
11 > 15 dicembre | Teatro Elfo Puccini – sala Shakespeare
Tutto quello che volevo
Storia di una sentenza
di e con Cinzia Spanò
regia Roberto Recchia
luci Matteo Crespi, suono Gianfranco Turco
voci di Irene Canali (Laura) e Ferdinando Bruni, Federico Vanni, Francesco Bonomo, Giovanna Guida
con l’amichevole collaborazione di Francesco Bolo Rossini
video del ‘sogno’ Paolo Turro realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera – Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate, diretto dal prof. Roberto Favaro
produzione Teatro dell’Elfo, Effimera
Lo spettacolo è nucleo centrale del progetto Combattere gli stereotipi di genere
realizzato da Teatro dell’Elfo con il contributo di Fondazione Banca Popolare di Milano
Pubblico Ministero:
A cosa ti servivano i soldi che guadagnavi?
La ragazza:
Taxi, vestiti, shopping, insomma tutto quello che volevo…
Era questo il mio scopo, alla fine non c’era nessuno scopo.
“Trenta libri sulle donne e due dvd”. Fece molto scalpore, qualche anno fa, la storia di due ragazzine di 14 e 15 anni, studentesse frequentanti uno dei licei migliori della capitale, che si prostituivano dopo la scuola in un appartamento di viale Parioli. Il caso ebbe una fortissima eco mediatica anche per via dei clienti che frequentavano le due ragazze; tutti appartenenti alla cosiddetta ‘Roma-bene’, professionisti affermati e benestanti, di livello culturale medio-alto, insospettabili padri di famiglia. La vasta indagine che è seguita alla scoperta della vicenda ha visto coinvolte e processate un altissimo numero di persone tra clienti e sfruttatori.
Tutto quello che volevo, è lo spettacolo che Cinzia Spanò dedica alla giudice Paola Di Nicola e alla sua coraggiosa e sorprendente sentenza che ha fatto il giro del mondo sul caso dei Parioli. Nonostante i 20.000 euro chiesti dalla curatrice delle ragazze, parte civile nel processo, la giudice decide, invece, di risarcire le ragazze con «Libri e film sulla storia ed il pensiero delle donne, di letteratura femminile e sugli studi di genere».
La storia che raccontiamo inizia quando la strada della più piccola delle due ragazze incrocia quella della giudice Di Nicola, chiamata a pronunciarsi su uno dei clienti della giovane, un professionista romano di circa 35 anni. La giudice, che deve esprimersi anche sul risarcimento del danno alla giovane, oltre che sulla condanna alla reclusione e alla multa dell’imputato, si accorge subito che nessuna cifra potrà mai restituire alla ragazza quello che le è stato tolto. «Com’è possibile risarcire quello che ha barattato per denaro dandole altro denaro? Se io adesso dispongo di risarcirla in questo modo non farei che ripetere la stessa modalità di relazione stabilita dall’imputato con la vittima, rafforzando in lei l’idea che tutto sia monetizzabile, anche la dignità. E come può inoltre il denaro proveniente dall’imputato, il mezzo cioè con cui lui l’ha resa una merce, rappresentare per quella stessa condotta il risarcimento del danno?».
“La diffusa descrizione delle circostanze di fatto e degli effetti del commesso reato su Laura consentono di pervenire alla difficile decisione individuando l’unico strumento capace di restituire dignità e libertà, ossia la Conoscenza. È nei libri delle donne e sulle donne che l’hanno preceduta e che hanno dovuto faticosamente guadagnare la loro libertà di scelta e la loro autonomia intellettuale, che la giovanissima potrà trovare, se lo vorrà, strumenti di conoscenza, modelli e una tra le tante opportunità per comprendere la sua storia (…) aprendo così la propria vita ad un’esperienza di libertà consapevole che solo la conoscenza le può permettere.”
All’epoca, attraverso una narrazione facente leva prevalentemente sugli stereotipi, i media hanno fortemente inquinato la lettura collettiva della vicenda. Lo stigma è caduto soprattutto sulle giovani, che proprio in virtù del fatto di non essere percepite come vittime sono divenute vittime una seconda volta. Attraverso lo sguardo della giudice andiamo alla scoperta di un’altra realtà, molto diversa da quella che avevamo immaginato.
