“Il sogno di un uomo ridicolo” al Teatro Out Off – Recensione

“Io sono un uomo ridicolo. Ora mi chiamano pazzo. Questo sarebbe un avanzamento di grado se io per loro non rimanessi ridicolo come prima, ma ormai non mi ci arrabbio più”. È questo l’incipit del celebre racconto in forma di monologo di Dostoevskij che, nella traduzione di Fausto Malcovati e Mario Sala, che ne è l’interprete, è in scena in questi giorni al Teatro Out Off. L’uomo ridicolo è uno dei racconti più noti del celebre scrittore russo e l’adattamento teatrale di Malcovati e Sala era già stato rappresentato con successo nella stagione 2019/20. La riproposta si svolge in una sala rettangolare i cui lati più lunghi sono occupati da sedie, panche e cuscini ordinati sul pavimento, mentre negli altri due lati sono disposti una poltrona e un tavolo che si fronteggiano. L’uomo ridicolo arriva in scena proveniente dall’apertura di una parete sbrecciata assimilabile a rovine di una non precisata zona che potrebbe essere costituita dalle fondamenta di un edificio e che genera inquietudine. Arriva con in mano una valigetta che suggerisce una partenza per o da un luogo che dapprima non viene menzionato ma che poi è intuibile nel momento in cui inizia a raccontare. Narra della sua introversione e dell’indifferenza provata nei confronti di quanto accadeva intorno a lui tanto che lo aveva condotto alla decisione di togliersi la vita e per questo aveva comprato una rivoltella che teneva custodita in un cassetto. Una sera di un gelido e piovoso novembre, mentre stava tornando a casa, si imbatteva in una bambina che piangeva disperatamente e chiedeva aiuto perché la sua mamma stava morendo. Nella sua indifferenza l’aveva allontanata malamente ma, tornato a casa, si era pentito per averla trattata male e a riflettere sulla azione compiuta. Addormentatosi aveva iniziato un sogno in cui si uccideva ma il suo corpo non veniva distrutto ma trasportato in un mondo lontano dove poteva continuare a vivere. Un mondo dove erano banditi tutti i mali della vita terrena ma che rischiava di corrompersi a causa della sua presenza. Per evitare questo aveva chiesto di essere eliminato, ma la cosa non era stata realizzata perché nel frattempo si era risvegliato dal sogno. Ripresa coscienza, l’uomo abbandona del tutto l’idea del suicidio comprendendo che il male non è lo stato normale degli uomini e lui non avrà timore di raccontare il suo sogno anche se il prossimo lo beffeggerà ritenendo che un sogno è solo delirio e la sua predica è solo quella di un pazzo. Ma questo non lo scoraggia per cui continuerà a predicare la sua verità anche se essa è vecchia, si è ripetuta più volte in varie forme pur non avendo mai attecchito. Lui sa che l’unico modo per salvare l’umanità dal male imperante è l’amore, quell’ama il prossimo come te stesso e non importa se per questo verrà considerato un uomo ridicolo.

Il monologo, affascinante nel suo assunto e intenso nella eccellenza interpretativa di Mario Sala, oltre al discorso incentrato sulla nascita utopistica del bene, non necessariamente vista come espressione di natura religiosa, trova una sua singolare e simbolica trovata registica nella soluzione scenica che si realizza nel momento in cui viene tolto il telo nero che copriva un lato della scena e rivela la platea vuota di spettatori che invece in quel momento sono assisi sulle sedie di quello che si rivela essere il palcoscenico a rappresentare essi stessi i personaggi della pièce mentre ascoltano l’uomo predicante e lo considerano pazzo. L’uomo che invece in quel momento tra le poltrone (sgombre da cattiverie) si trova nel regno del bene in cui sta vivendo durante il sogno e ne descrive le meraviglie.

Lo spettacolo, che si distingue per l’intensa interpretazione del bravissimo Mario Sala e grazie a l’attenta e efficace regia di Lorenz Loris, è in replica al Teatro Out Off fino al giorno 17 aprile ed meritevole di essere visto. In calce le INFO con i crediti e le modalità per acquisto biglietti.

Visto il giorno 4 aprile 2025

(Carlo Tomeo)

Il sogno di un uomo ridicolo di Fëdor Dostoevskij traduzione e adattamento Fausto Malcovati e Mario Sala – regia Lorenzo Loris – con Mario Sala – scena Daniela Gardinazzi – costumi Nicoletta Ceccolini – consulenza musicale Ariel Bertoldo – produzione Teatro Out Off – foto Maurizio Anderlini

INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI

Orari spettacoli: martedì, giovedì ore 20:30 | mercoledì, venerdì e sabato ore 19:30 | domenica ore 16:00

PREZZIIntero: 20€ | Under26: 14€ | Over65: 10€

Biglietteria aperta da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.30.

Ritiro biglietti negli uffici in via Principe Eugenio 22 dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 alle ore 13.00. Ritiro biglietti in via Mac Mahon 16 dal mercoledì alla domenica un’ora prima dello spettacolo.

Spettacolo inserito nell’abbonamento Invito a Teatro.

ABBONAMENTI: OutCard 50€ 4 ingressi a scelta per uno o più spettatori/spettatrici. J&S Card – Junior(under26) & Senior(over65) 45€ 6 spettacoli. Passepartout Promozione riservata ai e alle residenti del Municipio 8;acquistando la tessera a 10€ ingresso a 6€ per tutti gli spettacoli in programma.

Trasporti pubblici: M5 FERMATA CENISIO; TRAM 14; TRAM 12; AUTOBUS 78

Categorie RECENSIONI

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