
Una scena scura sulla quale si fionda dall’alto un cono di luce che poi si allarga a illuminare l’interno di un’abitazione modesta le cui diverse stanze sono costituite da pochi elementi di arredi essenziali a rappresentare componenti basilari nella dinamica della vicenda che sarà rappresentata. Riverso sul pavimento il corpo senza vita di una donna uccisa dal marito: il delitto è avvenuto la sera prima. Sopraggiunge la suocera, siede su una poltrona e incomincia a parlottare in un grammelot infarcito di termini dialettali. È l’inizio di un nuovo giorno e sollecita la nuora ad alzarsi e a preparare la colazione perché è “l’angelo del focolare” e non può sottrarsi a questo obbligo non essendo libera neanche da morta. La donna si alza a fatica e si prepara a svolgere le occupazioni giornaliere. Comincia così il dramma di violenza subìto dalla protagonista, la moglie, uccisa dal marito. Un dramma che si ripete giorno dopo giorno, quello che l’autrice, Emma Dante, chiama “manutenzione della violenza domestica”, in questi giorni rappresentato in prima nazionale al Piccolo Teatro Grassi. Il tema è il femminicidio raccontato non come tale ma visto come una ritualità che si ripete quotidianamente nell’ambito famigliare e esercitato dall’uomo padrone, un maschio alfa dominatore, che agisce secondo un’abitudine arcaica ai danni della donna vista come oggetto di proprietà. A simbolizzare la ripetizione dell’atto criminoso è la rappresentazione di una giornata-tipo di ordinaria violenza fisica e verbale esercitata dal capo famiglia anche nei confronti del figlio depresso dalla sessualità non ben definita, protetto dalla madre che lo spinge, visto che ha una bella voce, a esercitare la professione di cantante.

Il figlio che fa fatica ad alzarsi dal letto, a riscaldarsi il latte diventato freddo, a ingozzarsi di patatine è il personaggio che la madre cerca di educare e di mettere al riparo dalle abitudini volgari del marito che, al contrario, si impone con la sua fisicità possente nei confronti del ragazzo obbligandolo a esercitare prove di forza che possano dimostrarne la virilità. Il figlio che la rimprovera per essersi sposata come matrimonio riparatore quando era incinta di lui. E sarà proprio il figlio a essere elemento scatenante, quanto involontario, dell’atto fatale che arriverà alla fine. E poi c’è la suocera, personaggio apparentemente di contorno ma basilare per le cose che elargisce, come il denaro al figlio e i cioccolatini al nipote, mentre non vive un buon rapporto con la nuora salvo intervenire alla fine, e inutilmente, in suo soccorso, intervento esercitato più a salvaguardia della famiglia che deve continuare a esistere sia pure nella devastazione giornaliera.

L’azione della rappresentazione si svolge in una coreografia che ha in più punti del surreale e i dialoghi si sviluppano nel linguaggio tipico di Emma Dante che oscilla tra il pungente e il grottesco offrendo in diversi momenti occasioni di ilarità perché anche nella quotidianità più drammatica esiste lo spazio per una comicità liberatoria necessaria ad alleggerire una realtà troppo devastante. Un cast scelto con accuratezza si muove sulla scena con grande padronanza professionale. Il ruolo della moglie è coperto da Leonarda Saffi che alterna momenti di dolorosa acquiescenza per il bene vivere famigliare a lampi iracondi nei confronti del marito specialmente quando si tratta di prendere le difese del figlio. Sa muoversi con perfetta agilità per tutta la durata eccellendo nella corsa per sottrarsi alla violenza del marito fino a raggiungere l’eccellenza nel ballo finale nel quale si rivede sedicenne quando aveva incontrato l’uomo che l’avrebbe sposata condannandola poi a una vita di sofferenza. A farle da contraltare Ivano Picciallo nei panni di un marito violento che non conosce modi comportamentali civili, con addosso emblematici panni, costituiti da mutande e canottiera simbolo di rozzezza, gli stessi indossati dal figlio, il bravo David Leone, che alla fine cerca di riscattarsi con un abito vicino alla sua personalità molto lontana da quella paterna. La suocera è Giuditta Perriera che con il suo eloquio per buona parte in grammelot dona quella nota di maggior colore.

Occorre dire che durante lo spettacolo il lato comico della rappresentazione, provocato da scene e dialoghi grotteschi, prevale e questo fa parte della cifra identificativa della scrittura di Emma Dante. Tuttavia il prefinale, la cui drammaticità si intuisce fin dall’inizio, coronato poi dall’affascinante scena della danza sulla musica simbolica de “La fiera dell’Est” conduce alla riflessione colpendo a fondo la sensibilità dello spettatore che esce dal teatro, come è capitato a me, in uno stato d’animo dilaniato. Opera, questa di Emma Dante, originale oltre che nella stesura anche nella progettazione che va aldilà del doloroso tema, pur presente, del femminicidio perché scritto con l’intento di scavare a fondo sulle origini del problema indicando una visione più complessa e degna di meditazione.

Lo spettacolo, che consiglio vivamente, ha raccolto forte consenso con ripetute acclamazioni dal folto pubblico che è apparso molto partecipe. Repliche fino al 30 novembre. In calce i crediti il trailer e le info per acquisto biglietti.
Visto il giorno 20 novembre 2025
(Carlo Tomeo)
Piccolo Teatro Grassi (Via Rovello, 2 – M1 Cordusio), dall’11 al 30 novembre 2025 L’angelo del focolare testo, regia, scene e costumi Emma Dante – luci Cristian Zucaro con David Leone, Giuditta Perriera, Ivano Picciallo, Leonarda Saffi – foto Masiar Pasquali – coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma organizzazione Daniela Gusmano – coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Châteauvallon-Liberté, scène nationale, Les Célestins, Théâtre de Lyon, La Comédie de Clermont-Ferrand, Scène Nationale d’ALBI-Tarn, Le Cratère, Scène nationale Alès, L’Estive, scène nationale de Foix et de l’Ariège, Théâtre + Cinéma Scène nationale Grand Narbonne, Théâtre de l’Archipel, scène nationale de Perpignan, Théâtre Molière, Sète scène nationale archipel de Thau, Le Parvis, scène nationale Tarbes-Pyrénées, Compagnia Sud Costa Occidentale, Carnezzeria
Orari: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica, ore 16. Lunedì riposo.
Durata: un’ora senza intervallo
Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro
Informazioni e prenotazioni 02.21126116
wwww.piccoloteatro.org
