“L’ereditiera” al Teatro Elfo Puccini, sala Fassbinder – Recensione

La scena che appare allo spettatore nella sua entrata in sala è quella di una semplice pedana vuota. Il fondale occupato da un grande telo bianco fa presumere che ci sarà una proiezione: un semplice video, come accade sovente in teatro, o qualcosa di più articolato, tipo un vero e proprio (inizio o fine?) di un film? Sì, è proprio l’inizio di un film in bianco e nero annunciato dai cubitali titoli della casa di produzione, l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, che riporta indietro negli anni, se ne conteggiano ventisei, nel momento in cui appare il titolo, “L’ereditiera”, e i cinefili subito collegano la mente all’omonima pellicola di William Wyler del 1949. Non sarà però il film ad avvincere gli spettatori perché la proiezione si interrompe e a sostituirla compariranno in scena i personaggi della vicenda in abiti, movenze e lingua diversi. La storia dolorosa dell’ereditiera si ripeterà nella location di un altro paese assumendo un linguaggio più decisamente teatrale colorato di ironia e dall’andamento farsesco con un arricchimento musicale. Catherine, l’ereditiera del film di Wyler, si chiama Caterina e non brilla per avvenenza. È timida e alquanto sprovveduta, vive sulla costiera sorrentina insieme al padre, che non le perdona il fatto che la moglie tanto amata morì nel darla alla luce, e con la zia Lavinia che le ha fatto da madre. L’uomo teme che la figlia possa cadere nelle mani di un malfattore cacciatore di dote, cosa che accade puntualmente quando la ragazza incontra l’affascinante Felice Sciosciammocca, se ne innamora e, incoraggiata dalla zia Lavinia, punterà i piedi contro la volontà paterna e vorrà convolare a nozze. Cosa che non si realizzerà perché nel momento in cui il genitore minaccia di diseredarla il corteggiatore si ecclisserà.

La pièce continua e, pur mantenendo la trama del film, che è, com’è noto, tratta dal romanzo “Piazza Washington” di Henry James, ne fa una parodia ricorrendo a diversi generi teatrali che spaziano dal musical, e anche questo di vario tipo dove si rincorrono stili eterogenei che comprendono in particolare la sceneggiata (la canzone “Zappatore” eseguita per tre volte in altrettanti occasioni ne è un esempio), alla farsa vera e propria, dove primeggia la maschera di Pulcinella che con i suoi lazzi fa onore alla più classica tradizione partenopea. Ad arricchire la trama altri momenti esilaranti che si richiamano a un genere proprio del feuilleton dove si scoprono nel corso delle varie azioni paternità, figliolanze e fratellanze inaspettate quanto improbabili. A immergere preziosamente il tutto nella napoletanità è la presenza del grande Eduardo, evocato più volte nel suo stile recitativo e citato in frasi inconfondibili (“Te piace ‘o presepe?”).

“L’ereditiera”, opera inedita di Annibale Ruccello e Lello Guida, è diretta con ottimi risultati da Fabio Faliero, allievo dell’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico, con la supervisione artistica di Arturo Cirillo, direttore di primo livello di regia presso la Silvio d’Amico e direttore della Scuola per Attori e Registi del Teatro Nazionale di Napoli per il triennio 2024/2027).

Originale la sceneggiatura che parte traslando la vicenda dal cinema hollywoodiano al palcoscenico iconografico del teatro napoletano per poi tornare nel finale al punto di partenza nel rispetto del pensiero di Ruccello che una volta ebbe a dichiarare: “Mi occupo di teatro perché amo il cinema ed a teatro mi annoio mortalmente. Ma non farei mai cinema.” (Annibale Ruccello, Perché faccio il registaSipario, marzo-aprile 1987).

Tutti i sette artisti impegnati nella rappresentazione danno prova di notevoli capacità attoriali brillando tutti sia nella recitazione verbale e fisica che nel canto e nel ballo, dimostrando forte affiatamento. Alla felice riuscita della commedia contribuiscono la scenografia, il disegno luci e i costumi, oltre alle pregevoli musiche originali e all’elaborazioni video (crediti riportati in calce all’articolo). Al termine calorosi e ripetuti applausi hanno salutato la Compagnia. Repliche fino al 2 marzo e se ne consiglia la visione. In calce le INFO per acquisto biglietti.

Vista il giorno 21 febbraio 2025

(Carlo Tomeo)

19 febbraio > 2 marzo Teatro Elfo Puccini | sala Fassbinder

L’ereditiera di Annibale Ruccello e Lello Guida – regia Fabio Faliero – supervisione artistica Arturo Cirillo con Vanda ColecchiaEny Cassia CorvoMarco FanizziLuca IngravalleEleonora PaceMichele ScarcellaSabatino Trombetta – scene Dario Gessati – costumi Maria Sabato – luci Pasquale Mari – elaborazione video Igor Renzetti – musiche originali Carlo de Nonno (ed. Gennarelli Bideri) – elaborazioni musicali Mario Autore – produzione Teatro dell’ElfoAccademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico

Teatro Elfo Puccini, sala Bausch, corso Buenos Aires 33, Milano

Orari: martedì e venerdì ore 20:30 | mercoledì e giovedì ore 20.00 | venerdì ore 21:00 | sabato ore 19:30 | domenica ore 16:30. – Prezzi per lo spettacolo: intero € 34 | <25 anni € 15 | >65 anni € 20 | online da € 16,50 – Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021

Categorie RECENSIONI

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