Corrado d’Elia in “Galileo, oltre le stelle” alle MTM Teatro Leonardo – Recensione

Corrado d’Elia è al centro del palcoscenico, solo, in una scena senza arredi, a parte il sedile sul quale prende posto, quello sgabello ormai storico, co-protagonista dei suoi monologhi, pardon quaderni, che sono parte del suo (ricco) percorso teatrale. Dopo i diversi personaggi le cui vite sono state visitate nel corso degli anni (per citarne qualcuno: Beethoven, Van Gogh, Amadeus, quest’ultimo attraverso l’interposta persona di Salieri), adesso d’Elia racconta di Galileo, percorrendone la vita a partire dalla sua infanzia, quando iniziava a distinguersi dai suoi coetanei i quali si divertivano a gettare sassi nei fiumi unicamente al solo scopo di gioco mentre lui usava quella stessa pratica a scopo sperimentale per studiare i rudimenti della rivoluzione scientifica che più tardi porterà il suo nome. Da qui la narrazione si estende agli anni in cui, ancora ragazzino, rimaneva affascinato dall’osservazione della volta celeste, dalla luminosità delle stelle, fino all’intuizione che l’universo fosse più esteso di quello che la scienza di quei tempi credesse. Il padre ne voleva fare un medico, professione remunerativa e quindi utile al mantenimento di una famiglia costituita dai genitori e da sei figli di cui Galileo era il primogenito, e lo iscrisse quando aveva ancora sedici anni alla facoltà di medicina dell’Università di Pisa. Galileo però era troppo interessato alla matematica tanto che finì per abbandonare quegli studi per dedicarsi da allora in poi alla materia di cui era appassionato. E nuovi studi lo portarono in altre città, la prima fu Padova dove divenne, ancora minorenne, insegnante universitario non guadagnando tuttavia abbastanza per mantenere la sua famiglia di nascita che aveva perso il capofamiglia per cui si ridusse anche a fare oroscopi avendo come clienti principalmente ecclesiastici e prelati.

Questa parte è solo l’inizio dello spettacolo ed è anche quella più vivace perché mette in luce i successi conseguiti dallo scienziato. La descrizione dell’invenzione del cannocchiale ne è un esempio dove sono descritti la meraviglia e lo stupore provati dalle persone. La parte più dolorosa arriva dopo, quando Galileo, caduto in disgrazia a causa del sostegno alle teorie sul sistema eliocentrico in contrasto a quello geocentrico propugnato dalla Chiesa legata alla filosofia aristotelica, venne processato, costretto all’abiura, condannato per eresia dal Sant’Uffizio e costretto al confino nella sua villa ad Arcetri dove poteva ricevere visite solo dai famigliari. Ma d’Elia sa come dare un valoroso tocco finale al racconto e lo fa con la celebre frase distintiva del personaggio che grida “eppur si muove”, affermazione della libertà di pensiero.

Corrado d’Elia ha scritto un testo teatrale che, come avviene del resto con tutti i protagonisti dei suoi quaderni, non si limita alla biografia ma sa entrare con sensibilità nelle pieghe più profonde del personaggio Galileo che è l’occasione per ampliare il discorso sulle contrapposizioni tra scienza e fede, tra la lotta per la libertà e il sopruso esercitato dal potere, tra la ricerca della verità e l’imposizione dell’assioma. Egli si concede completamente, gestendo la voce nelle varie sfumature di cui è padrone che vanno dai toni carezzevoli dei bassi a quelli urlati che sanno scuotere gli animi dell’ascoltatore. Lo fa con la passione e la forte capacità attoriale delle quali è in possesso, riuscendo a coinvolgere emozionalmente il pubblico che lo segue da anni e che gli procura anche nuovi ammiratori. E questa è una catena di spettatori che va a crescere nel tempo.

A rendere ulteriormente magico lo spettacolo è l’apporto di Chiara Salvucci creatrice di una suggestiva scenografia descrittiva della volta celeste costituita da pianeti rappresentati da sfere i cui colori mutano di gradazione e d’intensità grazie alle luci che le inquadrano direttamente o diagonalmente conferendo loro simbolo e percezione di movimento. Le stesse luci si riflettono sulle pareti della sala quasi a suggerire altri luoghi dell’universo pronti a essere scoperti. E in effetti ne è indicativa la voce meccanica propria di un essere extraterrestre o quella artefatta di un umano che sta sbarcando in un territorio che va oltre la Terra e che si sente all’inizio e alla fine del monologo.

D’Elia è stato accolto festosamente dal pubblico che lo ha chiamato più volte sul proscenio con ripetuti applausi. Le ultime repliche sono previste da oggi fino a domenica 16 marzo. In calce le INFO con i crediti, gli orari di rappresentazione e le modalità di acquisto biglietti.

Visto il giorno 11 marzo 2025

(Carlo Tomeo)

MTM Teatro Leonardo – dal 6 AL 16 marzo 2025: GALILEO, OLTRE LE STELLE – Prima Nazionale di e con Corrado d’Elia – Assistente regia Marco Rodio – Scene e grafica Chiara Salvucci – Assistente scene Chiara Negrisoli – Tecnico luci Francesca Brancaccio – Tecnico audio Matteo Gobbi – Organizzazione Jessica Sinigaglia

MTM Teatro Leonardo

martedì/sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30

intero € 30,00 – convenzioni € 24,00 – ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) € 24,00 – Under 30 e Over 65 € 17,00 – Università € 17,00 – scuole di Teatro € 19,00 – scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 15,00 tagliando Esselunga di colore ROSSO

durata dello spettacolo: 75 minuti

Info e prenotazioni – biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45

Abbonamenti: MTM Respiro, MTM Respiro Over 65, MTM Respiro Under 30 x2 spettacoli, MTM Respiro Under 30 x4 spettacoli, MTM Il piacere di sorridere Biglietti sono acquistabili sul sito www.biglietti.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita Vivaticket. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Categorie RECENSIONI

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