“Dodici stanze per Elsa Morante” e “Dieci modi per morire felici” al Teatro Fontana – comunicato stampa

18, 19 marzo

DODICI STANZE PER ELSA MORANTE

Di Tatiana Motta

Regia Michele Di Giacomo

Con Michele Di Giacomo, Tamara Balducci

Progetto sonoro Federica Furlani

Progetto Video Vladimir Bertozzi

Disegno Luci Luca Telleschi

Produzione Alchemico tre

In collaborazione con Le Città Visibili, Ravenna Teatro, Unione Reno Galliera Teatro La Casa del Popolo, Istituti culturali – Arti Performative della Repubblica di San Marino

Spettacolo inserito all’interno della rassegna Itaca dedicata alle nuove drammaturgie teatrali creata per ripensare, ricostruire, ridefinire il teatro e le arti performative. 

Ricordare come lopera si è vista in uno stato di sogno, ridirla come si è vista, cercare soprattutto di ricordare. Ché forse tutto linventare è ricordare. Elsa Morante. Da “Diario del 1938” anche detto “Lettere ad Antonio”.

A quarant’anni dalla scomparsa di Elsa Morante l’attore e regista Michele Di Giacomo di Alchemico Tre, già direttore artistico del festival Lecite Visioni a Milano e di FuMe Festival a Cesena, avvia un progetto per ripercorrere la biografia della scrittrice attraverso le parole della drammaturga Tatjana Motta. Attingendo dalle opere più famose, dai diari e dalle lettere scritte nel 1938 ad un immaginario interlocutore, Antonio, i due artisti tracciano un ritratto intimo della scrittrice, sviluppando una storia che parla di vocazione, autodeterminazione e immaginazione. Un racconto scenico che procede a frammenti – tra i video live realizzati da Vladimir Bertozzi e i paesaggi sonori di Federica Furlani – giocato sul filo sottile che divide realtà e finzione, nel tentativo di dare una trasposizione visiva all’immaginario poetico di Morante, a quel travaglio immaginifico che l’ha portata a diventare una delle più grandi scrittrici del ‘900. Virginia Woolf diceva: “una donna per scrivere deve avere soldi e una stanza tutta per sé”. Dodici stanze per Elsa Morante ripercorre il viaggio compiuto dalla scrittrice da quando, appena maggiorenne lascia la sua famiglia per ritagliarsi un posto nel mondo della letteratura, fino ad approdare allo studio di via dell’Oca 27, la sua “stanza tutta per sé”.

Un attore, Michele Di Giacomo, e un’attrice, Tamara Balducci, partono da quello studio, ricostruito oggi con un allestimento museale alla Biblioteca Nazionale di Roma, per andare alla ricerca delle tracce della scrittrice. Si spostano, seguiti dall’obiettivo di una telecamera, tra gli indirizzi che l’hanno ospitata, per le vie di una Roma di oggi, che forse è anche quella di ieri. Attraversano così dodici stanze tutte diverse ma al tempo stesso tutte uguali, in un peregrinare che li porterà a perdersi, mescolando sogno e realtà, verità e inganno, come avviene nelle opere letterarie della scrittrice.

I due personaggi in scena, Elsa Morante e Antonio, vivono e agiscono in un periodo storico che va dagli anni ’30 fino alla pubblicazione del primo romanzo Menzogna e Sortilegio. Elsa scrive, sogna, lotta, conosce Moravia, fugge dalla guerra, si perde alla ricerca del proprio immaginario e infine lo trova proprio in questo smarrimento, accompagnata dal suo immaginario compagno di viaggio.

