
“Complemento di relazione” è il tema guida della Stagione 2025/2026. È, infatti, la relazione la grammatica fondativa del teatro, costituita dall’intreccio che lega spettatore e attore, che, come in uno specchio, si riflette nella collettività, e incontra nella scena, nella rete che fa del teatro un filo della città, tra i tanti che in essa si legano a concretizzare l’ordito. Fino alla sfera privata e agli infiniti, necessari modi che legano le persone, nel confronto, nel conflitto, nella passione, nella dialettica e che disegnano la trama di ogni interazione drammatica.
L’avvio del nuovo triennio 2025/2028, quello nel quale cadrà l’Ottantesimo anniversario della fondazione del Piccolo, viene salutato, quindi, da una compagine di associati, in parte rinnovata, e affiancata da una costola scientifica, a sostegno di un altro importante legame, radicato nella storia del Piccolo, quello tra teatro e scienza.
Come consuetudine, la geografia della stagione è costituita da produzioni e coproduzioni: 21 in totale, di cui 13 produzioni (7 nell’ambito di Teatro tiene banco), 8 coproduzioni (di cui due con partner anche internazionali) e 4 prime assolute. Trentasei sono gli spettacoli ospiti.
Sul fronte internazionale, poi, dal 14 al 30 maggio 2026 torna Presente Indicativo, il Festival del Piccolo Teatro che festeggia la sua terza edizione. Un “festival dei festival”, che vedrà raccolti nella sua programmazione i titoli, gli autori e le autrici protagonisti delle più importanti rassegne d’Europa: dal Festival d’Avignon a Ruhrtriennale, da Romaeuropa al FIND di Berlino. Spettacoli di prosa, performance ma anche la grande danza contemporanea in prima nazionale, faranno di Milano, crocevia di pubblico locale, nazionale e straniero, un palcoscenico internazionale, dove tracciare le coordinate della scena di oggi.
Gli artisti associati: si apre (e in parte prosegue) il dialogo con quindici artiste e artisti, espressione di un’idea di teatro che superi la mera produzione di un singolo spettacolo, ma allunghi lo sguardo sui processi che lo precedono, lo accompagnano e lo seguono, percorsi dinamici e frastagliati, alimentati da un’articolata, diacronica, condivisa progettualità. Il Piccolo si ripropone, quindi, come volevano i suoi fondatori, come una casa per le artiste e gli artisti: Davide Carnevali, Marta Cuscunà, Marco D’Agostin, Anne Teresa De Keersmaeker, Daria Deflorian, Davide Enia, FC Bergman, Niccolò Fettarappa, Lino Guanciale, Caroline Guiela Nguyen, Lacasadargilla, Parini Secondo, Tiago Rodrigues, Sotterraneo, Lukasz Twarkowski. A due di loro – Sotterraneo, in occasione del ventennale della compagnia, e Daria Deflorian – è dedicata una “personale”.
Gli scienziati associati: nel solco della tradizione del Piccolo che, fin dalla sua fondazione, ha alimentato una appassionata vocazione per la contaminazione e l’intreccio dei linguaggi – con una particolare frequentazione dei territori liminari tra teatro e scienza – si affacciano alla prossima Stagione, anche le scienziate e gli scienziati associati: Amalia Ercoli Finzi, Alberto Mantovani, Telmo Pievani, Ersilia Vaudo. Non solo perché dal Galileo di Strehler a Infinities di Ronconi, la scienza, sulla scena, è stata un prisma attraverso il quale il teatro ha guardato la realtà, ma anche per sottolineare il sostegno e la fiducia che il teatro riserva alla comunità scientifica, alla sua capacità, oggi più che mai necessaria, di portare avanti una divulgazione qualificata e libera. Come consuetudine, la geografia della stagione è disegnata dalle intersezioni tra produzioni e coproduzioni.
PRODUZIONI E COPRODUZIONI:
È ancora nel segno di Calvino e del suo Barone rampante che si apre la nuova Stagione del Piccolo Teatro. Prodotto in occasione del centenario della nascita dell’autore, lo spettacolo – diretto e adattato per il teatro da Riccardo Frati – è alla quarta stagione di programmazione (Grassi, 27 settembre – 12 ottobre), in virtù del grandissimo successo di pubblico che ne saluta ogni ripresa.
