
© Sanne De Block
Un paesaggio grigio fatto di un ammasso di rocce, si direbbe lunare non fosse per la presenza di tre uomini che si affannano a spostare faticosamente da un punto all’altro quelle rocce pesanti. Sono rocce che sembrano quasi animate da qualcosa di sovrannaturale. La scena e quello che vi accade sembrano appartenere a un tempo passato non meglio definito ma poi ecco arrivare altre figure vestite con lunghe tonache scure e cappelli con tese molto larghe dalle quali spunta una piccola luce led. Si suppone allora che la scena appartenga al futuro in cui i nuovi arrivati siano lì a celebrare un rito che prevede il controllo e poi il sacrificio dei tre uomini che ora si potrebbero definire forzati . O forse il passato si intreccia con il futuro in un fuori tempo oppure, meglio, in un tempo unico aldilà di ogni logica. Intanto ad accompagnare le azioni intervengono suoni, meglio definirli rumori, di non facile identificazione, come quelli che accompagnano i movimenti sismici e che variano di intensità. È questo l’inizio dello spettacolo dei Peeping Tom da me visto l’8 ottobre scorso in prima milanese in Triennale Milano Teatro e la parola del titolo descrive quello che si vede in scena: cronache, appunto, di momenti diversi di epoche differenti che si susseguono in ordine sparso non cronologico secondo la tipologia degli eventi. Che sono molteplici e di natura diversa: il Medioevo si confonde con il nostro secolo e entrambi vengono superati nel momento in cui appare in scena un astronauta. E poi le guerre viste attraverso gli spari con pistole-giocattolo ma poi rese drammatiche nel momento in cui una sostanza di colore prima giallo e poi rosso a simulare sangue, viene sparsa sui corpi. Un danzatore, spinto da una forza invisibile cade, si rialza e continua a cadere mentre altri sono asserviti fisicamente. I danzatori sono impegnati in tour de force che li vede vestiti in tante figure iconologiche appartenenti al passato e al presente con un’ipotesi, e questo si vedrà nel finale, di quello che potrebbe essere il futuro quando appariranno in scena i robot creati dagli artisti Lolo & Sosaku.
Illuminante in tal senso è quanto dichiarato da Gabriela Carrizo, regista dello spettacolo, in un’intervista citata nel programma di sala: “Il progetto di Chroniques” è “iniziato dalla necessità di trattare il tempo su un’altra scala: una distorsione del tempo cronologico, che apre la possibilità di vedere e percepire in modo diverso, di abitare la scena senza l’aspettativa di dover risolvere qualcosa. Il tempo diventa una sostanza plastica, con una semplice unità di misura, capace di svelare frammenti di mondi in trasformazione, in mutazione, dando così vita a cronache diverse che si costruiscono e nello stesso momento sui dissolvono. Cronache costruite a partire dalle vestigia di ciò che un tempo è stato, o che si incastrano in uno spazio liminale che ci offre la possibilità di abitare altri tempi. Come campi di battaglia”.
A terminare l’elaborata performance, quasi a ribadirne la drammaticità e a farle da sigillo, è la voce di un performer che canta la famosa canzone dagli accenti nostalgici di Ray Charles “I Can’t Stop Loving You” i cui versi finali danno poco spazio alla speranza: “They say that time heals a broken heart / But time has stood still since we’ve been Apart”.
Lo spettacolo è stato salutato in un teatro sold out da un grande successo di pubblico, con ovazioni e ripetute chiamate.
Visto il giorno 8 ottobre 2025
(Carlo Tomeo)
PEEPING TOM Chroniques
CREDITI:
regia: Gabriela Carrizo / in corealizzazione con: Raphaëlle Latini / creazione e interpretazione: Simon Bus, Seungwoo Park, Charlie Skuy, Boston Gallacher, Balder Hansen / assistente artistica: Helena Casas / composizione sonora: Raphaëlle Latini / scenografia: Amber Vandenhoeck / assistente alla scenografia: Edith Vandenhoeck / disegno luci: Bram Geldhof / costumi: Jana Roos, Yi-Chun Liu, Boston Gallacher / consulenza artistica: Eurudike de Beul, Horacio Camerlingo / creazione tecnica: Filip Timmerman / assistenza tecnica: Clement Michaux, Peter Brughmans, Thomas Deptula / tecnico del suono: Jo Heijens / coordinamento tecnico: Gilles Roosen / dipinto sul fondale di: Seungwoo Park / collaborazione speciale: Lolo y Sosaku / foto: Sanne De Blck / tirocinanti: Laura Capdevila Millet, Ivo Hendriksen / si ringraziano: Franck Chartier, Uma Chartier / direzione amministrativa: Veerle Mans / direzione di produzione: Rhuwe Verrept / assistente di direzione: Pepijn Dumon / tour manager: Alina Benach Barcelò / responsabile PR e comunicazione: Daphne Giakoumakis / distribuzione: Frans Brood Productions / produzione: Peeping Tom, Théâtre National de Nice – CDN Nice Côte d’Azur / coproduttori: ExtraPôle Provence-Alpes-Côte d’Azur*, Festival d’Avignon, Festival de Marseille, Théâtre National de Nice – CDN Nice Côte d’Azur, Théâtre National de Marseille La Criée – CDN, Les Théâtres Aix-Marseille, anthéa – Antipolis Théâtre d’Antibes, Châteauvallon-Liberté – SN e la Friche la Belle de Mai – Théâtre Les Salins SN Martigues, KVS – Koninklijke Vlaamse Schouwburg Bruxelles, Tanz Köln Cologne Festival Aperto/Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatre Nacional de Catalunya Barcellona, Torinodanza Festival/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale Torino, Le Vilar Louvain-la-Neuve, Centro Danza Matadero Madrid, FOG Triennale Milano Performing Arts Festival, La Villette Parigi, schrit_tmacher Nederland | PLT, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale / *Piattaforma di produzione sostenuta dalla Regione SUD PACA e coordinata da: La Friche la Belle de Mai / Chroniques è realizzato con il sostegno del: Tax Shelter del Governo Federale Belga
durata: 90’
Qui Il trailer:
