Teatro della Cooperativa, Stagione 2025 / 2026 – comunicato stampa

STAGIONE 2025|26

LICIA

Una stagione di resistenza, memoria e comicità

Il Teatro della Cooperativa, da sempre presidio culturale e civile di Milano, dedica la Stagione 2025/26 a Licia Pinelli a quasi un anno dalla scomparsa.

“Ho avuto l’onore di conoscere Licia Rognini, mentre lavoravo alla stesura di Mai morti, – dichiara Renato Sarti, direttore artistico – prima del 2000. Ebbe fiducia in me al punto da affidarmi alcuni raccoglitori, preziosissimi, in cui aveva conservato gli articoli di giornale che parlavano della morte “non accidentale” del marito, l’anarchico Giuseppe Pinelli. Tra i molti preziosi ricordi legati ai nostri incontri, che sono proseguiti negli anni, c’è un episodio che tengo a ricordare; risale al periodo in cui, per il cinquantesimo anniversario della strage di piazza Fontana, stavo scrivendo Il rumore del silenzio. Quando le chiesi come vivesse i giorni vicini alla ricorrenza della morte del suo Pino, rispose come sempre in maniera “essenziale”: «Male. Leggo. Leggere aiuta molto». Ma poi… ma poi, come se fosse stato un fatto irrilevante, aggiunse: «Adesso ho ripreso in mano il primo romanzo che ho letto nella mia vita, a tredici anni, I quattro giusti di Edgar Wallace. Scritto nel 1905». Una copia del libro era appoggiata (casualmente?) su un mobile della cucina, Licia la prese e me la mise sotto il naso. Qualche giorno dopo comprai il libro e quando lo lessi quasi svenni. Pagina 22: «Sotto il tavolo troverete un ordigno sufficiente a distruggere gran parte del palazzo». Pagina 38: «Siete anarchici?». Pagina 26: «Un ordigno infernale collocato intorno alle 16:30». 16 e 30, 16 e 30, la stessa ora e la stessa storia della strage del 12 dicembre 1969. Una fotocopia fatta sessantaquattro anni prima. Una profezia degna del miglior Tiresia. La domanda è: che cosa aveva voluto dirmi Licia parlandomi de I quattro giusti? Che spesso vediamo solo banali coincidenze in ciò che Eschilo, Sofocle ed Euripide chiamavano fato? Licia, suo malgrado, è diventata un simbolo. La sua sofferenza, intima, profonda, direi “antica”, ci riporta alle grandi figure femminili delle tragedie greche, coraggiose, combattive contro le ingiustizie dei potenti, resistenti alle avversità della vita e al contempo anche attente a scrutarne i misteri più insondabili. Per questo le dedichiamo la stagione.”

La stagione 2025/2026 è costituita da 28 rappresentazioni tra produzioni e ospitalità, tra prime nazionali e riprese di spettacoli che affrontano svariati generi. In questo modo il Teatro della Cooperativa conferma la sua vocazione a rendere il teatro un luogo di incontro, di dibattito, di scambio, di condivisione e di resistenza a nuove forme di “barbarie” culturali. Il programma si snoda come una mappa narrativa, che connette le urgenze del presente alla lezione della storia, sempre indispensabile, tracciando un solido filo rosso di collegamento tra impegno e memoria collettiva.

Il Teatro inoltre conferma come sempre grande attenzione alla drammaturgia contemporanea, programmando spettacoli di autori che oggi affrontano la realtà per interpretarla, farne oggetto di riflessione e per emozionare. La convinzione di fondo è che se si vuole riproporre un buon teatro, popolare e d’arte, si deve ripartire dalla parola, dalla scrittura e dalle storie. Storie che cercano di coinvolgere il pubblico sui temi che lo toccano più da vicino tutti i giorni.

Alla drammaturgia contemporanea si intrecciano spettacoli di improvvisazione teatrale, di stand up comedy, in cui non può mancare la vocazione alla comicità femminile, iniziative sul territorio, attività con le scuole e altri eventi.