Dopo una lunga tournée in Italia e Spagna, il viaggio teatrale in tre stazioni – Monsieur Baudelaire, quando finirà la notte?, Le voci di Dante, Il fuoco sapiente – scritto da Giuseppe Montesano e interpretato da Toni Servillo, fa nuovamente tappa al Piccolo (Strehler, 1 – 5 ottobre).
L’Arlecchino di Carlo Goldoni e Giorgio Strehler rivive di nuovo (Grassi, 23 ottobre – 2 novembre), tra le scene di Ezio Frigerio, i costumi di Franca Squarciapino e con il talento di giovani attrici e attori diretti da Stefano de Luca. Enrico Bonavera è Arlecchino, Andrea Coppone è Brighella: in alcune recite i due interpreti si scambiano i ruoli, evento inedito nei 78 anni di vita di uno spettacolo antico e senza tempo, che, tra gioco e rito, memoria e futuro, riserva sempre nuove sorprese.
Dopo Trilogia della città di K. – prodotto dal Piccolo nella stagione 2023/24 e vincitore di cinque Premi Ubu, tra cui miglior regia e miglior spettacolo, e del Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro – Fanny & Alexander e Federica Fracassi tornano alla prosa scabra e tagliente di Ágota Kristóf. L’analfabeta è una nuova produzione di E Production con il Piccolo e lo Stabile di Bolzano, in scena al Teatro Studio Melato, dal 23 ottobre al 2 novembre.
Firmando un nuovo testo surreale per il teatro, Emma Dante porta in scena l’atroce ritualità di un femminicidio. È L’angelo del focolare (Teatro Grassi, 11 – 30 novembre, prima assoluta), teatrino meccanico di una donna uccisa dal marito, incastrata in una paradossale routine tra una vita di violenze e una morte alla quale nessuno crede.
In Per sempre, Alessandro Bandini – allievo di Luca Ronconi e Carmelo Rifici alla Scuola di Teatro del Piccolo e tra i partecipanti alla BAT_Bottega Amletica Testoriana ideata da Antonio Latella – dà voce alla struggente e misteriosa storia d’amore tra Giovanni Testori e Alain Toubas. Un corpo a corpo con la parola testoriana, una produzione LAC Lugano Arte e Cultura con il Piccolo, Centro Teatrale Bresciano ed Emilia Romagna Teatro, in scena al Teatro Studio Melato, dal 2 al 7 dicembre.
Dopo Anatomia di un suicidio di Alice Birch, vincitore di cinque Premi Ubu, lacasadargilla, artisti associati, sceglie la scrittura impeccabile di una signora del teatro inglese contemporaneo: Caryl Churchill. In Escaped Alone (Grassi, 10 gennaio – 8 febbraio, prima assoluta), prodotto dal Piccolo e dal Teatro di Roma, quattro donne ultrasettantenni sorseggiano tè e immaginano catastrofi in un insolito pomeriggio estivo, disegnando un minaccioso e vivissimo affresco del presente.
A cinquant’anni dal rapimento e dall’omicidio di Cristina Mazzotti e a dieci dal debutto – avvenuto nell’ambito dell’Osservatorio sul presente, progetto realizzato dal Piccolo con l’Università degli Studi di Milano, corso di Sociologia della criminalità organizzata tenuto da Nando dalla Chiesa –, torna in scena, in Scatola Magica (Strehler), dal 13 al 18 gennaio, 5 centimetri d’aria, lo spettacolo che ne ricostruisce la vicenda, diretto da Marco Rampoldi.
L’incantesimo di SLAVA è al Piccolo nei giorni dei XXV Giochi Olimpici Invernali. SLAVA’S SNOWSHOW, lo spettacolo della neve, torna al Teatro Strehler (28 gennaio – 22 febbraio), in una speciale “versione Olimpica” in occasione di Milano Cortina 2026.
Tra danza e teatro, Marco D’Agostin, artista associato, racconta, in First Love il suo primo amore: lo sci di fondo. Nei giorni in cui Milano, con Cortina, è sede dei XXV Giochi Olimpici Invernali, l’artista rilegge in teatro la più celebre gara del suo mito di bambino, Stefania Belmondo (Studio Melato, 4 – 15 febbraio).
Massimo Popolizio, dopo M Il figlio del secolo e L’albergo dei poveri, torna a dirigere e interpretare una produzione del Piccolo, a cui si aggiungono Compagnia Umberto Orsini e Teatro di Roma (Grassi, 10 febbraio – 1° marzo). Ritorno a casa, capolavoro di Harold Pinter, è un vero e proprio “gruppo di famiglia in un interno”. Grazie a un testo che ha i tratti di una sceneggiatura cinematografica, Popolizio traduce il cinismo, la cattiveria, l’humour di Pinter – qui al loro vertice – in una messinscena “pericolosamente” divertente.
