“Felicissima jurnata” al Teatro Elfo Puccini, sala Fassbinder – Recensione

È presente a Milano nell’ambito della rassegna “Nuove Storie” la Compagnia Putèca Celidònia con ” Felicissima Jurnata” scritto da Emanuele D’Errico che ne ha curato anche la regia, e ispirato a “Giorni Felici” di Beckett. I componenti la Compagnia si presentano in questo modo sul loro sito: “Ci siamo conosciuti alla Scuola del Teatro Stabile di Napoli e lì abbiamo condiviso un percorso lungo tre anni. Quando è finita la scuola abbiamo sentito la necessità di unirci, di avere qualcosa da raccontare insieme. Abbiamo capito che non ci bastava più essere solo attori ma strutturarci in qualcosa di più grande, in qualcosa che si può fare solo insieme”.  Presero quindi il possesso di due beni del Rione Sanità confiscati alla camorra trasformandoli in beni di valore socio-culturale al servizio degli abitanti di quella realtà, e nel 2018 formarono la Compagnia che si distingue in quelle che sono le sue attività peculiari comprendenti corsi teatrali per i bambini del luogo, di scenografia per gli adulti del quartiere e la creazione di dialoghi tra teatro e musica. A queste attività si sono uniti dal 2000 corsi di formazione nell’Istituto penale minorile di Nisida. “Felicissima jurnata” è il loro spettacolo di maggiore notorietà, vincitore del premio Giuria Popolare – Dante Cappelletti 2021, Finalista di Forever Young – La Corte Ospitale 2022 oltre alle nomination come miglior attrice e miglior scenografia nei Premi Ubu 2023.

All’entrata in sala il pubblico viene accolto da emissioni di fumo intenso e dal vocìo degli abitanti dei popolari vicoli napoletani, frammisto a suoni e musiche che si accavallano. Al centro un’alta struttura dalla forma conica: si capirà presto che questa rappresenta la massa di sabbia, molto ingrandita, in cui è immerso il corpo della Winnie di Beckett, solo che in questo caso si tratta di un’abitazione tipica dei vasci (bassi) napoletani che affacciano direttamente sulla strada e sono composti da un unico locale che fa da soggiorno, cucina e camera da letto (viene subito in mente quello abitato dalla famiglia del primo episodio del film “Ieri, oggi e domani”). La parte bassa della struttura è illuminata e vi si intravedono vari elementi di arredo essenziali ed è occupata da Lello, il Willie di Beckett (Danio Rea), che non parla e si occupa svogliatamente di faccende domestiche. Sulla parte alta si staglia invece la figura di Lina, la Winnie beckettiana (Antonella Morea), incastrata in una posizione che ne rende immobile la parte bassa del corpo e con, all’inizio, le mani libere mentre lavora ai ferri e proferisce parola. Il suo eloquio irrefrenabile è rivolto al marito, lo rimprovera per la sua pigrizia (“Ruorme, Lello, ruorme, chest te piace fa, ammullate rint all’acqua comme ‘o ppane int’è purpette, chist si ttu”), nello stesso tempo gli invidia l’accidia che lo contraddistingue. L’alta struttura dà l’idea del Vesuvio e il volto della donna ne rappresenta il cratere, i suoi incessanti discorsi sembrano colate di lava che scendono verso il basso a sommergere l’uomo rassegnato a un vivere quotidiano segno di un immobilismo che non sembra evolvere verso situazioni migliori. Lei rammenta episodi del passato, anche se non c’è cosa più triste di ricordare nel presente un passato (erroneamente) creduto felice. D’altra parte un triste presente può diventare anche bello se si dà spazio alla speranza di realizzare quanto nel passato ci aveva reso felici. Questo se nel quotidiano non interviene un accadimento improvviso che possa interrompere la routine consolidata nelle giornate sempre uguali. Ed è per questo che un giorno uguale a quello di ieri è da considerarsi felice (“Che felicissima jurnata ch’è schiarata. E’ proprio na’ jurnata felice”).

La giornata sarà ancora felice pure nel momento in cui tutto il corpo è coperto e ne rimane libera solo la testa. A ricoprire e a tenere prigioniera Lina non è la sabbia che sommerge Winnie: la sua prigionia è la vita vissuta nel suo quartiere, quello dove è nata e che la tiene stretta senza possibilità di uscirne. E continua a ripetere ossessivamente che la jurnata è felicissima anche quando Lello, uscito dal locale in cui era costretto, si avvicinerà protendendo le mani verso di lei il cui volto assumerà l’espressione di una maschera dei tragedia greca che confonde risata e lacrima cocenti: la donna sa quello che l’aspetta.

È bravissima Antonella Morea nello sfoggiare la vasta gamma di gradazioni interpretative delle quali è in possesso, entrando in profondità nelle diverse sfaccettature del personaggio di Lina che si muove tra il drammatico e il grottesco penetrando con agilità nel territorio d’appartenenza delle protagoniste del teatro napoletano, vicino a quello di De Simone e anche di Edoardo. A farle da “spalla” silente e convincente Danio Rea che recita con il corpo e con qualche brontolìo come da copione. Emanuele D’Errico, oltre ad aver realizzato un testo perfetto (mi piace di più definirlo una partitura) ha creato una regia di forte impatto emotivo nell’evocare le voci, i rumori, gli strepiti del Rione Sanità. Di grande merito l’impianto scenografico (non a caso candidato a migliore scenografia del Premio Hystrio 2023), le musiche originali, il suono e il disegno luci (crediti indicati in calce all’articolo).

Nella sala Fassbinder del Teatro sold out, gli spettatori hanno accolto lo spettacolo con caldi e lunghi applausi. Ultime repliche questa sera e domani pomeriggio. In calce le INFO riportanti i crediti e le modalità per acquisto biglietti.

Visto il giorno 6 marzo 2025

(Carlo Tomeo)

Teatro Elfo Puccini | sala Fassbinder – 4 > 9 marzo

Felicissima jurnata di Putéca Celidònia – drammaturgia e regia Emanuele D’Errico – con Antonella Morea e Dario Rea – e con le voci delle donne e degli uomini del Rione Sanità – scene Rosita Vallefuoco – musiche originali Tommy Grieco – suono Hubert Westkemper – luci Desideria Angeloni – costumi Rosario Martone –

Produzione Cranpi, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Putéca Celidònia in collaborazione con La Corte Ospitale – Forever Young 2022 – con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo e di C.RE.A.RE Campania Centro di residenze della Regione Campania

Teatro Elfo Puccini, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano

Orari: martedì ore 21:00 | mercoledì e giovedì ore 20:00 | venerdì ore 20:30 | sabato ore 19:30 | dom. ore16.30. – Prezzi: intero € 34 | <25 anni € 15 | >65 anni € 20 | online da € 16,50 – Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021

Categorie RECENSIONI

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