
©Theofilos Tsimas
Dopo i successi riscossi in vari paesi europei nel 2023 e 2024 è approdato finalmente in Italia in prima nazionale lo spettacolo “Goodbye Lindita” del regista di nascita albanese e di cittadinanza greca Mario Banuschi. Lo spettacolo è la seconda parte della trilogia ” Romance Familiare” il cui tema è la vita di una famiglia (le parti prima e terza si intitolano “Ragada” e “Taverna Miresia Mario Bella Anastasia” e sono ancora inedite in Italia). Lo spettacolo in esame si ispira a un’usanza riguardante le onoranze funebri adottate in alcuni paesi balcanici alla quale lo stesso regista era stato personalmente coinvolto. La scena è quella di un modesto interno abitato da una famiglia i cui rapporti di parentela non sono ben definiti, tranne quello costituito da un uomo e una donna di età più matura che si presuppone essere il capofamiglia e la moglie. Questi personaggi sono già in scena al momento dell’ingresso del pubblico nella sala. Sono illuminati da una luce fioca derivante in parte da due lampade poste alle estremità e da una finestra a grate sulla destra. La parte sinistra è occupata da un grande letto matrimoniale, elemento importante che, come si vedrà nel corso della performance, assumerà funzioni diverse. Sul fondale un muro dove è fissato un quadro dorato riproducente l’immagine della Madonna con bambino e che sarà in due occasioni altro elemento rilevante nell’azione della pièce. All’inizio l’uomo attraversa il locale in lungo e in largo spazzando il pavimento con un aspirapolvere, la moglie è sul letto e piange mentre una donna l’accarezza cercando di consolarla. Poi un mobile posto in fondo alla stanza viene ribaltato e trasformato in una bara nella quale giace il corpo di una donna. La persona che era sul letto si alza e si avvicina alla bara insieme ad altre due donne, l’uomo si accosta alla parete per fare una telefonata, poi si distende sul letto e si copre completamente con una coperta per poter meglio nascondere il proprio dolore. Comincia poi il rito funebre. La defunta viene prima sollevata e posta in piedi, poi avvicinata al letto che poco prima due donne avevano trasformato in una vasca contenente acqua necessaria al lavaggio e alla purificazione del corpo da parte dei due anziani, che ora si comprende essere stati i suoi genitori. Il rito continua con tutta una serie di azioni che appartengono alla tradizione: una maschera d’oro sul volto, la vestizione con un abito bianco che sembra essere quello di una sposa ma che in realtà è il vestito che, secondo la tradizione albanese, viene fatto indossare alle donne morte vergini. Quindi il corpo viene adagiato su un letto posto sulla destra. Un uomo dalla platea abbandona la poltrona sulla quale era seduto e sale sul palcoscenico ad abbracciare quel corpo, dimostrando il proprio dolore per la perdita. Quell’uomo è Mario Banushi, il regista. Il fatto che sia spuntato dalla sala rompe la quarta parete che divide la scena dal pubblico che ora, più di prima, rimane coinvolto emotivamente nell’azione. Poi inizia la veglia funebre, i parenti sono davanti a un televisore acceso quasi incuranti del motivo per il quale sono lì raccolti. Ma ecco che qualcosa succede che va oltre la razionalità: ora nella vasca è, svestita, la madre della donna morta, un’intensa luce rossa e un forte vento provengono dalla finestra, da dove la morta entra a fatica, raggiunge il pavimento, si trascina a fatica verso la vasca quasi a voler riprendere vita. Fumo e odore di incenso provengono dalla porta e invadono il locale fino a raggiungere la sala mentre alla musica altisonante si uniscono rumori di spari.

©Theofilos Tsimas
Infine la donna anziana, che simbolizza quanto la nudità della persona sia la condizione umana di fronte al dolore, si avvicina al quadro sul fondale che viene rimosso e mostra il busto di una donna che assomiglia alla Madonna mentre tende le braccia all’anziana per poi prenderla in braccio come se, secondo l’iconografia classica, fosse suo figlio. Momento, questo, che raggiunge il pathos in una pièce di grande valore emozionale.

