
È in scena al Teatro Elfo Puccini per la regia di Elio De Capitani “Erano tutti miei figli”, commedia che procurò la fama definitiva al suo autore Arthur Miller, insignito per questo testo del New York Drama Critics Circle oltre a due Tony Award. La storia si svolge due anni dopo il termine della seconda guerra mondiale, ne è protagonista una ricca famiglia costituita da Joe Keller (Elio De Capitani), ricco imprenditore che fino a due anni prima era stato proprietario insieme al suo socio George Seever di un’azienda che fabbricava componenti per aerei militari durante il conflitto bellico, la moglie Kate (Cristina Crippa) e il loro secondogenito Chris (Angelo Di Genio). Il primo figlio dei coniugi Keller è Larry che da circa tre anni risulta disperso in guerra. La madre rifiuta di considerarlo morto e vive nell’attesa del suo ritorno basandosi sul fatto che diversi soldati riconosciuti dispersi al pari di suo figlio sono tornati nelle loro case anche dopo un periodo superiore ai tre anni e in un momento particolarmente drammatico ne cita un esempio. Non sono della stessa idea il coniuge e Chris, tornato traumatizzato dalla guerra dove ha visto morire tanti suoi commilitoni e innamorato, ricambiato, di Ann Deever (Caterina Erba), che era la fidanzata di Larry.

Il sipario si apre mostrando una grande sala dell’abitazione Keller composta da divani, un tavolo con molte sedie, ulteriori altri arredi e sul fondale una vetrata dalla quale è mostrato il disegno di un giardino con diversi alberi uno dei quali, quello che era stato piantato in onore di Larry, è rimasto troncato nel fusto a causa di un temporale che si era abbattuto durante la notte, triste presagio di avvenimenti futuri. Da una radio provengono le prime note di “Mood Indigo” di Duke Ellington ma l’apparecchio viene spento subito. Da questo momento prende corpo la vicenda nella quale Chris rivela al padre il suo amore per Ann, che vive a New York e della quale adesso si sta aspettando l’arrivo, e la sua decisione di sposarla. Joe si mostra contrario perché la cosa non sarebbe accettata da Kate che considera Ann ancora fidanzata con Larry del quale dovrebbe aspettare il ritorno.

Intanto si viene a sapere che Joe era stato accusato e poi assolto dall’accusa di avere venduto all’aviazione americana pezzi di ricambio difettosi che avevano portato alla morte di ventuno piloti, mentre il suo socio era stato condannato al carcere e stava ancora scontando la pena. Tuttavia aleggia nell’aria e tra il vicinato che sia stato proprio Joe a commettere l’atto criminoso e la vita rispettabile che l’uomo conduce rimane adombrata da questo vago sospetto che però non coglie Chris che crede nell’onestà del genitore ed è soddisfatto che la fabbrica di materiale bellico posseduta dal padre sia stata trasformata, ora che la guerra è finita, in una fabbrica di comune attrezzature metalliche.

Il dramma tuttavia è dietro l’angolo e pian piano va a predisporre i suoi tasselli che alla fine in un crescendo di colpi di scena porteranno alla scoperta di scomode verità nascoste. Le menzogne perpetrate da Joe e di cui lui giustifica la necessità “per il bene della famiglia” vengono alla luce e si scoprirà anche chi per ignavia se ne sarà fatto complice. Così quando Kate confida al vicino di casa, il Dottor Jim Bayliss (Nicola Stravalaci) che credeva che il figlio sapesse della colpa del padre, si vede rispondere che Chris, a differenza di lei, non sarebbe stato capace di vivere con un magone perché “per le menzogne ci vuole talento e tu ce l’hai”.

Secondo De Capitani “Uno dei motivi del successo di quest’opera” … “credo sia nello scontro emozionante, violento tra genitori e figli. Ma anche nel dilemma affettivo e morale che li lacera, che anticipa la rivolta giovanile della generazione successiva e il suo rifiuto di perpetuare il sistema sociale voluto dai padri”. Un pensiero, questo che il regista ribadisce al termine dello spettacolo e che motiva anche la scelta di portarlo in scena in anni fermenti come quelli che viviamo ora dove lo scontro generazionale per motivi etici si fa più sentito. Una scelta felice che ha portato a una produzione straordinaria, grazie a una compagnia formata in buona parte dagli artisti storici del Teatro dell’Elfo, a iniziare dallo stesso Elio De Capitani, eccezionale interprete di un uomo ambizioso e assetato di potere che alla fine si scontrerà anche fisicamente con un figlio troppo idealista per giustificare le imprese paterne (un altrettanto straordinario Angelo Di Genio, qui forse alla sua interpretazione più elaborata e complessa della sua carriera che non può non fare ipotizzare ulteriori, ragguardevoli successi). Cristina Crippa nel ruolo di Kate, che inizialmente si mostra angustiata per la sorte del suo primogenito e che attende il suo ritorno, mostra una fragilità che è solo apparente perché sa essere tetragona quando si tratta di affermare la sua verità che non deve essere messa in discussione. Una prestazione di attrice di livello, forte di un’esperienza che le permette inediti chiaroscuri nella voce, nelle pause, negli sguardi. Caterina Erba sa essere una volitiva Ann che sa quello che vuole e per ottenerlo non esita a scoprire le carte che ha in mano, incurante anche degli sbagli compiuti dai grandi pur di raggiungere il suo scopo a differenza del più idealista Chris. Marco Bonadei, pur in una parte minore, sa mostrarsi all’altezza delle sue capacità attoriali delle quali ha dato eccellente prove in suoi precedenti spettacoli. Meritevoli di apprezzamento gli altri artisti della compagnia, doverosamente citati nei crediti.

Lo spettacolo è stato applaudito calorosamente e a lungo. Resterà in scena fino al 16 novembre. E se ne consiglia la visione. In calce i crediti, il trailer e le info per acquisto biglietti.
Visto il giorno 1° novembre 2025
(Carlo Tomeo)
21 ottobre > 16 novembre | sala Shakespeare
Erano tutti miei figli di Arthur Miller – regia di Elio De Capitani – traduzione Masolino d’Amico – con Elio De Capitani Joe Keller, Cristina Crippa Kate Keller, Angelo Di Genio Chris Keller, Caterina Erba Ann Deever, Marco Bonadei George Deever, Nicola Stravalaci Dr. Jim Bayliss, Sara Borsarelli Sue Bayliss, Michele Costabile Frank Lubey, Carolina Cametti Lydia Lubey – scene e costumi di Carlo Sala – luci Michele Ceglia – suono Gianfranco Turco – assistente alla regia Alessandro Frigerio – foto Laila Pozzo – produzione Teatro dell’Elfo – prima nazionale
Teatro Elfo Puccini, sala Shakespeare, corso Buenos Aires 33, Milano
Orari: martedì e venerdì ore 19.30 (tranne venerdì 14 novembre, ore 20) | mercoledì, giovedì e sabato ore 20.00 | domenica ore 16 – Prezzi: intero € 38/34 | <25 anni € 15 | >65 anni € 20 | online da € 16,50 – Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021
