“Amore cercasi… Gatto incluso” al Teatro Cinema Martinitt – Recensione

© Fabio Trillini

Ha debuttato al Teatro Martinitt il terzo capitolo della trilogia di Valeria Cavalli dedicata alla famiglia iniziata nel 2023 e continuata nel 2024. Protagonisti due coniugi borghesi immersi nel tran tran quotidiano di una vita fatta di consuetudini. Se nel primo capitolo si erano confrontati con una figlia che tornava da un anno non esattamente sabbatico e nel secondo con una madre arrivata da un passato alquanto oscuro ma ora pronta a dettar legge, nel terzo capitolo accanto a loro non ci sono umani ma un gatto piuttosto sornione amante della vita comoda e che tra le sue occupazioni preferite annovera quella di giudicare i comportamenti dei suoi padroni. I coniugi protagonisti della pièce sono Giovanni (Arturo Di Tullio), impiegato bancario, e Agata (Monica Faggiani), insegnante di lettere. Anni (dichiarati) per lui: 48. Per lei (sempre dichiarati): 45. Ma il gatto (Dario Merlini), dal nome di Ettore, conosce bene la loro vera età anagrafica e in un momento topico dell’azione non esita a rivelare a un pubblico, neanche tanto immaginario visto che è costituito dagli spettatori della sala, che la reale età anagrafica della sua padrona è 54. La vita scorre settimana dopo l’altra svolgendosi senza contraccolpi (lavoro/casa/TV/spesa grossa al sabato mattino). Un’unica variante è la sera della settimana in cui lui si dedica al calcetto mentre lei si incontra con le amiche. Ed è proprio in uno di questi incontri che lei scopre che una delle amiche ha iniziato a frequentare con entusiasmo un portale di incontri su internet. Ne parla per curiosità con il marito e sembra che la cosa non abbia seguito. Ma poi lo stimolo a fare nuove esperienze si fa sentire e così senza che l’una sappia dell’altro si iscrivono entrambi a Tinder. Da quel momento non c’è più altro interesse a occupare le loro menti e le loro giornate e chi ne fa le spese è il gatto Ettore, trascurato persino nell’approvvigionamente del cibo e nel ricambio regolare della lettiera. E così fino al momento in cui non accadrà qualcosa di cui è bene non far menzione. Dirò solo che i finali sono due e il primo dei due, per la scenografia in cui si svolge, è davvero sorprendente.

Un testo ironico, pungente e, diciamolo, visto che a tenere banco è un gatto, sa essere graffiante, tipico della scrittura di Valeria Cavalli che ancora una volta sa creare pietanze sopraffine di alto livello che solo un eccellente Maître de Cuisine come Alberto Oliva sa trattare con la proprietà registica che gli si riconosce e un’inventiva rara che ben si individua nella scelta delle piccole cose che in un testo teatrale, specie di genere brillante, non sono poi così piccole: sono le luci cangianti a seconda dei momenti scenici, gli arredi e le musiche in carattere, i costumi disparati e fantasiosi (come per esempio quello di Ettore, sempre in vestaglia e babbucce, peculiare per un gatto pantofolaio). Aiutato in questo dalla bella e funzionale scenografia minimalista di Giovanna Angeli.

Uno chef dotato, non può raggiungere un ottimo risultato se non dispone di materie prime di alta qualità e in questo caso Valeria Cavalli e Alberto Oliva non si sono fatti mancare l’eccellenza in materia: la coppia Monica Faggiani e Arturo Di Tullio, reduci dai due capitoli precedenti della Trilogia della famiglia, hanno affinato ancora di più la psicologia dei loro personaggi di coniugi borghesi che qui appaiono un po’ annoiati e forse inconsapevolmente alla ricerca di stimoli nuovi per rinverdire un legame o più semplicemente per sfuggire alla monotonia attraverso esperienze insolite. Monica Faggiani, attrice capace sia nei ruoli drammatici che in quelli brillanti, nelle vesti di Agata riesce a tenere felicemente la scena dimostrandosi in più punti sorprendente quando deve interpretare le parti della donna che deve nascondere (e nascondersi) in un gioco di chiaroscuro, fonte di sano umorismo. Arturo Di Tullio grazie alle sue proprietà innate (è il caso di ricordare che lui è anche un bravo regista) inquadra e descrive con padronanza la psicologia di Giovanni, un personaggio che sente il bisogno di riempire un vuoto interiore dovuto alla quotidianeità e che soltanto alla fine ci riesce ma non senza accettare (meglio dire accogliere?) un compromesso. Il gatto Ettore è un Dario Merlini molto simpaticamente felino. Si muove sulla scena assumendo il carattere del personaggio descrivendone la psicologia. Un po’ dispettoso, un po’ arrabbiato, e, se sente di aver subìto un torto, sa come ricorrere alla vendetta. È anche pettegolo riguardo alle azioni dei suoi padroni ma in fondo li ama perché non è vero che i gatti non amino i loro “genitori” umani. E questa è la specificazione che Ettore lancia al pubblico. Cosa che io, da gattaro qual sono, do testimonianza.

Alla prima alla quale ho assistito la sala era sold out e l’accoglimento da parte del pubblico è stato molto caloroso. Repliche fino al 12 ottobre. In calce le indicazioni dei crediti e le modalità per acquisto biglietti.

Visto il giorno 2 ottobre 2025

(Carlo Tomeo)

Dal 2 al 12 ottobre

Teatro degli Incamminati presenta

AMORE CERCASI…GATTO INCLUSO di Valeria Cavalli

con Monica Faggiani, Arturo Di Tullio, Dario Merlini

scenografia di Giovanna Angeli – regia di Alberto Oliva

ORARIO SPETTACOLI

Dal martedì al sabato ore 21 – Domenica ore 18

PREZZI SPETTACOLO (inclusa prevendita): Platea € 26 – Galleria € 20

Per informazioni e acquisto biglietti: TEATRO/CINEMA MARTINITT Via Pitteri 58, Milano www.teatromartinitt.it – Telefono 02/36580010, Whatsapp 338.8663577info@teatromartinitt.it

Categorie RECENSIONI

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