
Il teatro è un’odissea. Ben lo scopre Emma quando si trova a dover mettere su uno spettacolo commissionato da una coppia di coniugi appassionati dell’arte del palcoscenico. La donna è tornata da poco tempo da Londra dove ha riportato esperienze teatrali di successo, almeno così sostiene (si scoprirà poi che in realtà queste sono state più modeste se non addirittura fallimentari). Ora ha la possibilità di allestire una versione del celebre poema di Omero, ha già pronta una compagnia cui affidare la recita alla quale si aggiunge un nuovo elemento desideroso di calcare per la prima volta il palcoscenico, ma, fin dalle riunioni iniziali per lo studio del copione e per l’assegnazione delle parti, sorgono i primi problemi, in parte causati dal fatto che non sono ancora arrivati gli anticipi delle paghe e in parte dovuti a divergenze caratteriali dei singoli che iniziano fin da subito a dimostrarsi non tutti in sintonia con le idee della regia. Questo è solo l’inizio della commedia “No replica”, presente in questi giorni al Teatro San Babila e prodotta da Codice Teatro. Sono undici gli attori impegnati a indossare una variegata gamma di personaggi, tipica di protagonisti dell’arte scenica, che interagiscono con le loro manìe. rivalità, passioni, gelosie e che alla fine vengono tutte soffocate o messe da parte di fronte all’impellenza di andare in scena per rispettare i contratti e guadagnare i compensi. Un esempio di teatro nel teatro dove, come da tradizione, accadono molteplici sorprese, finti imprevisti e svariati accidenti tradotti in calembour continui che costituiscono l’ossatura principale dello spettacolo e contengono una sottile critica formalmente esilarante ma che descrive con arguzia spietata il mondo del teatro. Una parodia in forma di farsa dal ritmo vertiginoso che, per come procede l’azione, assume anche i colori di un noir “domestico” nel momento in cui un inaspettato evento irrompe nella vicenda a opera di una famiglia della ‘Ndrangheta. E qui non mancano sagaci battute come “Il teatro è una forma di tutela della malavita” (nel senso che può riciclare denaro sporco) o anche la considerazione che l’amore per il teatro possa essere tossico. D’altra parte, per il suo andamento, la pièce è anche una sorta di “Helzapoppin” italiano aggiornato ai nostri giorni dove, rispetto al musical americano del 1938, la comicità non è fine a sé stessa (e del resto ottantasei anni non sono passati invano).
Gli interpreti dei variopinti personaggi dell’Odissea che la regista Emma si affanna a mettere in scena, tutti assolutamente degni di lode, sono: Giulia Mattarucco – Emma, dall’aria affetta da insicurezza congenita che riesce a superare solo quando si troverà a mal partito.
Davide Bonafini – Miky, il nuovo arrivato della compagnia, facile alla lacrima quando si tocca il tasto del padre con il quale ha un cattivo rapporto.
Antonio Melissa – Edo, l’interprete di fiction che comunica in dialetto partenopeo e che sembra partecipare alla commedia con un senso di sufficienza e un atteggiamento di mal sopportazione.
Ussi Alzati – Regina, una spocchiosa diva agé con modi di fare da primadonna e che vanta esperienze lavorative del passato sotto la guida di Ronconi.
Claudio Zanelli – Livio, il suo corteggiatore in odore di eredità materna e per questo corrisposto dalla donna per interesse.
Vanna Tino – Darcy, l’assistente, proveniente da famiglia ricca, con l’attitudine al comando perché è abituata a rivolgersi alla servitù solo in questo modo.
Alex Botta – Alex, dal bel fisico che si esibisce nei locali particolari e destinato a interpretare la parte di Polifemo vestito con un perizoma.
Ilaria Canalini – Marta, che dovrà interpretare Calipso e gli altri personaggi femminili che Ulisse incontra nel suo viaggio di ritorno, principalmente occupata nei suoi esercizi di respirazione.
Franco Rossi – Art, il produttore della commedia dall’atteggiamento sfuggente quando si parla di soldi (e un motivo preciso c’è, come salterà fuori nel corso della vicenda).
Viviana Porro – Didi, sua moglie, all’apparenza un’oca giuliva appassionata di burraco ma che in realtà ha ben altre carte da giocare.
Massimiliano Varrese, in partecipazione straordinaria – Bruno, assistente e amico fidato di Emma, fedele come una cane che “ça va sans dire” è il suo animale preferito.
La commedia è arricchita da cinque brani musicali originali composti da Andrea Calandrini cantati dall’eccellente Davide Bonafini e da uno conclusivo, avente l’inciso più orecchiabile e accattivante con un finale in crescendo, che il Bonafini canta in coppia con Giulia Mattarucco completato poi da tutto il cast.
Marco Cavallaro, ieri sera presente in sala per la prima, ha trovato nel testo di Tobia Rossi buon “pane per i suoi denti” riconoscendo in esso più di un motivo che si avvicina al genere che lui è abituato a portare in scena e l’ha valorizzato al meglio guidando con mano sicura l’affiatata Compagnia che ha saputo seguirlo. Il risultato si è visto dall’ottima accoglienza da parte del pubblico che ha tributato calorosi applausi sia a scena aperta (e qui, fortunatamente gli attori hanno avuto l’intelligenza di fermare le battute che altrimenti sarebbero state coperte) sia nel finale con ripetute chiamate sul proscenio.
Com’è abitudine generale, al momento degli applausi finali il regista o il primo attore invitano il pubblico che è rimasto soddisfatto della rappresentazione a consigliare lo spettacolo agli amici. In questa occasione la formula è stata scherzosamente modificata. Per gli ammiratori di Marco Cavallaro, oltre a raccomandare questo spettacolo (le ultime tre repliche sono indicate in calce) si segnala la commedia “Uscirò dalla tua vita in taxi” che lo vede in qualità di interprete, in scena al Teatro Martinitt dal 14 al 24 novembre.
Contrariamente al titolo, che ha una ragione d’essere nello svolgimento della sua trama, sono in programma ancora tre ultime repliche della commedia: questa sera e domani alle ore 20,00 e per domenica alle ore 15,30 (in fondo le indicazioni per acquisto biglietto).
Visto il giorno 7 novembre 2024
(Carlo Tomeo)
No replica
di Tobia Rossi
Musiche originali Andrea Calandrini
Arrangiamenti Simone Manfredini
Regia Marco Cavallaro
Aiuto regia Vanna Tino
Da un’idea di Giovanna Gattino
Fumetti Agostino Longo con: Giulia Mattarucco, Davide Bonafini, Antonio Melissa, Ussi Alzati, Claudio Zanelli, Vanna Tino, Alex Botta, Ilaria Canalini, Franco Rossi, Viviana Porro e la partecipazione straordinaria di Massimiliano Varrese
CODICE TEATRO Rassegna di teatro presso Teatro San Babila, Corso Venezia,2/A. – Direzione artistica e produzione di Giovanna Gattino e Antonio Melissa
PREZZI SPETTACOLO: Poltronissima experience 45€ – Poltronissima 35€ – Poltrona 30€ – Balconata 20€
PRENOTAZIONE BIGLIETTI CODICETEATRO: vivaticket.com –
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