
ph Jacopo Gussoni
Fuori Niguarda presenta al
Teatro Elfo Puccini-Sala Fassbinder
11 | 15 novembre
IL RUMORE DEL SILENZIO
testo e regia Renato Sarti
con Laura Curino e Renato Sarti
disegni Ugo Pierri – video installazione Fabio Bettonica – musiche originali Carlo Boccadoro
assistenti alla regia Salvatore Burruano, Chicco Dossi
produzione Teatro della Cooperativa
con il sostegno del Comune di Milano / con il patrocinio di Associazione Piazza Fontana 12 Dicembre 1969, ANED, ANPI Provinciale di Milano e Istituto Nazionale Ferruccio Parri /con il contributo di CGIL, FLC CGIL, FISAC CGIL, FIRST CISL e UILCA UIL. / spettacolo sostenuto nell’ambito di NEXT ed. 2019/2020, progetto di Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Cariplo
Il 12 dicembre del 1969 alle 16:37, nella Banca dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano, esplose una bomba che causò la morte di 17 persone e ne ferì 86. Si cercò di far ricadere la responsabilità sui gruppi anarchici, si indicò ingiustamente Pietro Valpreda come “il mostro” della strage, anche se gli ideatori e gli autori erano da individuare negli ambienti della politica estera degli Stati Uniti e della CIA, dei neofascisti di Ordine Nuovo e della destra eversiva e in alcuni settori “deviati” dei servizi segreti, delle forze dell’ordine, dell’esercito e degli apparati dello Stato. In seguito ai primi arresti, il 15 dicembre l’anarchico Giuseppe Pinelli moriva, innocente, precipitando dalla finestra di un ufficio situato al quarto piano della Questura di Milano, dove era trattenuto illegalmente.
Licia Rognini Pinelli ha lottato fino all’ultimo con tutte le sue forze – e con una dignità che è stata, e rimarrà, un esempio imperituro per tutti – contro le palesi menzogne e i colpevoli depistaggi attuati da parte della magistratura e degli apparati inquirenti, i quali, invece di assicurare la giustizia e la verità, furono collusi con la destra più retriva ed eversiva. Ricordare a un anno esatto dalla scomparsa di Licia, e a 56 anni di distanza dai fatti con la forza di uno spettacolo teatrale, il tentativo di imporre allora la legge dei carri armati attraverso il caos, le bombe e l’uccisione di innocenti è un atto doveroso innanzitutto nei confronti delle vittime delle stragi e dei loro familiari. Il testo, senza rinunciare a pochi, ma essenziali cenni riguardanti i fatti politici e processuali, si sofferma sulla tragedia, spesso dimenticata, delle vittime e dei loro cari, concentrando l’attenzione soprattutto sugli aspetti umani, quelli circoscritti alla sfera prettamente personale. Partendo da piccoli oggetti banali (una cintura, un pacchetto di sigarette, una macchina da scrivere), il quotidiano si trasforma in grande Storia, nella convinzione che il teatro, anche quando tratta temi importanti di questa portata, sempre dai legami affettivi e dai sentimenti umani più profondi deve partire o, dopo un lungo percorso, arrivare.
Renato Sarti si farà tramite del dolore dei parenti di chi perse la vita nella strage e del mos maiorum del mondo rurale da cui provenivano: il lavoro, la fatica, l’attaccamento alla terra, alla famiglia e a quella Patria alla quale, come soldati, molti avevano dato un notevole contributo di sofferenza durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Laura Curino, attrice di grande spessore, darà voce alla testimonianza di Licia Rognini, moglie di Giuseppe Pinelli, uomo simbolo della tradizione anarchica libertaria e che nel 2009 fu riconosciuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come diciottesima vittima della strage.
NOTE DI REGIA
Il rumore del silenzio parte da un lungo lavoro di raccolta delle testimonianze dirette dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime, dai loro legami familiari e anche, ed è questa forse la vera novità drammaturgica e registica, da quegli oggetti di uso comune ai quali solitamente non si dà importanza ma che possono diventare veri e propri simboli. Una scelta duplice che nella messa in scena prende corpo attraverso una recitazione semplice, senza orpelli inutili, e dalla presenza materiale, sul palco di… di alcuni regali di Natale per un papà anarchico, Pino Pinelli, che non si vedrà più; di una maglietta dell’Inter per un dodicenne che non potrà più sognare di diventare Sandro Mazzola; di una cintura del nonno alpino che ferma un’emorragia e salva una vita; di una Simca scassata da rottamare che fa sempre le bizze, ma che quel giorno «va che è un incanto all’appuntamento che non deve». Immagini di oggetti, mezzi, ma anche volti, corpi, luoghi, che, illustrati da Ugo Pierri, vengono proiettate su due schermi e sono in grado di svelare come dietro la banalità del quotidiano possa celarsi la grande Storia. Un’installazione video ideata da Fabio Bettonica fa diventare questa scansione ritmica di immagini un’autentica colonna visiva dello spettacolo e, insieme alle parole degli attori, fa comprendere meglio la sostanza delle cose. E cioè che la deflagrazione di quella bomba di tre chili di dinamite, esplosa il 12 dicembre 1969 nella Banca dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano e che richiese l’intervento complessivo di novantotto autoambulanze, ebbe importanti ripercussioni nella Storia e nella politica del nostro Paese, ma anche lacerazioni terribili – impossibili da rimarginare – a livello intimo, personale, familiare, affettivo, privato. (Renato Sarti)
L’11 novembre, in occasione del primo anniversario della scomparsa di Licia Pinelli, la replica dello spettacolo sarà seguita da un momento di commosso ricordo. A un anno esatto dalla sua morte, la serata vedrà gli interventi delle figlie Claudia e Silvia, insieme a quelli di Marino Livolsi e Roberto Moscati, amici storici della famiglia fin dai tragici giorni della morte non accidentale del marito di Licia, l’anarchico Giuseppe Pinelli. Un’occasione per onorare la sua memoria e la sua instancabile ricerca di verità.
Si ringraziano Licia, Claudia, Silvia Pinelli e Piero Scaramucci
TEATRO ELFO PUCCINI
Corso Buenos Aires 33 – 20124 Milano – info e prenotazioni- Tel. 02 00660606 biglietteria@elfo.org
BIGLIETTERIA
da lunedì a venerdì 11.00/13.30 e 15.30/19.00
sabato 15.30/19.00
Il servizio di botteghino apre un’ora e mezza prima dell’inizio dello spettacolo.
ORARI SPETTACOLI
martedì 11 novembre ore 20.30
mercoledì 12 novembre ore 19.30
giovedì 13 novembre ore 20.00
venerdì 14 novembre ore 20.30
sabato 15 novembre ore 19.30
domenica 16 novembre ore 16.30
