
“Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna?” In questa frase di Virginia Woolf è riposto tutto il senso dello spettacolo presente in questi giorni al Teatro Litta dove si intrecciano le vite della scrittrice britannica e della poetessa Elizabeth Barrett. A farle rivivere è la Compagnia Eccentrici Dadarò e a fare da trait d’union delle loro vite è un cane, un cocker spaniel, appartenete alla schiatta dei gentiluomini di un ideale Kennel Club. Quattro i personaggi in scena: la Woolf con il marito e la poetessa Barrett con il coniuge Robert Browning, padrona, ma sarebbe più corretto chiamarla compagna, del cane il cui nome era Flush. Il tema è liberamente tratto dal testo “A Biography” che la Woolf scrisse nel 1933. A interpretarli sono Rossella Rapisarda e Antonio Rosti, ma la Rapisarda si ritaglia anche una breve particina iniziale, quella del cane quando si avvicina a uno spettatore tendendogli l’estremità del guinzaglio che le cinge il collo e chiedendogli una “grattatina” sul grembo (in questo caso nel giorno della prima è toccato a me l’onore). Ma la cosa è durata pochi attimi perché interrotta da un atto di ribellione e qui è da cogliere il senso di tutta la messa in scena. Sì, perché questa serve a mettere in luce lo spirito anticonformista della Woolf capace di ribellarsi alla supremazia degli uomini nel campo della scrittura (e non solo, aggiungerei): “Le donne hanno illuminato gli uomini” così viene detto con un senso frustrante ma ora è tempo in cui la donna acquisti il suo spazio nella storia della letteratura. E la Woolf lo fa ricorrendo alla figura del cane Flush per arrivare a parlare della vita della poetessa Elizabeth Barrett, scrittrice che un secolo prima aveva avuto il coraggio di imporsi alla volontà del padre/padrone, contrario al di lei matrimonio con il poeta Browning.

Lo spettacolo si svolge su un affascinante doppio binario che prende in esame episodi della vita delle due scrittrici inquadrate in una scena dai molteplici oggetti sparsi qua e là in un disordine in cui è in evidenza uno stipite spoglio che fa da luogo di passaggio tra due ambienti separati da circa cento anni. A sinistra c’è la stanza di Elizabeth seduta su una poltrona vittoriana con il cane che le tiene compagnia, e con il quale comunica, e c’è l’arrivo dell’ammiratore Browning verso il quale l’animale inizialmente mostra gelosia. E poi c’è la descrizione degli odori che Flush avverte quando si trova all’aperto, quelli dell’erba bagnata, dell’umidità londinese e quelli della lepre che l’inebriano sopra ogni cosa. Odori che si modificano, diventano più pregnanti perché sono quelli della libertà conquistata quando lui può scorrazzare per i prati e gli argini dell’Arno a Firenze. La libertà che la padrona/compagna Elizabeth aveva raggiunto quando era fuggita per non piegarsi alla volontà paterna (“La vita a Londra è consunzione”, dirà). Ora la poetessa e il marito sono assisi al centro della scena in prossimità del proscenio, avvolti in un’aurea luminosa indice di raggiunta emancipazione dalla volontà maschile.
Gli episodi che riguardano le vite della Woolf e del marito Leonard sono inquadrate durante il periodo che va dagli anni 20 agli anni 40. Erano gli anni della Hogarth Press, la casa editrice di cui furono fondatori, le battaglie per i diritti fondamentali dell’essere umano e sociale. E intanto, proprio durante l’anno di pubblicazione di “A Biography”, in Germania Hitler divenne cancelliere del Reich e l’anno dopo führer. Virginia e il marito ne discorrono con ironia mentre si diffonde musica ballabile d’epoca. Leggerezza iniziale che poi si trasforma man mano in aria più cupa, nell’aria gli echi di guerra, il suono delle incursioni aeree nel cielo di Londra e alla leggerezza iniziale segue la mestizia che si fa sconforto e quindi depressione. Saranno i sassi intascati a portare la donna in fondo all’abisso. Sassi quali metafora di convenzioni sociali retrive.

Spettacolo seducente dalla scrittura ricca di riferimenti simbolici interpretato con padronanza da una sensibile Rossella Rapisarda e un eccellente Antonio Rosti. La ricca scena di Marco Muzzolon ha reso con molta originalità i due ambienti di svolgimento delle due storie parallele, in questo aiutato dal sapiente disegno luci di Fabrizio Visconti ai quali si accompagna la musica originale rarefatta di Marco Pagani quasi elemento di “attesa” tra un episodio e l’altro. Adeguata la scelta dei diversi brani musicali di accompagnamento evocativi dei momenti storici narrati tranne l’inserimento di “Angel Eyes”, canzone non coeva del periodo di vita della Woolf perché scritta cinque anni dopo la sua morte.
Lo spettacolo molto applaudito nel giorno della prima in una sala sold-out sarà in replica fino a domenica 19 ottobre e merita di essere visto. In calce all’articolo i crediti e le info per acquisto biglietti.
Visto il giorno 21 ottobre 2025
(Carlo Tomeo)
MTM Teatro Litta – dal 21 al 26 ottobre 2025
Flush, biografia di un cane
liberamente ispirato a Flush – Una biografia di Virginia Woolf
di Rossella Rapisarda, Fabrizio Visconti e Michela Marelli – Regia e disegno luci: Fabrizio Visconti – con: Rossella Rapisarda e Antonio Rosti – scene: Marco Muzzolon – costumi: Mirella Salvischiani – musiche originali: Marco Pagani – movimenti scenici: Francesco Manenti – consulenza all’analisi del testo: M Prof. Jurij Alshitz – Produzione: Eccentrici Dadarò – con il sostegno di Regione Lombardia – Progetto NEXT 2024 – residenza: Carte Vive – foto concessa da Eccentrici Dadarò