La stagione inizia inizia il 29 settembre con “Schiavo d’amore”, un omaggio a Sacher Masoch in prima nazionale/evento speciale con replica il 30 settembre), un body horror che affronta il tema delle disuguaglianze sociali della società occidentale, scritto da Magdalena Barile, diretto da Aldo Cassano e interpretato da Natascia Curci e Milutin Dapcevic. Al centro del racconto il rapporto sadomasochista fra due personaggi in divenire: una badante e il suo ricco datore di lavoro. Il loro legame nasce fra le maglie di un accordo economico per poi trasformarsi in una relazione selvaggia e non rassicurante.

Sempre nel solco della drammaturgia contemporanea un altro testo di Renato Sarti, “Trilogia del benessere” (3/15 marzo), diretto e interpretato dallo stesso Sarti e Michelangelo Canzi (il cast è in via di definizione), è uno spettacolo in tre episodi, una sorta di sacra rappresentazione, che cerca di andare a fondo della violenza e del dolore, alla ricerca di un riscatto.

Il tema della giustizia e della memoria risuona con forza in vari appuntamenti, a partire da “Il rumore del silenzio” (11/15 novembre al Teatro Elfo Puccini-Sala Fassbinder per Fuori Niguarda), creazione di Renato Sarti, in scena con Laura Curino, che torna a interrogare le coscienze sulla strage di Piazza Fontana e sulla morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli.

Alla ricerca della verità mai sopita si aggiunge Nell’occhio del labirinto – Apologia di Enzo Tortora” (29 novembre al Teatro Gerolamo per Fuori Niguarda), monologo di Chicco Dossi, interpretato da Simone Tudda, che ripercorre la battaglia per la dignità del noto conduttore televisivo.

A volo d’angelo” (13/18 gennaio), scritto e diretto da Federica Cottini, neo diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, con Massimiliano Canzi, è il viaggio di una guida tra le strade di Mostar nel sud della Bosnia Erzegovina per ricordarci che la guerra nei Balcani è sempre viva e nitida nella memoria.

“Primi passi sulla luna – Divulgazioni provvisorie per uno spettacolo postumo (26/29 marzo), di e con Andrea Cosentino, con indicazioni registiche di Andrea Virgilio Franceschi, ricordando la notte del 20 luglio 1969, è un viaggio surreale, esilarante e struggente, portato avanti al tempo imperfetto, che è il tempo dei giochi e dei sogni, che si dissolve al presente.

Il tema della memoria storica torna in “È bello vivere! – Un progetto di teatro civile per un’attrice, 5 burattini e un pupazzo (20 aprile – evento speciale) di Marta Cuscunà, ispirato alla partigiana Ondina Peteani, un monito gioioso e necessario sulla libertà conquistata, e poi in “Fabbrico Storia di un paese antifascista (7/17 maggio-prima nazionale), dove Massimiliano Loizzi torna protagonista sul palco di via Hermada per dare voce a un intero paese e alla sua eredità antifascista.

La stagione si fa anche specchio delle complessità dell’animo umano e delle sue relazioni: “David –Come quando eravamo felici (14/19 ottobre – prima nazionale), testo e regia di Marco Di Stefano, con Andrea Trovato, affronta con coraggio il dramma delle stragi scolastiche, ponendo una domanda lancinante ai genitori e alla società; “Mussa in Paradiso” – Una giullarata funebre (25/30 novembre) di Giulio Cavalli dà un volto e una storia al dramma spesso anonimo dell’immigrazione, mentre “‘A noce” (19/24 maggio) di Barbara Apuzzo invita a un radicale cambio di prospettiva sulla diversità e sulla cosiddetta normalità.

Potevo essere io” (2/5 dicembre) di Renata Ciaravino, con Arianna Scommegna e la supervisione registica di Serena Sinigaglia, è uno spettacolo dedicato ai bambini che siamo stati e che non smetteremo mai più di essere.

