
Grande successo ieri sera al Teatro Martinitt per la prima milanese della commedia “Gli allegri chirurghi” diretta da Matteo Vacca, anche interprete principale. Autore della pièce, in originale “It runs in the family”, è lo scrittore britannico Ray Cooney, uno dei maestri del teatro brillante, famoso per le sceneggiature in cui giocano un ruolo fondamentale le situazioni dove i personaggi si vedono costretti a rivestire panni e funzioni diverse dalle proprie per cercare di nascondere le loro vere identità. È quello che capita ai dipendenti dell’ospedale Sant’Andrea che a tre giorni prima del Natale si preparano a festeggiare la festività con la consueta recita ispirata alla favola di Peter Pan. A precedere la rappresentazione ci sarà da parte del chirurgo Simone Persichetti (Matteo Vacca) la conferenza annuale, quest’anno molto importante perché sancirà la sua promozione a primario dell’ospedale. Il medico sta appuntando le frasi più idonee da pronunciare ma per un motivo o per un altro continuano a entrare nel suo studio, interrompendolo in continuazione, due colleghi svagati e poco professionali e una caposala svampita, solita a ripetere le frasi che le vengono rivolte. A tale viavai si uniscono la moglie appositamente giunta per sostenere moralmente il coniuge e l’integerrimo e impaziente Professor Drago, presidente del consiglio d’amministrazione, che convoca Persichetti a raggiungerlo di lì a poco nel proprio studio per esaminare il testo della conferenza. Tra un’interruzione e l’altra il malcapitato chirurgo si affanna a ultimare lo scritto ma un’ex infermiera, Luisa Sanna, che si era licenziata circa 19 anni prima e con la quale l’uomo aveva avuto una liaison, irrompe all’improvviso nello studio per rivelargli che dalla loro relazione era nata una bambina, ora maggiorenne, desiderosa di incontrare il proprio padre del quale non conosce il nome ma sa che è medico e lavora in quell’ospedale. Ora la ragazza, intestardita nella decisione, è in attesa nella reception a stento trattenuta da un agente di polizia.

Questo è solo l’inizio della vicenda che nel giro di circa novanta minuti assume toni sempre più farseschi tutti giocati su equivoci, malintesi, paradossi e scambi di persone che si avvicendano a un ritmo frenetico che non concede tregua. Se il primo tempo è più di preparazione agli eventi, il secondo procede vorticosamente con situazioni impreviste che si complicano sempre di più in azioni surreali dove doppi sensi e calembours occupano ampio spazio. Né mancano gustose citazioni, come quella del film “Affari d’oro” di Jim Abrahams e qui ripetuta nella scena dove la caposala incappa nel suo doppio. La regia di Matteo Vacca è perfetta nel dare alle varie azioni tempi molto stretti rinunciando a pause che potrebbero smorzare la parte dinamica, punto di forza della rappresentazione, così come si dimostra felice l’adozione a una realtà del nostro paese l’humor inglese proprio delle opere di Cooney. In questo è appena il caso di ricordare che nella sua carriera il regista ha già all’attivo tre commedie di Ray Cooney e tutte gratificate da grande successo.
Accanto a Matteo Vacca, ottimo interprete nella parte del protagonista, recitano otto formidabili artisti bene affiatati e impareggiabili nei travestimenti e nelle caratterizzazioni molto originali, come l’agente di polizia con i suoi innumerevoli e ripetuti tic nervosi che ha provocato tra il pubblico le risate più copiose, o la caposala in carne e vogliosa di amplessi infuocati, o il medico dalla lacrima facile specialmente quando si parla di madri e di… papere. Per non parlare dell’altro medico che a ogni discorso fa propaganda a vari medicinali dei quali possiede ampia scorta, o infine la moglie di Persichetti non aliena a concedersi al presidente Drago. Tutti i loro nomi sono doverosamente citati nei crediti.
L’alzarsi del sipario e il momento degli applausi finali sono stati accolti da musiche natalizie. E non sarebbe potuto essere diversamente un po’ perché l’ambientazione della commedia è a ridosso del Natale e un po’ perché la cosa è di buon augurio per le feste di questi giorni in cui lo spirito natalizio è ancora presente.
In una sala soldout la commedia ha ricevuto un’ottima accoglienza da parte di un pubblico che ha applaudito a lungo anche a scena aperta. Repliche fino al 4 gennaio 2026. In calce all’articolo i crediti e le info per acquisto biglietti.
Matteo Vacca sarà di nuovo presente con una sua regia al Teatro Martinitt dal 14 al 19 maggio con un altro spettacolo intitolato “Domani è sempre domenica” di Gianni Clementi interpretato dallo stesso Matteo Vacca e da Gabriella Silvestri. È già aperta la vendita dei biglietti sul sito del Teatro (www.teatromartinitt.it)

Vista il giorno 26 dicembre 2025
(Carlo Tomeo)
Dal 26 dicembre al 4 gennaio
Politeama Srl presenta GLI ALLEGRI CHIRURGHI di Ray Cooney
con Matteo Vacca – Marco Fiorini – Alessandro Bevilacqua – Fabrizio Pallotta – Annalisa Amodio – Erik Bastianelli – Martina Iuele – Eleonora Santini – Valentina Girola
regia Matteo Vacca
Speciale ultimo dell’anno
ORARIO SPETTACOLI ORARIO SPETTACOLO ore 21.30
Dal martedì al sabato ore 21 PREZZI Platea e galleria € 60 + commissioni SOLD OUT
Sabato 3 gennaio doppio spettacolo ore 17 e ore 21 Al termine dello spettacolo si brinda
Domenica ore 18 al nuovo anno con panettone, pandoro e spumante
PREZZI SPETTACOLO (inclusa prevendita)
Platea € 26 – Galleria € 20
Per informazioni e acquisto biglietti:
TEATRO/CINEMA MARTINITT Via Pitteri 58, Milano.
Telefono 02/36580010, Whatsapp 338.8663577, info@teatromartinitt.it
