
6 > 11 maggio | sala Fassbinder
Ausmerzen
vite indegne di essere vissute
adattamento, regia, scena e costumi Renato Sarti
di Marco Paolini Mario Paolini Michela Signori Giovanni De Martis
con Barbara Apuzzo e Renato Sarti
assistente alla regia Chicco Dossi
produzione Teatro della Cooperativa
Ausmerzen. Viene da ‘aus merz’, da marzo. Ha un suono gentile, di terra. È una parola di pastori, indica qualcosa che va fatto in quel tempo. A marzo le pecore e gli agnelli che nella transumanza rallentano la marcia vanno soppressi. I dottori dell’eugenetica alla fine della Belle Époque prendono due strade per migliorare il mondo: per gli inglesi si trattava di ‘to eradicate illness’, sradicare la malattia. Per i tedeschi si trattava di ‘ausmerzen’: sopprimere i deboli. Sapete come è finita, no?
Dalle note di regia
«Molti anni fa, mentre stavo preparando uno spettacolo sul lager della Risiera di San Sabba a Trieste, venni a conoscenza dell’Aktion Te Vier, l’Azione Ti Quattro, il primo sterminio di massa nazista: l’eliminazione di settantamila tedeschi fra malati mentali, portatori di handicap, disabili e bambini affetti da malformazioni.
Perché ne venni a conoscenza? Perché la stessa manovalanza, gli stessi squadroni di macellai della T4, che per la prima volta sperimentavano e facevano uso di tecniche che poi si sarebbero rivelate fondamentali per la Soluzione Finale, dopo aver sterminato circa due milioni di ebrei polacchi a Belzec, a Sobibor e a Treblinka, furono mandati a Trieste per gestire la Risiera.
Quando vidi Ausmerzen di Marco Paolini, che parlava di tutto quello che aveva determinato, preceduto e seguito la T4, rimasi colpito profondamente. Un autentico pugno allo stomaco. Paolini, con profonda sapienza teatrale, fa comprendere in maniera limpida e cristallina come l’eugenetica, che perseguiva l’igiene razziale, con la sterilizzazione prima e l’eliminazione fisica dopo, fu uno degli elementi che favorirono la nascita del nazismo e non il contrario. Il razzismo esisteva da sempre, ma alla fine dell’Ottocento cercava una conferma razionale in una scienza che diventava, nel nazismo, eugenetica di Stato, a tutela della ‘parte buona’ della popolazione. E i medici tedeschi, che vi aderirono in modo rilevante, non dovevano più curare ma ‘difendere i geni sani’ ed espellere i ‘deboli’ e i ‘contaminatori della razza’.
Ma sarebbe troppo semplicistico limitarsi a dividere il mondo fra le povere vittime (Ballasexistenzen, esistenze zavorra) e i carnefici cattivi (i nazisti). La genesi del delirio della pura razza ariana e le conseguenze che ne derivarono sono più complesse e inquietanti. Conseguenze pesanti, perché con quelle idee, che hanno attecchito in profondità, che si sono incarnate e che non sono così facili da estirpare, ci ritroviamo a fare i conti ancora oggi molto, ma molto più di quanto si pensi o si possa immaginare.
Quando ho chiesto a Marco Paolini di portare Ausmerzen al Teatro della Cooperativa per ricordare Franco Basaglia nel centenario della sua nascita, lui mi ha risposto: «perché non te lo fa ti? Me fido». Una proposta che ho subito accettato perché mi è sembrata davvero un’ottima occasione per cimentarmi con uno dei suoi lavori più interessanti e profondi e per aggiungere un ulteriore tassello al mio percorso teatrale di ricerca, di studio e di approfondimento sui temi legati alla grande Storia del secolo passato e soprattutto alla Seconda Guerra Mondiale. Al mio fianco sul palco c’è Barbara Apuzzo, attrice affetta da artrogriposi, un’amica che ha frequentato il nostro teatro fin dagli inizi e che con la sua voce, il suo corpo e la sua presenza fisica renderà ancor più chiaro il messaggio di Ausmerzen». (Renato Sarti)
In occasione dello spettacolo il foyer della sala Fassbinder ospita alcune immagini dalla mostra fotografica Disability glam di Gianfranco Falcone, proposta in collaborazione con Syncare nell’ambito dell’evento La relazione di cura per il futuro della sanità.
Teatro Elfo Puccini, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano
Orari: mart., giov., ven, ore 20.30 | merc. ore 20.00 | sab. ore 19.30 | domenica ore 16.30
Prezzi: intero € 38/34 | <25 anni € 15 | >65 anni € 20 | online da € 16,50
Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021

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