Marco Balzano racconta la storia di una coppia di sudtirolesi di lingua tedesca, diventati italiani alla fine della Prima guerra mondiale, a Curon in Val Venosta, tra gli anni del ventennio fascista e la costruzione della diga che avrebbe sommerso il paese, lasciando solo la punta del campanile a perenne memoria dell’accaduto. Arianna Scommegna e Mattia Fabris, diretti da Francesco Niccolini, portano in scena (Studio Melato, 3 – 15 marzo) Resto qui, l’adattamento teatrale del romanzo, in una coproduzione Piccolo e Stabile di Bolzano.
A 75 anni dal suo debutto sul grande schermo, Claudio Longhi e Lino Guanciale, da questa Stagione artista associato, con la complicità drammaturgica di Paolo Di Paolo rendono omaggio al capolavoro di De Sica/Zavattini, tra favola e Storia. In Miracolo a Milano (Strehler, 4 marzo – 1° aprile, prima assoluta), seconda regia del direttore del Piccolo – dopo lo straordinario successo di Ho paura torero, a Milano e in tournée – rivive l’indimenticabile favola bella «che ieri ci illuse, che oggi ci illude». Un omaggio a una città, al suo mito, al suo serbatoio d’immaginario e all’umanità che la abita.
Scritto nel 2008, Variazioni sul modello di Kraepelin è stato premiato al Theatertreffen Stückemarkt di Berlino e al Premio Riccione per il Teatro; nel 2012, alle Journées de Lyon des Auteurs de Théâtre. Va ora in scena (Grassi, 18 marzo – 3 aprile, prima assoluta), diretto dallo stesso autore, Davide Carnevali, artista associato, e prodotto dal Piccolo: uno spettacolo sull’Alzheimer ma anche sull’identità dell’Europa, la memoria storica e la possibilità di ricostruire il passato.
Niccolò Fettarappa, classe 1996, autore, attore e regista, è per la prima volta al Piccolo, del quale diventa artista associato, con un titolo che è una dichiarazione di intenti. Orgasmo. Prosa dispiaciuta sulla fine del sesso è una riflessione ironica, surreale, caustica, inquietante sulla crisi del desiderio nella società post Covid. Dal testo finalista al premio Pier Vittorio Tondelli / Riccione Teatro 2023, lo spettacolo è una coproduzione con Emilia Romagna Teatro, Teatro di Roma, Agidi, Sardegna Teatro (Studio Melato, 24 – 29 marzo).
OSPITALITÀ:
Dispotico, avaro e scorbutico: Paolo Valerio dirige Franco Branciaroli in un’inedita lettura di Sior Todero brontolon di Carlo Goldoni (Strehler, 11 – 19 ottobre).
Dopo i successi nei teatri di tutto il mondo con Lehman Trilogy, Stefano Massini – unico italiano premiato con il Tony Award – affronta un’altra epica americana in Donald. Storia molto più che leggendaria di un Golden Man (Teatro Grassi, 14 – 19 ottobre).
Dopo il successo di Fotofinish, presentato nella Stagione 2023/2024, Flavia Mastrella e Antonio Rezza – Leoni d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2018 – ironici, caustici, irriverenti, tornano al Piccolo con una nuova, irresistibile creazione: Metadietro (Strehler, 21 – 26 ottobre).
A 53 anni dal debutto dello storico spettacolo di Strehler, nel quale interpretava Edgar, Gabriele Lavia torna al capolavoro di Shakespeare, nei panni del protagonista, e porta in scena, con il suo Re Lear (Strehler, 28 ottobre – 9 novembre), l’eterna tragedia del potere.
Dopo È bello vivere liberi! e La semplicità ingannata – al Piccolo nel 2022 – arriva finalmente Sorry, boys, il terzo, pluripremiato spettacolo della trilogia dedicata da Marta Cuscunà, artista associata, alle Resistenze femminili (Studio Melato, 4 – 9 novembre).
Con Il Gattopardo. Una storia incredibile (Strehler, 10 novembre), Francesco Piccolo racconta, per celebrare i settant’anni della casa editrice Feltrinelli, una delle più affascinanti vicende editoriali della cultura italiana.