L’11 novembre, in coincidenza con il debutto milanese, verrà rappresentato in Tanzania un adattamento in lingua swahili del testo a cura dalla compagnia Nimujo Cultural Group nell’ambito dell’evento Anti-GBV (Gender Based Violence) Champions Award organizzato dall’Associazione Women in Law and Development in Africa (WiLDAF), che prevede anche un premio alle persone della comunità tanzaniana che hanno dato un contributo straordinario alla lotta contro la violenza di genere.
Dalla rassegna stampa:
In Tutto quello che volevo accade qualcosa di completamente nuovo: una vicenda giudiziaria reale, una sentenza vera, recente, che ha fatto discutere per la sua portata innovativa diventa spunto di uno spettacolo originale. Uno spettacolo nella forza di alcuni passaggi, adatto anche a far riflettere gli adolescenti delle scuole. Elisa Chiari Famiglia Cristiana
Le esperienze di teatro al femminile stanno diventando sempre più frequenti e interessanti. Spanò ha fatto un lavoro di ricerca inappuntabile. Il risultato è intenso, dominato dall’impegno della giudice. Anna Bandettini La Repubblica
Cinzia Spanò porta in scena un lavoro intenso e appassionato che prende spunto dalla cronaca giudiziaria per mostrare un’Italia ancora profondamente sessista. Laura Timpanaro KPL teatro
La ricostruzione della vicenda e la passione con cui Spanò restituisce il lavoro di Paola Di Nicola è esemplare e giustificano i lunghissimi applausi. Uno spettacolo imperdibile. Valeria Palumbo Persinsala
Una riflessione amara sulla condizione delle donne nella società contemporanea, sul rapporto fra casi di violenza e strumentalizzazione mediatica. Albarosa Camaldo Milano in scena
Combattere gli stereotipi di genere
riflessioni, condivisioni, approfondimenti
Progetto realizzato da Teatro dell’Elfo con il contributo di Fondazione Banca Popolare di Milano
Per combattere la discriminazione e la violenza di genere occorre cambiare la società, occorre superare una cultura di discriminazione e disconoscimento della donna. E per cambiare la società servono in primo luogo la formazione e la diffusione di una cultura del rispetto. Il teatro può giocare un ruolo attivo in questo cammino di cambiamento sociale, ormai irrinunciabile.
Il progetto Combattere gli stereotipi di genere propone riflessioni e occasioni di condivisione rivolte al pubblico di ogni età per stimolare questo cammino.
Sabato 14 dicembre (al termine dello spettacolo):
Una sfida collettiva: patriarcato, discriminazione e violenza di genere
Incontro con la giudice Paola Di Nicola Travaglini, a cui è dedicato lo spettacolo e Francesco Menditto, Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Tivoli (dove ha avviato un’azione ‘integrata’ per l’emersione dei reati di violenza di genere e ai danni dei minori e per la tutela delle vittime); Fabio Roia, Presidente della Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano, già membro del Consiglio superiore della Magistratura, autore del volume Crimini contro le donne, politiche, leggi buone pratiche (Franco Angeli editore); modera l’incontro Maria Elena Viola, direttrice di Donna Moderna.
Cinzia Spanò vive a Milano, è attrice, drammaturga e attivista. Nel 2020 il Corriere della Sera l’ha inserita fra le 100 donne dell’anno da ricordare. È socia fondatrice e presidente di Amleta, associazione per il contrasto alle disparità e alla violenza nel mondo dello spettacolo, Premio Amnesty International Arte e diritti umani 2021. Come attrice ha vinto il Premio Hystrio alla vocazione, il Premio Imola, il Premio Anteprima ed è stata nominata agli Ubu per il teatro. Quest’anno riceve Premio Tarana Burke/fondatrice del movimento Me Too nel 2006 nell’ambito di “Differenza Donna Awards 2024”. I suoi testi sono prodotti dal teatro dell’Elfo di Milano: “La Moglie”, vincitore del Premio Donne e Teatro 2017, “Tutto quello che volevo”, vincitore del Premio Milano Donna 2019. “Palma Bucarelli e l’altra Resistenza” dedicato al salvataggio delle opere d’arte durante la Seconda guerra mondiale. Nel 2024 debutta “Esagerate! Piu’ che un aggettivo un’esortazione”.
