Claudia Castellucci / Compagnia Mòra in “Sahara” in Triennale Milano Teatro – Recensione

Claudia Castellucci con la sua Compagnia Mòra è presente per due giorni in Triennale Teatro di Milano con il suo nuovo spettacolo “Sahara” già rappresentato in pima nazionale l’8 novembre 2024 al Teatro Ateneo per il Romaeuropa festival. In scena sei danzatori in uno spettacolo sulle musiche di Stefano Bartolini che, come ha dichiarato la coreografa, è il risultato di due anni di ricerca “tra esperimenti, studi e pratiche per poi giungere alla coreografia”.

Allo spegnimento delle luci in sala non fa subito seguito, come ci si aspetterebbe, l’illuminazione di una scena sul palcoscenico. Solo la piccola luce di una torcia che appare sulla sinistra sembra voglia cercare, indagare, in un paesaggio che rimane ancora oscurato. Poi dall’alto una luce si diffonde con tonalità calde e qualcosa inizia a muoversi sul parterre. Sono corpi umani, accovacciati, che pian piano si sollevano. Intorno a loro il nulla. Il titolo del balletto richiama il deserto e tale appare la scena dai colori marroni e ocra. È un territorio descritto nella sua fase notturna perché non è invaso da luce solare, e però non dà neppure l’idea che sia immerso in una notte totale: mancano le luci delle stelle e della luna. Uno spazio oltre il reale, più mentale che fisico in una dimensione atemporale nel quale i corpi, forse emarginati, si muovono nella non precisa ricerca di qualcosa, forse potrebbe essere un’identità perduta. Qualcuno ha le mani imprigionate dietro la schiena da una corda e cerca di liberarsene con movimenti forsennati. Si diffonde un suono fatto di rumore e di brevi passaggi musicali atonali che fanno pensare a un mondo oltre o anche a un paesaggio postatomico invaso da fumo abitato da sopravvissuti con gli abiti lacerati. O forse si tratta realmente del deserto dove la materia è priva del tutto e i corpi procedono isolati, a due a due e anche tutti insieme quasi in una danza iniziatica caratterizzata da movimenti lenti, a scatto. I suoni si assemblano in una musica corale, sacra, popolato da penitenti e da sacerdoti. Uno dei presenti viene ricoperto di un manto, sollevato, e portato in una sorte di processione. C’è una corda che viene stesa per il lungo sul proscenio a delimitare la zona di rappresentazione quasi a creare un luogo off limits oltre il quale l’immaginario è separato dal mondo reale. Poi la corda viene eliminata è la separazione tra i due ambienti si annulla. Il deserto si estende per tutto lo spazio e simbolicamente invade anche la sala quasi a dimostrare che, diversamente da come appare visivamente, è in realtà popolato da immaginazioni che occupano la mente e materializzate attraverso la danza.

Per quanto riguarda il tema della sua coreografia così Claudia Castellucci ha motivato la propria scelta: “Il deserto è una condizione mentale che si presta a una miriade di potenziali piani metaforici e interpretazioni. Noi abbiamo diretto la nostra attenzione verso la danza: un’arte che ha bisogno di sé stessi, del proprio corpo. La ricerca sul deserto è diretta alla possibilità di creare in condizioni estreme come la monotonia totale del tempo e dello spazio. Il deserto offre un orizzonte così lontano che neanche si pensa sia possibile oltrepassarlo, ma è anche il massimo dell’immaginazione mentale. La danza si trova al centro tra questi due estremi della condizione umana”.

Un balletto che poco concede alla spettacolarizzazione privilegiando l’essenzialità. A concorrere a renderlo suggestivo è l’apporto delle luci disegnate da Andrea Sanson, punto fondamentale della scenografia, vuota di elementi materiali ma ricchissima proprio grazie ai molteplici getti e tagli diretti da vari punti strategici, insieme alla creazione dei suoni e delle musiche originali di Paolo Zimmermann. Unica replica questo pomeriggio alle ore 16,00. In calce le INFO con i crediti e le modalità per acquisto biglietti.

Sahara – Mòra (Torino, 2024)

Visto il giorno 22 marzo 2024

(Carlo Tomeo)

“Sahara” di Claudia Castellucci / Compagnia Mòra

Interpreti: Sissj BassaniSilvia CianciminoGuillermo de Cabanyes, René RamosFrancesca SiracusaPier Paolo Zimmermann – coreografia: Claudia Castellucci – musica: Stefano Bartolini – autore delle Luci: Andrea Sanson – abiti: Woojun Jang – tecnica: Francesca Di Serio – direzione alla produzione: Benedetta Briglia – organizzazione: Valeria Farima – amministrazione: Michela MedriElisa BrunoSimona Barducci – produzione: Societas, Cesena – co-produzione: TPE – Teatro Piemonte EuropaFestival delle colline Torinesi, con il sostegno di: UBI Unione Buddhista ItalianaTriennale Milano Teatro – durata 60’

Triennale Milano Teatro – Viale Alemagna 6, Milano

22-23 marzo 2025: sabato ore 19.30 – domenica ore 16.00

INFO

Prezzi 24 euro (intero) 17 euro (under30/over65) / 12 euro (studenti)

Biglietteria T. 02 72434239 | e-mail biglietteria@triennale.org

Categorie RECENSIONI

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