Vinicio Marchioni indossa la corona del più malvagio sovrano creato da Shakespeare, Riccardo III, guidato da Antonio Latella, che per il Piccolo aveva firmato lo straordinario Hamlet Premio Ubu come migliore spettacolo 2021 (Strehler, 12 – 30 novembre).
Marco Martinelli torna al Piccolo con Lisistrata (Studio Melato, 15 – 16 novembre), l’irresistibile commedia di Aristofane, costruita con 80 ragazze e ragazzi dei territori vesuviani, a Milano in una versione corale che coinvolge anche i giovani dei laboratori di Olinda.
I cuori battono nelle uova (21 novembre) della Compagnia Les Moustaches e L’eterno marito (23 novembre) di LAB121 sono gli spettacoli presentati al Piccolo, allo Studio Melato, nell’ambito di NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo, progetto promosso da Regione Lombardia – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con Fondazione Cariplo e affidato ad AGIS lombarda nella sua organizzazione, che ha come obiettivo favorire la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo.
Federico Tiezzi e Sandro Lombardi riallestiscono il dirompente, rivoluzionario, “scarrozzante” Edipus creato da Giovanni Testori : fantastica reinvenzione del mondo grottesco e disperato di una compagnia di guitti (Studio Melato, 25 – 30 novembre).
In Prima del Temporale (Grassi, 2 – 21 dicembre), Umberto Orsini, guidato da Massimo Popolizio, dipinge il ritratto di un attore alle prese con i fantasmi del proprio passato, nella mezz’ora che lo separa dall’entrata in scena per recitare nel Temporale di Strindberg.
Nel periodo natalizio, sul palcoscenico dello Strehler tornano a volteggiare, come da tradizione, gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala con Lo schiaccianoci (9 – 21 dicembre) su musiche di Čajkovskij, con la coreografia di Frédéric Olivieri, appuntamento molto atteso che si prolunga con lo spettacolo istituzionale di primavera (7 – 10 maggio).
Con Cenci. Rinascimento contemporaneo, la Piccola Compagnia della Magnolia rilegge Shelley, Artaud e Stendhal in una nuova opera ispirata alla vicenda di Beatrice Cenci (Studio Melato, 10 – 14 dicembre).
In A place of safety. Viaggio nel Mediterraneo centrale, Kepler-452 porta in scena le testimonianze raccolte durante le cinque settimane di missione sulla nave Sea-Watch 5, lungo la rotta migratoria più letale al mondo (Studio Melato, 16 – 21 dicembre).
La seconda metà della Stagione è incorniciata, come sempre, dalle meraviglie della Compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli: a Natale e inizio d’anno, il nuovo allestimento de La bella addormentata, la fiaba di Perrault che, nella traduzione di Collodi, incontra il balletto di Pëtr Il’ič Čajkovskij (Studio, 27 dicembre – 7 gennaio); nel periodo estivo, poi, le marionette dei Colla danzano in Excelsior, il balletto scaligero che celebra il progresso scientifico e tecnico ottocentesco (Grassi, 16 – 28 giugno).
Protagonista Lino Musella, Roberto Andò firma una rievocazione dell’indimenticabile e poetica voce di Enzo Moscato, a due anni dalla sua scomparsa: Non posso narrare la mia vita (Studio Melato, 16 – 25 gennaio).
Simone Cristicchi, dopo il debutto sul palcoscenico del Piccolo, nella scorsa stagione, con Magazzino 18, torna al Teatro Strehler e ripercorre la vicenda umana e spirituale di Francesco D’Assisi in Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli (21 – 25 gennaio).
OLTRE Come 16+29 persone hanno attraversato il disastro delle Ande (Studio Melato, 28 gennaio – 1° febbraio) è il nuovo lavoro di Fabiana Iacozzilli, con la drammaturgia di Linda Dalisi, storia d’amore e sopravvivenza su ogni soglia attraversata e sull’umanità di un gruppo che lotta per la vita.
Tra autobiografia e letteratura, Anna Della Rosa è protagonista di Orlando (Studio Melato, 17 – 22 febbraio), una delle opere più originali del Novecento, nell’adattamento di Fabrizio Sinisi, con la regia di Andrea De Rosa.
Scritta nella Francia occupata – come allegoria della Resistenza al potere, ma anche riflessione sulle tensioni tra obbedienza e dissenso – l’Antigone di Jean Anouilh trova nuova voce grazie a Roberto Latini (Studio Melato, 17 – 22 marzo).
