“Lettera di una sconosciuta” al Teatro fACTORy32 – Recensione

La storia di un amore nato durante l’adolescenza che non ha i presupposti per essere corrisposto e, proprio per questo, con il trascorrere degli anni è diventato un’ossessione. È quello che viene descritto dalla donna che lo ha vissuto in una lunga lettera anonima inviata all’uomo oggetto della sua passione. Il destinatario, un ricco scrittore di 42 anni di ritorno da un breve viaggio, appare subito infastidito dal fatto che quella lettera non contenga un mittente, fastidio che cresce di più nel riscontrare tra le righe per ben 54 volte la parola amore, sentimento che a lui, persona frivola e refrattaria a coinvolgimenti emotivi, è del tutto sconosciuto. O forse quella “o” della parola si confonde con la lettera “d”. Potrebbe succedere visto che la grafia è molto piccola. L’uomo si irrita: ma perché nelle scuole si insegna a scrivere con caratteri così minuti? Inizia in questo modo la pièce tratta da un racconto di Stefen Zweig e rappresentata in questi giorni al Teatro fACORy32 quale secondo episodio di una trilogia di tre spettacoli dello scrittore tedesco iniziata nella scorsa stagione con il testo “Paura”.

Vienna, anno 1920. Lo scrittore inizia a leggere la lettera della sconosciuta in cui lei racconta come era nato il suo innamoramento. Aveva tredici anni e abitava già da un anno con la madre in un appartamento di fronte a quello in cui l’anno successivo si trasferì l’uomo. La ragazza rimase subito ammaliata dal suo aspetto e quando un giorno lo sguardo dell’uomo si posò casualmente su di lei, si sentì del tutto conquistata e iniziò a amarlo più profondamente. Giorni felici, quelli, in cui l’amore cresceva diventando in breve tempo una passione sempre più avvolgente che si alimentava di piccole cose come l’osservazione attraverso lo spioncino della propria porta sulle entrate e le uscite dell’uomo mentre il massimo dell’esaltazione lo raggiunse quando riuscì a raccogliere per terra un mozzicone di sigaretta sulla quale si erano posate le labbra dell’amato e che lei avvicinava alle proprie per simulare lo scambio di un bacio immaginario. Durò tre anni quel periodo che si interruppe quando la madre si sposò e con la figlia e il marito lasciarono l’appartamento per trasferirsi in un’altra città. Passarono gli anni, la ragazza, ormai maggiorenne, tornò a Vienna, riuscì a incontrare lo scrittore che non la riconobbe, e vivere un breve rapporto con lui. Per lei era la realizzazione di un desiderio coltivato per anni, per lui, abituato al piacere fisico fine a se stesso, l’ennesimo incontro sessuale dall’effimero valore. Lei coltivò nel tempo a seguire quel ricordo che aveva riportato il suo frutto e quello che accadde poi è descritto nella lettera che alla fine verrà letta dal destinatario quando ormai alla storia non ci potrà essere un seguito.

Uno spazio diviso in due grazie a un velo che lo separa in due ambienti non solo fisicamente ma anche temporalmente oltre a farsi linea di confine tra due stati mentali. E su quel velo vengono proiettati le frasi, i pensieri, che acquistano quasi una loro fisicità diventando ulteriori personaggi della vicenda. È questa l’originale messa in scena dal taglio quasi liturgico scelta da Alberto Oliva che permette di alternare il passato, raccontato dalla sconosciuta e rivissuto con la sua presenza oltre il velo, con l’eloquio dello scrittore che percorre alcuni passi della stessa lettera mentre sposta, accumula, riordina i libri del suo appartamento. E intanto, a fare da spartiacque fra i due momenti, la descrizione della morte di un bambino che è fuggito dalla vita come lo fa l’uomo che si è sempre sottratto all’amore tanto da non saperlo riconoscere in chi voleva offriglielo: due immagini che si compenetrano simbolicamente nella vita della sconosciuta destinata a non avere né l’uomo agognato né il suo frutto.

Protagonisti di questo spettacolo che sa regalare emozioni sono Chiara Arrigoni che interpreta la sconosciuta, un personaggio che sa passare con naturalezza dall’ingenuità adolescenziale alla fase più matura avvinta completamente in un amore senza speranza che raggiunge l’oblazione e Enrico Ballardini nei panni dello scrittore indifferente al sentimento, preoccupato di fare ordine tra i suoi libri e di aggiungere nomi di donne al carnet delle sue conquiste. A dirigerli con le note capacità che gli si riconoscono è Alberto Oliva che vanta quell’eclettismo ravvisabile nelle più svariate esperienze teatrali che spaziano tra diversi generi tutti affrontati felicemente. Chiara Arrigoni ha scritto anche la drammaturgia dello spettacolo, cosa non facile come non lo è mai quando si tratta di comporre un testo da destinare al teatro da uno letterario. In questo caso, grazie alla riscrittura teatrale, il testo originale si è arricchito di quella nota di suspense che ha tenuto desta l’attenzione degli spettatori.

Molto applaudito dal pubblico commosso che ha decretato diverse chiamate in proscenio dei due attori, del regista e di tutta la produzione, “Lettera di una sconosciuta”, nato da un progetto di Valentina Pescetto, fondatrice e direttrice artistica, ha concluso alla grande la stagione 2024/25 del Teatro fACORy32. Le uniche due repliche dello spettacolo sono previste per oggi e domani. In calce all’articolo le INFO riportanti i crediti e le modalità per acquisto biglietti.

Visto il giorno 16 maggio 2025

(Carlo Tomeo)

Teatro fACORy32

Dal 16 al 18 maggio 2025

venerdì e sabato ore 19.30 – domenica ore 16.30

LETTERA DI UNA SCONOSCIUTA

da Stefan Zweig

progetto di Valentina Pescetto – con Chiara Arrigoni ed Enrico Ballardini – drammaturgia Chiara Arrigoni – regia Alberto Oliva – scenografia e costumi Paola Arcuria – luci Riccardo Italiano – assistenti alla regia Caterina LambertiniGiulia Doni e Alice Guaglianone – videomaker e foto di locandina Luxon Vision – collaborazione Hellisbook – produzione fACTORy32

sito: http://www.factory32.it – infoline: +39 333 2817924 – mail: info@factory32.it – Biglietti: Intero: 15€ – Ridotto: 12€  *+ eventuali commissioni di servizio *+ tessera associativa annuale 2€ (https://bit.ly/tessera_factory32) – biglietti acquistabili solo online su: https://bit.ly/biglietti_letteradiunasconosciuta_factory32

Come raggiungere fACTORy32 (via Giacomo Watt, 32 – Milano):

LINEA M2 FERMATA ROMOLO -> PROSEGUIRE CON AUTOBUS 47 – FERMATA WATT P.ZA OHM

http://www.factory32.it

Categorie RECENSIONI

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