“Nel vertice” al Piccolo Teatro Strehler – Recensione

È enigmatico lo spettacolo che Christoph Marthaler ha scritto apposta per il Piccolo Teatro e a darne subito la sensazione è il sorriso della Gioconda leonardesca la cui riproduzione appare all’inizio sul fondale per poi scomparire subito dopo per lasciare spazio ai sei personaggi che inizieranno a affluire un po’ alla volta sulla scena unica che richiama l’interno di un rifugio di montagna, tale appare considerando i costumi indossati dagli avventori. Il primo a raggiungere il locale è un giovane che suona la fisarmonica. Proviene da un ascensore collocato sul fondale che somiglia a un grande calapranzi. A seguirlo gli altri sei, tre dei quali tutti insieme in un groviglio di arti che ne rende difficile l’ingresso della sala che ha al centro una montagnetta di sabbia e alle pareti scaffali, due letti a castello, panche, sedie e un tavolo a ribaltina. Sembrano lieti di essere arrivati a destinazione dopo aver affrontato un cammino che per alcuni sembra essere stato lungo come dimostra l’enorme sacco a pelo pieno di svariati e voluminosi oggetti che grava sulle spalle dell’ultima arrivata. Dagli scaffali delle pareti i sei prendono faldoni e, dopo averne visionati i fogli lì contenuti, li ripongono per poi procedere a un’iniziale comunicazione fatta di monosillabi, pronunciati in quattro lingue differenti (sì, oui, yes, ja) cadenzati secondo uno schema dalle tonalità musicali somiglianti a una litania. L’uomo con la fisarmonica riprende a suonare la musica di un canto di montagna e intanto gli altri, aperto il tavolo, iniziano a sfogliare libri dai quali non si conoscono i contenuti. L’italiana recita con voce implorante, che aumenta sempre di più in intensità, una supplica che non sembra venire accolta: (“Scuotimi, disorientami, spaventami, nuocimi, arroventami….”) la francese si lamenta perché non capisce cosa stia succedendo. Tutto quello che avviene dopo sembra seguire una sua logica all’interno dell’illogicità delle singole azioni che si avvicendano nei vari episodi. Forse gli astanti sono potenti rappresentanti di vari paesi riuniti lì in un convegno (il “vertice” del titolo) in cui dovranno deliberare su qualcosa di importante a livello internazionale e alla fine, dopo aver indossato costumi di rappresentanza che in realtà ricordano eleganti abiti da sera, si mettono in posa per la foto d’ordinanza che immortali l’evento. O forse il taglio dei loro abiti induce a fornire un’altra interpretazione sulla loro presenza in quel luogo? La cosa, che all’inizio li vede in uno stato d’animo buono, getta tra loro sgomento nel momento in cui si accorgono di essere bloccati nel luogo perché l’ascensore non permette più di essere utilizzato e vengono fatte cadere dall’alto tute che sembrano assumere il valore di costumi da prigionieri. La baita di montagna non sembra essere più tale perché potrebbe apparire come una prigione di massima sicurezza. O anche, secondo le azioni che si susseguono, un bunker dal quale non pare opportuno uscire a causa di una malattia che imperversa all’esterno. Una voce fuori campo la documenta e fornisce fondamentali istruzioni comportamentali: è una malattia che si diffonde attraverso il parlato e l’ascolto e limitare l’uso di queste due proprietà è indispensabile. È la stessa voce che descrive le pessime condizioni atmosferiche e che poi comunicherà ai sei che resteranno bloccati in quel luogo per i prossimi 15 / 18 anni.

La colonna sonora delle varie fasi dei diversi accadimenti è data da un’alternarsi di musiche diverse che accostano Mozart e Schubert a canti popolari svizzeri e austriaci fino all’ironica canzone “Prisencolinensinainciusol” di Adriano Celentano, qui anche ballata forsennatamente (canzone non scelta a caso se si pensa al testo che è in una lingua inventata simile all’inglese senza che contenga alcuna parola di quella lingua e che è metafora della impossibilità di comunicazione tra i presenti). Musiche diffuse dall’esterno o suonate dalla fisarmonica o anche eseguite dal vivo in forma di cori. I personaggi propongono prossimi incontri sull’asteroide Fuchs e altri vaghi progetti per il futuro e questo ammanta luogo, tempo e persone di ulteriore mistero e dà il sentore di trovarsi in una situazione dal sapore fantascientifico.

