella di Svevo), diventa il cardine del nostro gioco drammatico».
Teatro Elfo Puccini, sala Bausch, corso Buenos Aires 33, Milano
Durata spettacolo: 1 ora 40 – Orari: mart-merc-giov-sab ore 19.30 / ven ore 21 / dom ore 15.30
Prezzi: intero € 34 / <25 anni € 15 / >65 anni € 18 / online da € 16,50
Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021