Dal 7 al 19 aprile, il Teatro Grassi ospita una “personale” dedicata a Daria Deflorian, da questa Stagione artista associata al Piccolo. Quattro spettacoli per un ritratto a tutto tondo dell’attrice, autrice e regista: Memoria di ragazza, una lettura e qualche canzone dal libro di Annie Ernaux, Nobel per la Letteratura 2022, con la stessa Deflorian, Monica Demuru e Monica Piseddu (7 e 8 aprile); La vegetariana di Han Kang, un’altra scrittrice Nobel per la Letteratura 2024, che Deflorian porta in scena nei panni di regista e attrice (9 e 10 aprile); Chi ha ucciso mio padre di Édouard Louis in una regia condivisa con Antonio Tagliarini (11 e 12 aprile); Elogio della vita a rovescio, che si concentra su uno dei rapporti più raccontati da Han Kang nei suoi libri: quello tra sorelle (13 – 19 aprile).
Peppino Mazzotta, in una performance per voce e musica, anima una lucida riflessione sul potere e le sue contraddizioni: Radio Argo Suite, dalla partitura teatrale di Igor Esposito, che riscrive l’Orestea di Eschilo in chiave contemporanea (Studio Melato, 8 – 12 aprile).
Al suo primo Pirandello a teatro, Silvio Orlando, già applaudito dal pubblico del Piccolo in Si nota all’imbrunire, sfiora con delicatezza e intelligenza la tragica umanità di Ciampa ne Il berretto a sonagli, diretto da Andrea Baracco (Strehler, 14 – 26 aprile).
Tolja Djoković intreccia le storie di due donne e di due epoche per indagare il tema dello sguardo sul corpo femminile che cambia: Lucia camminava sola. Materiali per un documentario è testo vincitore della 57ª edizione del Premio Riccione per il Teatro (Studio Melato, 15 – 19 aprile).
Diretti da Andrea Chiodi, Tindaro Granata e Lucia Lavia sono i protagonisti dell’ultima, irresistibile commedia di Molière, Il malato immaginario (Grassi, 20 – 26 aprile).
Circle, mirror, transformation è un inno all’imperfezione firmato da Annie Baker, originale voce della nuova drammaturgia americana, premiata con il Pulitzer, e diretto da Valerio Binasco (Strehler, 28 aprile – 3 maggio).
Ho sposato Marilyn Manson è il nuovo lavoro di Federica Rosellini, di cui è autrice, regista e performer, ispirato a una delle icone più discusse del panorama musicale e culturale (Studio Melato, 5 – 10 maggio).
Attingendo agli scritti di Friedrich Nietzsche, Leonardo Petrillo crea Circo Zarathustra, un’opera che analizza il pensiero paradossale, a volte estremo e contraddittorio del filosofo più discusso della modernità (Grassi, 6 – 10 maggio).
COLLABORAZIONI
La Stagione 2025/2026 è arricchita da collaborazioni consolidate nel tempo e da nuove complicità: MITO SettembreMusica, MiX – rassegna dedicata alla cinematografia LGBTQ+ nazionale e internazionale, LaFil, Salone del Mobile, Fondazione Giorgio Gaber, Milano Film Fest, Milano Flamenco Festival.
ORIZZONTI PICCOLO
Si ripropone per il quarto anno consecutivo il Festival Immersioni (laboratorio di linguaggi performativi nei quartieri, al Grassi dal 10 al 16 settembre). Il festival, diretto da Andrea Capaldi – in collaborazione con Federica Fracassi, Nicola Russo e Benedetto Sicca – propone, per la prima volta, un programma sviluppato su due percorsi paralleli: da un lato, otto spettacoli che debutteranno al Piccolo, nati da un lavoro immersivo nei quartieri o in dialogo con essi, dall’altro la città stessa diventa palcoscenico con quattro performance nei quartieri di Figino, Chiaravalle, Stadera e San Siro.
Un’importante novità, che prenderà l’avvio proprio con la nuova stagione 2025/2026, riguarda le rappresentazioni degli spettacoli nei fine settimana che saranno sovratitolati in italiano e in inglese.
I biglietti e gli abbonamenti della stagione 2025/26 saranno in vendita online, in biglietteria e in biglietteria telefonica a partire da mercoledì 18 giugno alle 12.30:
02.21126116 – www.piccoloteatro.or