L’arcano si amplifica man mano che l’azione procede e, a seconda delle varie fasi in cui questa si svolge, assume colorazioni comiche, ironiche, surreali ma anche inquietanti e sinistre. Spontaneo sorge l’idea di trovarsi in una sorta di babilonia futura (ne fa da testimone l’incapacità di una vera comunicazione tra i personaggi) in parte contraddetta dallo stile dei costumi in stile vintage. I vari momenti (impossibile raccontarli tutti) si accavallano, si intrecciano, si susseguono, ciascuno portatore di simboli da decifrare. Marthaler si è sbizzarrito con l’inventiva e non dà tregua allo spettatore che rimane incantato e al quale non resta che lasciarsi trasportare dal flusso della risata e da una serie di riflessioni sui mali del potere di cui la pièce fa una parodia inclemente. Il felice e copioso applauso finale è liberatorio sia per i sei eccellenti artisti, fisicamente provati dalle singolari performance, sia per lo stesso pubblico che ha quasi raggiunto uno stato di ebbrezza. E così a me è capitato che durante il ritorno a casa ho sentito quanto l’adrenalina, salita durante la rappresentazione, fosse ancora alta.

Lo spettacolo si replica fino a domenica 11 maggio e ne consiglio la visione. In calce all’articolo le INFO riportanti i crediti e le modalità per la prenotazione e l’acquisto biglietti.

Visto il giorno 6 maggio 2025

(Carlo Tomeo)

Teaser https://www.youtube.com/watch?v=Dskk1vH8Bx0

Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi – M2 Lanza), dal 6 all’11 maggio 2025

Il vertice di Christoph Marthaler

con Liliana Benini, Charlotte Clamens, Raphael Clamer, Federica Fracassi, Lukas Metzenbauer, Graham F. Valentine – drammaturgia Malte Ubenauf – scena Duri Bischoff – costumi Sara Kittelmann – trucco e acconciature Pia Norberg – luci Laurent Junod – suono Charlotte Constant – collaborazione alla drammaturgia Éric Vautrin – assistente alla regia Giulia Rumasuglia – maestri accompagnatori Bendix DethleffsenDominique Tille – assistente volontario alla regia Louis Rebetez – coordinatori di produzione Marion CaillaudTristan Pannatier – accessori e costruzione della scenografia Théâtre Vidy-Lausanne – costumi realizzati in collaborazione con la sartoria del Piccolo Teatro di Milano – foto Matthias Horn

Il vertice comprende testi di Christoph Marthaler, Malte Ubenauf e degli interpreti, nonché estratti e citazioni di Elisa Biagini, Louise Bourgeois, Olivier Cadiot, Patrizia Cavalli, Álvaro de Campos, Bodo Hell, Norbert Hinterberger, Gert Jonke, Antonio Moresco, Aldo Nove, Pier Paolo Pasolini, Werner Schwab, William Shakespeare, Christophe Tarkos, Dylan Thomas, Giuseppe Ungaretti e Patrizia Valduga, oltre a musiche ispirate ai Beatles, all’Abbé Bove, Adriano Celentano, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Schubert, così come a melodie popolari svizzere e austriache

Produzione Théâtre Vidy-Lausanne, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, MC93 – Maison de la culture de Seine-Saint-Denis – Coproduzione Bonlieu Scène nationale Annecy, Ruhrfestspiele Recklinghausen, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Festival d’Automne à Paris, Théâtre National Populaire de Villeurbanne, Festival d’Avignon, Maillon – Théâtre de Strasbourg, Malraux scène nationale Chambéry Savoie, Les 2 Scènes – Scène nationale de Besançon, tnba – Théâtre national Bordeaux Aquitaine, International Summer Festival Kampnagel nell’ambito del progetto “Interreg franco-suisse” n° 20919 – LACS – Annecy-Chambéry-Besançon-Genève-Lausanne – con il patrocinio di Ambassade de France Italie, Institut français Italia

Spettacolo multilingue con sovrattitoli in italiano e inglese a cura di Panthea (Berlino) – La visibilità dei sovrattitoli è ottimale dalla fila 5 di platea – Durata: 110 minuti senza intervallo

Orari: martedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e giovedì, ore 20.30; domenica, ore 16.00.

Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro

In occasione delle recite dello spettacolo, sarà allestita negli spazi del Teatro Strehler un’esposizione fotografica dedicata agli spettacoli di Christoph Marthaler.

Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org

Categorie RECENSIONI

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