Riflessioni, condivisioni, approfondimenti
Mercoledì 11 dicembre in occasione della prima dello spettacolo (ore 20.30) il presidente della Fondazione Banca Popolare di Milano, Umberto Ambrosoli, rivolgerà un saluto alla platea.
Sabato 14 dicembre
Una sfida collettiva: patriarcato, discriminazione e violenza di genere
Al termine dello spettacolo incontro con la giudice Paola Di Nicola Travaglini, a cui è dedicato lo spettacolo; Francesco Menditto, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Tivoli (dove ha avviato un’azione ‘integrata’ per l’emersione dei reati di violenza di genere e ai danni dei minori e per la tutela delle vittime); Fabio Roia, Presidente della Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano, già membro del Consiglio superiore della Magistratura, autore del volume Crimini contro le donne, politiche, leggi buone pratiche (Franco Angeli editore); modera l’incontro Maria Elena Viola, direttrice di Donna Moderna.
Incontri tra palco e platea per le scuole
con la partecipazione dell’autrice, di giornaliste/i, esperte/i e associazioni.
11 dicembre spettacolo per le scuole alle ore 15.
A seguire incontro con Francesca Manca dell’Associazione Sulle regole. Fondata nel 2010 dall’incontro tra Gherardo Colombo e un gruppo di persone interessate a promuovere la riflessione sulla giustizia, sulla Costituzione e sul rispetto della legalità, l’associazione stimola il coinvolgimento dei giovani, propone «momenti di ritrovo, di scambio, di conoscenza durante i quali affrontare le tematiche in un dialogo aperto e alla pari, rispettoso e non prevaricante».
12 dicembre spettacolo per le scuole alle ore 15. A seguire incontro con Valeria Palumbo, giornalista, storica delle donne, autrice teatrale e caporedattrice del settimanale Oggi.
13 dicembre spettacolo per le scuole alle ore 11. Al termine incontro con Cinzia Spanò.
13 dicembre spettacolo per le scuole alle ore 15. Al termine incontro condottodall’Osservatorio Violenza sulle Donne dell’Università degli Studi di Milano.
Collaborazioni e partnership del progetto: Associazione sulle regole, Osservatorio Violenza sulle Donne dell’Università degli Studi di Milano, Municipio zona 3, Libreria Popolare
Biografia: Cinzia Spanò attrice, drammaturga e attivista, nel 2020 è stata inserita dal Corriere della Sera fra le 100 donne dell’anno da ricordare. È socia fondatrice e presidente di Amleta, associazione per il contrasto alle disparità e alla violenza nel mondo dello spettacolo, Premio Amnesty International Arte e diritti umani 2021. Ha ricevuto il Premio Tarana Burke nell’ambito di “Differenza Donna Awards 2024”. Tra i suoi testi e spettacoli: La Moglie, vincitore del Premio Donne e Teatro 2017, Tutto quello che volevo, vincitore del Premio Milano Donna 2019. Palma Bucarelli e l’altra Resistenza ed Esagerate, debuttato nel 2024.
INFORMAZIONI, ORARI E PREZZI
Teatro Elfo Puccini, sala Shakespeare, corso Buenos Aires 33, Milano
Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021
Spettacoli serali e domenica: mercoledì 11, giovedì 12 e sabato 14 ore 20:30 | domenica 15 dicembre ore 16
Spettacoli per le scuole (secondarie superiori): mercoledì 11, giovedì 12 dicembre ore 15
venerdì 13 dicembre ore 11 e ore 15
Biglietti: intero € 38/34 | <25 anni € 15 | >65 anni € 20 | online da € 16,50 | per le scuole: € 12
Teatro Elfo Puccini, sala Shakespeare, corso Buenos Aires 33, Milano
Prezzi: intero € 38/34 | <25 anni € 15 | >65 anni € 20 | online da € 16,50
Orari: mercoledì 11, giovedì 12 e sabato 14 ore 20:30 – domenica ore 16:00
Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021