Note di regia

Elsa Morante è una scrittrice centrale per la letteratura italiana del ‘900. Il suo percorso è però inusuale, non accademico. Esce di casa a 19 anni, vive in stanze in affitto in una Roma fascista e maschilista, si nutre di letteratura per linfanzia, fa pubblicazioni senza poterle firmare, vive in indigenza, scrive compulsivamente ma approda al romanzo già trentenne con Menzogna e Sortilegio. Da quel momento si apre per lei una strada di successi. Lisola di Arturo vince il Premio Strega (prima donna a vincerlo). La Storia diventa un best seller mondiale. Morante diventa un punto di riferimento. A distanza di 40 anni dalla sua morte però cosa resta di lei? Se prendessimo un manuale di Letteratura Italiana delle scuole superiori troveremmo a descriverla solo poche pagine e un elenco di opere, che non restituiscono affatto limportanza rivoluzionaria della sua scrittura. Una scrittura plasmata dalla sua biografia, della sua lotta. Una lotta di donna e di artista. Lo spettacolo prova a ricostruire quella lotta, tramite un dispositivo che mette in scena, in uno spazio vuoto, un attore, unattrice e una telecamera. Abbiamo rintracciato dodici indirizzi in cui Morante ha abitato nella prima parte della sua vita. Siamo partiti dall’ultimo, lo studio di Via Dell’Oca 27, oggi ricostruito dalla Biblioteca Nazionale di Roma, per cercare tracce di quello che non c’è. Per provare a farne un ritratto nuovo. In questo viaggio a ritroso tra stanze, camere in affitto, squallide pensioni, letti in condivisione, io e Tamara Balducci riviviamo gli episodi della vita della scrittrice, diventando Elsa e Antonio. Antonio la sprona a scrivere, a lui Elsa confida i suoi incubi, fino a diventare lui stesso un incubo. Ma chi è Antonio? È reale o immaginario? Sono le parole di un diario che ha scritto nel 38? O è la sua vocazione? Il suo destino?(Michele Di Giacomo)

INFORMAZIONI

Data e orario: Martedì-mercoledì ore 20.30

PREZZI

Intero 22 € – Under30 15 € – Over 65 / Under 14 12 €

Convenzioni 20 € – Scuole di teatro 12 € – Prevendita e prenotazione 1 €

Info e prenotazioni: +39 0269015733 biglietteria@teatrofontana.it

www.vivaticket.com

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20_23 marzo

DIECI MODI PER MORIRE FELICI

Ideazione e regia Emanuele Aldrovandi
Con Luca Mammoli
Drammaturgia Emanuele Aldrovandi e Jacopo Giacomoni
Scenografia Francesco Fassone
Collaborazione alla realizzazione scenografia Jessica Koba
Costumi Costanza Maramotti
Collaborazione alla realizzazione costumi Nuvia Valestri
Musiche Riccardo Tesorini
Grafiche Lucia Catellani
Produzione Autori Vivi / Fondazione I Teatri Reggio Emilia

Un divertentissimo gaming-spettacolo in cui dieci spettatori hanno la possibilità di sperimentare una nuova vita, dalla nascita alla morte, compiendo scelte che influenzano l’andamento dello spettacolo, con un solo obiettivo: morire felici. Come fare? Sopravvivere da soli o unirsi agli altri? Rispettare la legge o abbandonarsi all’illegalità? Affidarsi al destino – impersonato dal resto del pubblico – o al calcolo? Assecondare i propri istinti o lottare contro di essi? Il mondo è un palcoscenico sul quale recitiamo le nostre parti, ma è anche un grande gioco in cui sfidiamo il destino, mostriamo le nostre abilità, vinciamo, perdiamo, bariamo. E se potessimo ripartire dal via? Una serata di teatro unica per vivere un’altra vita. Un bis di esistenza tra gioco e spettacolo per riflettere insieme sulle regole che ci fanno stare al mondo e sulle possibili attribuzioni di senso alla nostra vita.

Il filo della Stagione: Secondo spettacolo di Emanuele Aldrovandi, che in coppia con Come diventare ricchi da un momento all’altro rappresenta un dittico umoristico su noi stessi e il mondo di oggi da non perdere. Langelo questa volta è la Vita stessa, con tutte le possibilità che pone sul banco. A noi il coraggio e lacume per raccoglierle. Un progetto sperimentale adatto anche agli under18 per riflettere su importanti questioni esistenziali con il sorriso.

INFORMAZIONI

Data e orariogiovedì-venerdì ore 20.30 – sabato ore 19.30 – domenica ore 16.00

PREZZI: intero 25 € – Under30 15 € – Over 65 / Under 14 12 €

Convenzioni 20 € – Scuole di teatro 12 € – Prevendita e prenotazione 1 €

Info e prenotazioni: +39 0269015733 biglietteria@teatrofontana.it

www.vivaticket.com

Categorie comunicato stampa

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