
Saburo Teshigawara è presente in Triennale Teatro nell’ambito della rassegna FOG con il suo nuovo spettacolo, “Waltz”, nel quale si esibisce insieme alla sua storica collaboratrice Rihoko Sato in diversi balletti creati sulle musiche di quattordici celebri compositori. Teshigawara è uno dei massimi esponenti della danza contemporanea giapponese. Fondatore nel 1985 della Compagnia Karas il suo motto è di essere contrario a qualsiasi tentativo di classificazione della danza e il suo obiettivo è quello di perseguire la creazione di un personale linguaggio. I suoi lavori hanno ottenuto diversi premi prestigiosi in Giappone e nel mondo, tra cui il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2022.
Ad aprire “Waltz” è la musica più classica e più celebre legata al ballo che dà il titolo allo spettacolo, quella di un valzer di Strauss II, il “Frühlingsstimmen Waltz” Op. 410, “Le voci di primavera”). Su queste note arriva in scena Teshigawara, pantaloni e giacca neri, camicia bianca e, quasi a voler fare da prologo con la sua figura al vortice del suono, danza roteando con tutti il corpo. La scena è quasi completamente al buio, senza elementi di arredo, questi sono sostituiti dalle luci, che non sono mai invadenti ma sembrano accarezzare il danzatore, ne mettono in evidenza i gesti delle mani e il movimento del volto mentre cerca di capire la provenienza del suono che sembra suggerire un luogo lontano fatto di tempo piuttosto che di spazio. A un certo punto il corpo assume movenze a scatti (ricordano, operati i dovuti distinguo, alcuni propri del kata) non più in sintonia con quelle della musica che nel frattempo è cambiata Poi pian piano prende vita, quasi a svegliarsi da un torpore e a riconoscere così la sorgente del suono che invade l’area: il passato che rivive nel presente o l’evocazione di un tempo che fu e che ora assume un aspetto nostalgico?

Teshigawara inizia così il suo spettacolo dedicato al celebre ballo austriaco che nacque agli inizi dell’800 e da allora non ha mai smesso di affascinare le generazioni successive. La sua è una proposta tout court per quanto riguarda la musica, con tutte le letture innovative che si sono susseguite in oltre due secoli, ma, proprio in carattere a questo, è una rivisitazione per quello che concerne la coreografia. Quando infatti appare in scena la sua co-performer storica Rihoko Sato, vestita anche lei con abito nero e camicia bianca, tra i due non avviene mai un passo a due, tipico del valzer. Nella loro danza sembra che l’uomo rimanga isolato nei suoi movimenti nonostante i tentativi della donna di coinvolgerlo, con i suoi continui, incessanti volteggi. A rendere più incisiva questa mancanza di contatto fisico contribuiscono anche, quando ci sono, le musiche più meste o struggenti come lo è il Valzer triste di Sibelius, momento tra i più toccanti dello show danzante. Sul ritmo ternario del valzer il corpo di Teshigawara, più ancora di quello della Sato, sembra muoversi quasi in tranche con il busto pressoché immobile in contrasto con i movimenti degli arti assecondanti la varietà dei brani musicali che passano dai più classici come Strauss II o Chopin a quelli contemporanei quali Tom Waits e Abel Korzeniowski (nei crediti sono citati i compositori i cui brani sono stati utilizzati). Secondo le note di presentazione all’opera “Il valzer di Teshigawara racconta una storia nuova, che sfida i limiti del movimento e dell’espressione”. “ Un mondo incantevole e immaginifico”, sono le parole dell’artista, “in cui la danza è l’elemento centrale di un’esperienza visiva e sensoriale più ampia, che mostra la potenza e l’incanto dei corpi in movimento”. A rendere ulteriormente magico lo spettacolo e a rendersi esse stesse parti danzanti sono le luci dalle molteplici tonalità toccanti quelle più forti dalla cromatura arancione ad altre più tenui che riportano a paesaggi lunari. Anche queste, come la regia, sono curate da Teshigawa.

Lo spettacolo molto affascinante che sa trasmettere forti emozioni è stato salutato al suo termine con forti ovazioni da parte di un pubblico visibilmente coinvolto. Unica replica oggi pomeriggio alle 16,00. Anche se i biglietti sono pressoché esauriti, vale comunque la pena di fare una visita alla biglietteria di Triennale Teatro ponendosi eventualmente in lista d’attesa. In calce le INFO dei crediti.
Visto il giorno 8 marzo 2025
(Carlo Tomeo)
Saburo Teshigawara: Waltz | Trailer
Triennale Milano Teatro Viale Alemagna 6 – Milano
Saburo Teshigawara, Rihoko Sato: “Waltz”
prima nazionale – durata 60′
sabato ore 19.30 – domenica ore 16.00
regia, design luci, costumi: Saburo Teshigawara / collaborazione artistica: Rihoko Sato / con: Rihoko Sato, Saburo Teshigawara / musiche: Joshua Kyan Aalampour, Johann Strauss II, Jean Sibelius, Lehár Ferenc, Peter Gundry, Alfred Schnittke, Secrete Garden, Tom Waits, Frédéric Chopin, Pierre Adenot, Eugen Doga, LosifIvanovici, Dmitri Shostakovitch, Abel Korzeniowski / coordinamento tecnico, assistente alle luci: Sergio Pessanha