“Lo sciopero delle bambine – L’eroicomica impresa del 1902” (9/14 dicembre-prima nazionale), di Domenico Ferrari, Enrico Messina, Rita Pelusio, Rossana Mola, con Rossana Mola e Rita Pelusio, narra la storia delle bambine di appena sei anni, che nel 1902 marciarono per i propri diritti: fu il primo sciopero minorile d’Europa.

Il tema della genitorialità e della maternità viene esplorato con sensibilità nell’unica nuova produzione diretta da Renato Sarti in “M(Other” (12/22 febbraio-prima nazionale), scritta e interpretata dalla drammaturga emergente Rossella Fava, che mette in scena il confronto tra una madre biologica e una madre intenzionale.

Federica Molteni è autrice e protagonista di “Pedala! – Gino e Adriana Bartali nell’Italia del Dopoguerra” (26 febbraio/1° marzo-prima nazionale), diretto da Carmen Pellegrinelli, in cui si delinea l’Italia del dopoguerra attraverso l’amore di Gino e Adriana.

Il comico sul palco di via Hermada non è mai semplice intrattenimento, ma capacità e forza della risata di far riflettere, pur affrontando temi scottanti e facendo luce sul nostro passato. È la comicità intesa non solo come evasione, ma anche come forma di conoscenza. Il divertissement colto e ironico di Moni Ovadia e Dario Vergassola con “Un ebreo, un ligure e l’ebraismo” (11-12 ottobre-evento speciale) è un incontro tra due filosofie e tra due modi di fare teatro e comicità. Moni Ovadia terrà una specie di lezione sull’ebraismo a Vergassola, che, da buon ligure, cercherà di carpirne l’essenza. Il fil rouge comico prosegue con “Finché la barca va…” (20 ottobre, 1° dicembre, 23 febbraio, 23 marzo-evento speciale), costituito da 4 serate speciali che vedono protagonista Debora Villa e i suoi ospiti. Torna Flavio Oreglio con la nuova produzione “Varie ed eventuali Pensieri sparsi e note a pié sospinto (4/9 novembre – prima nazionale), un gioco narrativo fatto di musica, parole, satira e poesia. L’eredità di grandi e mai dimenticati maestri della satira come Dario Fo e Franca Rame rivive, a cent’anni dalla nascita del Premio Nobel, nella farsa dissacrante di “Coppia aperta quasi spalancata” (18-19 marzo), diretto da Renato Sarti e interpretato da Alessandra Faiella e Valerio Bongiorno. Tra dialoghi serrati, situazioni paradossali e colpi di scena tragicomici, si riderà delle dinamiche sentimentali di coppia, rivelando un testo che ha mantenuto intatta la sua attualità.

L’improvvisazione più pura e geniale esplode nel nuovo lavoro di Alessandro Ciacci, “Fricassea -One man show di varia & amena comicità (21/23 novembre-prima nazionale) e nella serata speciale de “Il parassita” dell’Associazione Culturale Teatribù (15 marzo-evento speciale). Torna Antonello Taurino con il suo show “Poeti Folgorati… ovvero… come provai a distruggere la poesia italiana del Novecento (10/19 aprile), in scena insieme a Massimo Colazzo. Nel 1935 con l’irriverente Poeti Controluce, Luciano Folgore ridicolizza mostri sacri come Pascoli, D’Annunzio e Montale, imitandone lo stile e sbertucciandone la poetica.

Uno sguardo al passato per comprendere il presente: “Pezzi di corpus Pasolini – Cinquant’anni senza un poeta civile (23/26 ottobre-prima milanese) di e con Giorgio Felicetti che rievoca la figura del grande intellettuale, di cui oggi più che mai sentiamo la mancanza. “Il club del 27 – (la maledizione del rock) (20/25 gennaio-prima nazionale), di e con Claudio Batta, accompagnato in scena alla chitarra da TAO, è invece un appassionato omaggio a grandi icone musicali, come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, bruciate dalla vita troppo presto a soli 27 anni. E in un’epoca di crisi climatica, In principio era la neve” (30 gennaio/8 febbraio-prima nazionale) di Gianfelice Facchetti interroga il nostro rapporto conflittuale con la natura.