©Theofilos Tsimas
Un tema così importante aveva bisogno di strumenti di gran valore espressivo e i collaboratori di Banushi glieli hanno forniti come quelli per la parte scenografica e il disegno dei costumi dovuti a Sotiris Melanos resi ancora più pregevoli dal disegno luci di Tasos Palaioroutas che ha creato atmosfere di notevole effetto visivo, come le luminosità discrete procurate dalle lampade o quelle accese o violente a creare preziose cromature provenienti dalla finestra in carattere con le varie azioni. La musica e il disegno sound di Tasos Palaioroutas hanno completato un quadro di forte impatto sia per quanto riguarda i temi originali sia per quanto attiene il ricorso ai temi classici. Gli artisti (in calce sono riportati i crediti) con le loro performance sono stati generosi e tutti all’altezza di una piéce toccante e commovente alla quale il pubblico ha reagito con applausi entusiastici.
Visto il 25 ottobre 2025
(Carlo Tomeo)
Triennale Milano Teatro Milano
Mario Banushi Goodbye, Lindita
Prima italiana – Durata 60′
concetto originale e regia: Mario Banushi / con: Mario Banushi, Babis Galiatsatos, Akillas Karazisis, Heleni Habia Nzanga, Alexandra Hasani, Amalia Kosma, Erifyli Kitzoglou, Katerina Kristo, Dafni Drakopoulou, Eftychia Stefanou, Chryssi Vidalaki / composizione musicale e sound design: Emmanuel Rovithis / scenografia e costumi: Sotiris Melanos / disegno luci: Tasos Palaioroutas / dramaturg associata: Sofia Eftychiadou / dramaturgia – teatro nazionale della grecia: Aspasia-Maria Alexiou / assistenti alla regia: Afroditi Kapokaki, Theodora Patiti / fotografia: Theofilos Tsimas / video: Nikos Pastras / coordinatore tecnico: Giannis Kougias / lighting designer in tournée: Marietta Pavlaki, Ioanna Athanasiou / ingegneria del suono e progettazione spazializzazione audio: Dimos Livitsanos / direzione di scena: Efi Christodoulopoulou / responsabile attrezzeria: Michail Adamis / produttore esecutivo: TooFarEast / relazioni internazionali & gestione tournée: Nikos Mavrakis – TooFarEast / direzione di produzione & line production: Aristidis Kreatsoulas – TooFarEast / Goodbye, Lindita è stato commissionato e prodotto dal teatro nazionale della grecia per la stagione 2022-2023, ed è stato presentato in prima il 29 marzo 2023 alla Experimental Stage for Emerging Artists – Rex Theatre – “Katina Paxinou” Stage / precedente cast di Goodbye, Lindita include: Jessica Onyigetsi Anosike, Madalena Karavatu, Afroditi Katsarou, Anna Simeonidou, Vassiana Skopetea, Angeliki Stellatou, Vasilis Vilaras / precedente team tecnico di Goodbye, Lindita include: direzione di produzione: Efi Panourgia (2023-2025) / tecnici di scena: Thomas Kazantzidis, Panos Koutsoumanis, Vassilis Stavroulakis (2023-2025) / tecnici luci: George Athanasiou, Georgios Kalantzis, Haris Vasilopoulos (2023-2025) / pittori e scultori per le scenografie: Mais Polyzos, Thenia Verikouki, Vladimiros Mitropoulos, Stavros Paneras, Dimitris Touris, Thanasis Fotinias / costruzioni in legno: Michael Kostas, Simos Kazantzidis, Periklis Kalogiannis, Ilias Kalivas, Georgios Kandalepas, Ilias Plastiras / costruzioni in metallo: Stavros Komninos, Panagiotis Panagopoulos, Labros Stafilas / cucito: Efi Karantasiou, Theodora Vestarxi, Despoina Moutafi, Maria Spiliopoulou, Martha Charalabidou
