“Frida Opera Musical” in TAM Teatro Arcimboldi e date del Tour – Recensione

Debutto ufficiale dell’atteso musical sulla celebre artista Frida Kahlo e sui fermenti sociali del Messico nel primo cinquantennio del ‘900. Quest’opera è la prima messa in scena a livello internazionale a lei dedicata e nata in collaborazione con il Museo Frida Kahlo “Casa Azul” e il Museo Diego Rivera Anahuacalli di Città del Messico e con il patrocinio dell’Ambasciata del Messico in Italia, ne racconta la vita da quando era ancora bambina e soffriva perché affetta da poliomielite, ne ripercorre gli anni giovanili quando con i suoi compagni di scuola ammirava il rivoluzionario José Vasconcelos, il grave incidente i cui effetti la segnarono fisicamente per tutta la vita, fino al momento della morte quando impose alle persone care che erano al suo capezzale di cantare canzoni allegre e non tristi melodie. Perché il dolore sofferto per l’intera esistenza era stato tradotto nell’opera d’arte, a sua volta sublime espressione d’amore per la vita. E poi, altro punto centrale, è costituito dal racconto dell’amore tormentato con il famoso pittore Diego Rivera, che le era infedele e che l’aveva tradita anche con la di lei sorella minore. “Dei due incidenti nella mia vita, Rivera è stato il peggiore” griderà in un momento particolarmente drammatico.

I due tempi in cui è diviso lo spettacolo iniziano con una melodia cantata da un soprano accanto a un ballo di personaggi che ricordano ritualità degli aztechi e che procede in un crescendo tribale. Enormi maschere coprono i volti dei ballerini. (Nella conferenza stampa di presentazione il regista aveva raccontato sulla preziosità di quelle maschere, fabbricate artgianalmente a Napoli). Poi ha inizio la narrazione vera e propria con Frida bambina che piange per la sofferenza causata dalla sua malattia. Dalla casa nativa la scena si sposta in un locale, la Pulcheria, dove sono presenti diverse persone e in particolare una signora alta con un elegante abito che si chiama La Catrina, la Morte. È lì in parte per consolare Frida infelice, che pensa di essere prossima alla morte, e in parte per sentenziarle il futuro: “Per ogni lacrima di gioia ne verserai mille di dolore”. Da quel momento e in più occasioni Frida avrà a che fare con lei, personaggio emblematico dello spettacolo, rappresentante una figura della cultura popolare messicana, metafora della vita e della morte. E infatti quando questa verrà accusata di odiare la vita, risponderà “Io non odio la vita, la contemplo quando si dibatte. L’amo perché la contengo e perché senza la vita nessuna cosa sarebbe viva”.

Tre personaggi in costume: a sinistra una figura mascherata con un grande cappello e fiori, al centro una giovane donna vestita con un abito rosso decorato, a destra un uomo in abito verde con un cappello, su sfondo scuro.

Andrea Ortis, coautore e regista, nel tratteggiare la figura di Frida è fedele a come è dipinta nei suoi autoritratti, a quanto è narrato nella storia della sua vita e a come è vista nell’immaginario collettivo che sempre si associa a personaggi che nel tempo diventano icone. È una donna volitiva e combattiva che non vede in sé alcuna menomazione: ne sente il peso attraverso la sofferenza e la trasforma in arte che è per lei una forma di riscatto, fa suoi i moti della rivoluzione messicana, gli abiti che indossa sono nello stile delle donne femministe di Tehuantepec, non lesina un linguaggio crudo e non si perita di usare parolacce. Quando è a Parigi trova che gli uomini pecchino di eccessivo intellettualismo, le donne sono sporche e puttane e le procurano il vomito. Negli Stati Uniti, dove Rockefeller aveva chiamato Rivera per commissionargli un lavoro e viene festeggiato per la sua opera, lei rimane disgustata perché capisce che quello che viene contrabbandato per progresso in realtà è solo profitto.

Rappresentazione di un musical sulla vita di Frida Kahlo, con danzatori e attori in scena davanti a un grande murale che rappresenta temi sociali del Messico.

Gli episodi salienti dell’esistenza di Frida proseguono attraverso momenti narrativi totalizzanti che superano qualitativamente il consueto musical e costituiti, oltre che da dialoghi, da travolgenti numeri di ballo in vari stili ideati dal coreografo Marco Beddu, da musica originale composta da Vincenzo Incenzo, che ha scritto anche i testi delle canzoni, fra le quali si inserisce, a parte, la splendida e classica melodia di “Adoro” di Armando Manzanero dalle parole accorate e cantata da Diego Rivera che si strugge d’amore per Frida (“Y me muero por tenerte junto a mí / Cerca, muy cerca de mí / No separarme de ti / Y es que eres mi existencia, mi sentir…”). Sarebbe stato bello inserire anche una canzone della cantautrice Chavela Vargas che visse per un anno nella Casa Azul ed ebbe una liaison con Frida non del tutto platonica. A tutto questo si accompagna la ricchezza dei costumi (oltre 250), tra i quali spiccano quelli più variopinti ed elaborati indossati da Drusilla Foer e realizzati da Erika Carretta. Le luci disegnate da Valerio Tiberi e Virginio Levrio sono altri elementi di spessore e, insieme ai suoni di Enrico Porcelli, presentano ulteriore elemento che crea sorprese in più punti. Si pensi all’episodio dalla forte resa sensoriale dell’incidente in cui Frida rimane colpita e risolto con un grande boato e lo spegnersi di colpo delle luci, e poi alle copiose e suggestive proiezioni di immagini e video che arricchiscono la scenografia di Gabriele Moreschi. La cura del particolare si evidenzia poi nei tanti e vari ambienti in cui si svolgono le azioni e le musiche, come i balli, vi interagiscono di conseguenza. E così charleston e tip tap a Chicago, fox a Parigi e zapateado a Città del Messico eseguiti da un corpo di ballo eclettico, parte consistente di un cast ricco di 26 presenze. Ad arricchire il tutto le proiezioni in video di tanti quadri di Frida ai quali si accompagnano canzoni in tema e cantate dalla protagonista quali per esempio quelle legate a “Autoritratto con i capelli tagliati” e a “Le due Frida”.

Immagine della scena del musical dedicato a Frida Kahlo, con un gruppo di attori e ballerini in costumi colorati che esprimono energia e fervore, mentre utilizzano strumenti di scena in un'ambientazione teatrale illuminata vivacemente.

Nella sera della prima alla quale ho assistito ho ammirato l’importante e ammirevole lavoro compiuto da Andrea Ortis (Rivera) nel costruire uno spettacolo scorrevole dal ritmo incalzante, apprezzabile in particolare nelle performance danzate dove si riconoscono il forte affiatamento da parte dei ballerini e la loro grande versatilità nell’eseguire tanti numeri di danze diverse. Cosa analoga occorre riconoscere al gruppo di attrici e attori per come hanno interpretato i loro ruoli. Qui si ravvisano le ammirevoli capacità registiche di Ortis, sempre più avanti nel percorrere la strada del musical (questo è il terzo della carriera). Bravo anche come attore e cantante nelle canzoni di vario genere tra le quali si annovera pure un rap.

Federica Butera (Frida) ha un’encomiabile presenza scenica dovuta anche al fisico giusto per assomigliare a Frida Kahlo e le parrucche hanno aiutato senz’altro. Possiede una vocalità che le permette di affrontare una vasta gamma di tonalità musicali e ha mostrato anche buon talento come attrice specialmente nel procedere dell’azione.

Drusilla Foer sostiene la parte della morte in maniera più che ammirevole. Un personaggio che si rivela dispensatrice di saggezza (“Tutti devono morire e allora tanto vale divertirsi un po’”) e lo fa con un tocco (e neanche tanto piccolo) di ironia. Occorre dire che il personaggio sembra essere costruito apposta per la sua persona e appare difficile ipotizzare un’altra interprete al suo posto.

Lo spettacolo è stato accolto trionfalmente da un pubblico che ha applaudito a lungo sia a scena aperta sia, e soprattutto, nel finale a sorpresa sul quale, a evitare spoiler, appare opportuno non scrivere in questa sede.

Un attore in costume dipinge su una tela mentre tiene in mano una tavolozza di colori, il tutto ambientato in uno scenario teatrale.

Le uniche due repliche in Milano sono previste per oggi e domani alle ore 16,00. Poi sarà in tourée (v. elenco località e date) in calce, insieme al trailer, le info con i crediti e le modalità per acquisto biglietto.

Visto il giorno 30 ottobre 2025

(Carlo Tomeo)

TAM Teatro Arcimboldi Milano: FRIDA OPERA MUSICAL dal 30 ottobre al 2 novembre

CREDITI

Frida Opera Musical, scritta da Andrea Ortis e Gianmario Pagano, musiche e liriche Vincenzo Incenzo, coreografie Marco Bebbu,costumi Erika Carretta, scenografie Gabriele Moreschi, luci Valerio Tiberi e Virginio Levrio, che si occupa anche del progetto video, suono Enrico Porcelli, foto Giulia Marangoni,
collaboratori alla regia Emma De Nola e Beatrice D’Arienzo, produttrice esecutiva Lara Carissimi, amministratrice di compagnia Luisa Iandolo, assistente di produzione Federica Zangari. 

CAST ARTISTICO

Federica Butera che interpreta Frida KahloDrusilla Foer nei panni di La CatrinaAndrea nel ruolo di Diego Rivera
Altri interpreti: Antonello Angiolillo, Floriana Monici, Valeria Belleudi, Riccardo Maccaferri, Debora Boccuni, Arianna Tale’, Federica De Riggi, Antonio Sorrentino, Elisabetta Dugatto, Giulia Maffei, Rebecca Erroi, Enrico Cava, Jacopo Siccardi, Omar Barole, Matteo Ammoscato, Carmine Olivazzi, Damiano Spitaleri, Raffaele Iorio, Leonardo Mazzarotto, Gioele Mazza, Samuel Perinotto.

FRIDA OPERA MUSICAL – TOUR 2025

Milano TAM Teatro Arcimboldi: dal 30 ottobre al 2 novembre 2025
Firenze Teatro Verdi: dal 7 al 9 novembre 2025
Roma Teatro Brancaccio: dal 13 al 23 novembre 2025
Torino Teatro Alfieri: dal 4 al 7 dicembre 2025

Categorie RECENSIONI

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