DRAMMATURGHI IN CIRCOLO. È il progetto del Teatro della Cooperativa in collaborazione con la Biblioteca Niguarda dedicato alla drammaturgia contemporanea e al coinvolgimento attivo del pubblico nel processo creativo teatrale. 6 incontri (17 novembre, 15 dicembre, 12 gennaio, 16 febbraio, 30 marzo, 27 aprile) in cui attori professionisti saranno coinvolti sul palco di via Hermada per leggere e interpretare i copioni inediti di autori emergenti messi a disposizione dalla Biblioteca Niguarda. Il pubblico in sala, in occasione degli incontri, potrà esprimere opinioni, porre domande, offrire suggestioni e condividere liberamente il proprio punto di vista sul testo esposto. Un vero e proprio laboratorio aperto e collettivo, in cui la scrittura teatrale si arricchisce attraverso il dialogo. Inoltre il lavoro più convincente potrà essere inserito come ospitalità nella prossima stagione del teatro.

Qui il calendario completo della stagione con le foto, le sinossi e la possibilità di acquisto biglietti:

https://www.teatrodellacooperativa.it/category/stagione-20252026/

TEATRO DELLA COOPERATIVA
via privata Hermada 8 – Milano – info e prenotazioni- Tel. 02 6420761 info@teatrodellacooperativa.itwww.teatrodellacooperativa.it

BIGLIETTERIA

da martedì a venerdì 17.00 – 19.00

sabato 18.00 – 19.30 (nei giorni di replica)

domenica 15.00 – 16.30 (nei giorni di replica)

Il ritiro dei biglietti potrà essere effettuato fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

I biglietti sono acquistabili anche online sul circuito Vivaticket.

ORARI SPETTACOLI

martedì, venerdì e sabato ore 20.00

mercoledì ore 20.30

giovedì ore 19.30

domenica ore 17.00 (a giugno ore 20.00)

lunedì riposo

DRAMMATURGHI IN CIRCOLO ore 20.30

BIGLIETTI

intero 20 € – riduzioni convenzionati 15 € – under 27 10 € – over 65 12€

giovedì biglietto unico 12 €

diritto di prenotazione 1 € (non applicato agli abbonamenti e ai biglietti acquistati online)

EVENTI SPECIALI

SCHIAVO D’AMORE – biglietto unico 10 €

UN’EBREO, UN LIGURE E L’EBRAISMO – biglietto unico 20 € agli abbonati 15 €

FINCHÈ LA BARCA VA… – biglietto unico 12 € a serata

IL PARASSITA – biglietto unico 12 €

È BELLO VIVERE LIBERI! – biglietto unico 20 € agli abbonati 15 €

DRAMMATURGHI IN CIRCOLO

biglietto unico 6 € – abbonamento 30 € – abbonamento con copioni 20 €

ALTRE RIDUZIONI

gruppi (10 o più) 12 € – Vieni a Teatro/Agis 12 €

a Teatro in bicicletta 8 € mostrando in cassa un dispositivo di protezione (caschetto o luce segnaletica led)

scuole di teatro 10 € con tessera della scuola

disabili 9 € + accompagnatore (se obbligatorio) omaggio

Abitare e UniAbita 9 €

COME RAGGIUNGERE IL TEATRO

MM3 Maciachini / MM2 Lanza + tram 4 (fermata Niguarda Centro)

MM5 Ca’ Granda + autobus 42, 52

autobus 42, 51, 52, 83, 166, 172, BikeMi 313 (V.le F. Testi), 315 (Ca’ Granda), 322 (M5 Ca’ Granda)

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