
È l’esposizione, come da titolo, il tema dello spettacolo in prima nazionale che chiude la 39a Rassegna di MILANoLTRE, chiusura affidata alla prestigiosa Compagnia svedese Culberg che torna a Milano dopo trent’anni di assenza. Esposizione di corpi che, come da note illustrative del libretto d’accompagnamento alla piéce, esprimono “strategie coreografiche del corpo e il modo in cui la cultura fornisce materiale di partenza per i nostri gesti, le nostre espressioni e la mercificazione della fantasia”. Nella coreografia di Alexandra Bachzetsis, artista svizzera-greca tra le figure più influenti della scena contemporanea, nove danzatrice e danzatori, agendo con gesti, movenze e passi atletici, affidano alla loro nudità azioni eterogenee per meglio comunicare o contrastarsi tra loro o solamente per esprimere una condizione di disagio o di compiacimento. La scena è occupata solo da due enormi schermi sul fondale sui quali sono proiettate le immagini che vengono riprese in diretta da una videocamera azionata da una performer seminascosta e che mostrano le ritualità di composizione di forme artistiche: il corpo è una tela sulla quale dipingere o comporre con la peluria del torace un collage tridimensionale o anche ottenere una forma scultorea con il modellare un ombelico. Mentre scorrono le immagini sugli schermi, i performer iniziano a procedere sul parterre prima da soli e poi in numero crescente come i due combattenti in cui il primo passa all’attacco per impossessarsi della maglia indossata dall’altro. Ne nasce una lotta per il raggiungimento della supremazia nella quale il vincitore sembra assumere, a fasi alterne, un ruolo intercambiabile con l’altro. Una performer si dedica a rappresentare figure e movimenti di vari sport, come la scherma, l’atletica leggera, il pugilato. Un uomo induce altri due uomini a un amplesso che diventa un partouze mentre ulteriori due sono alle prese con una strenua lotta avvinghiante. Episodi di violenza, di asservimento, in buona parte in assenza di musica o di suoni se non quelli prodotti dai corpi, una sorta di silenzio che però assume una sonorità propria, foriera di qualcosa che dovrà accadere e che induce fin da ora nello spettatore un’inquietudine che, nel procedere degli eventi, si farà sempre più tangibile. Perché quello che accade sulla scena la travalica, raggiunge il proscenio e lo sorpassa fino ad arrivare alle prime fila in una sorta di coinvolgimento in cui la quarta parete è superata se non fisicamente almeno emozionalmente. E in effetti questo si attiva nella parte finale che forse, considerando la sua lunghezza temporale, si può considerare una vera e propria seconda parte, dove tutto il gruppo si scatena sulla musica altisonante di Alban Schelbert in una danza che non conosce tregua e si prolunga incessante senza soluzione di continuità mentre un performer, unico, si mescola ai danzatori per riprendere con la videocamera a mano i loro corpi le cui immagini sono proiettate sugli schermi. È una danza liberatoria che ha del tribale e che sembra necessaria a liberare ogni segno inibitorio. Per un breve tratto il cameraman-performer rivolge la videocamera verso il pubblico che però non sa reagire perché impreparato e non ancora pronto ad abbandonarsi allo scrosciante applauso che accoglierà la fine dello spettacolo e che ne sancirà il grosso successo.
L’unica replica dello spettacolo è prevista per questa alle ore 20,30. In calce all’articolo: i crediti, le modalità di acquisto biglietti e il trailer dello spettacolo.

Visto il giorno 11 ottobre 2025
(Carlo Tomeo)
CULLBERG in Exposure
ideazione e coreografia Alexandra Bachzetsis
con 9 danzatori e danzatrici Cullberg
musiche originali Alban Schelbert
scenografia Ivan Wahren, Alexandra Bachzetsis
disegno luci e video Ivan Wahren
costumi Laurent Hermann Progin
ricerca e assistenza costumi Ulla Ludwig
drammaturgia e supporto all’ideazione Dorota Sajewska
consulenza progetto e coreografica Stephen Thompson
direzione prove João Dinis Pinho, Agnieszka Sjökvist Dlugoszewska
stunt coach e intimacy coordinator Nilla Hansson
creato in collaborazione con Anand Bolder, Eszter Czédulás, Anna Fitoussi, Katie Jacobson, Camille Prieux, Owen Ridley-DeMonick, Noam Segal, Lilian Steiner, Vincent Van der Plas, Antoine Weil, Johanna Willig-Rosenstein, Judith Coumans, Elin Hallqvist
produzione Cullberg, in collaborazione con All Exclusive
coproduzione Gessnerallee Zürich, Kaserne Basel, Arsenic – Centre d’art scénique contemporain Lausanne con il supporto di Pro Helvetia, Swiss Art Council, Kanton Zürich, City of Zürich
Contenuti sensibili: evento vietato ai minori di 18 anni non accompagnati; contiene nudità, contenuti espliciti, scene di violenza e situazioni a sfondo sessuale
foto di Carl Thorborg
prima nazionale
durata: 80′
INFO e PRENOTAZIONI: Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano – Tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021 – elfo.org
