
Cèsar Brie in scena insieme a otto neoprofessionisti impegnati in più ruoli hanno dato vita in una creazione collettiva a uno degli spettacoli più coinvolgenti coprodotto, oltre che dallo Spazio Teatrale e dal Teatro Elfo Puccini, dal Teatro dell’isola, una fondazione dello stesso Brie collocata in una casa sulle colline della Val Tidone aperta come luogo di residenza e di prove agli artisti del teatro indipendente. Lo spettacolo narra gli ultimi mesi di attività del Goset, la compagnia teatrale yiddish fondata nel 1919
da Alexander Granovskij e Marc Chagall e chiusa nel 1948 da Stalin che ne fece uccidere i due attori principali protagonisti degli spettacoli: Michoels, che in quel periodo era il direttore del teatro e sosteneva la parte di “Re Lear” nell’omonima tragedia, e Zuskin che nella stessa opera interpretava la parte del Matto. Il primo fu assassinato in un simulato incidente automobilistico mentre il secondo, che diresse il teatro dopo la morte di Michoels, subì analoga sorte negli anni successivi. La pièce ha inizio con il funerale di Michoels dove a compiangerlo è presente tutta la Compagnia e, in forma visibile solo all’ucciso, la sua prima moglie morta anni prima e che lo attende per accompagnare la sua anima nell’aldilà, mentre uno dei suoi uccisori recita ipocritamente il discorso funebre. Questo è solo il prologo di susseguenti episodi che vanno a ritroso nel tempo in forma di flasback per descrivere quanto era accaduto in precedenza, a cominciare dal racconto di Ala Zuskin che ricorda quando da piccola assisté all’arresto del padre che fu torturato per quattro anni prima di essere ucciso. La narrazione avviene in uno spazio che descrive quello del teatro del Goset a cominciare dal fondale che riprende un sipario con tendaggio rosso riportante in sommità il ritratto di Stalin mentre la scena è occupata nei lati da cassapanche che assumeranno funzioni diverse, determinanti per la descrizione dei vari ambienti. Su questo spazio agiscono i vari personaggi ricorrendo a diversi generi teatrali che includono oltre alla recitazione parlata anche quella del corpo come la danza e il canto, quest’ultimo costituito sia da composizioni originali che da musiche tradizionali Yiddish e che rappresentano la parte più avvincente dello spettacolo dove i personaggi rivivono momenti dolorosi e drammatici alternati ad azioni anche grottesche o decisamente comiche come quello che vede all’atto, grazie a un appropriato trucco, le figure miniaturizzate di Stalin, Beria e Molotov nel Politburo dove il dittatore ordina la morte dei due attori. Perché, come scrive Brie, a proposito del motivo per cui la compagnia era osteggiata “non solo la lingua era una componente caratterizzante, ma anche il loro modo di recitare, che riprendeva alcune gestualità della cultura ebraica, elementi che il regime non sopportava”.
Opera corale dove la parola arricchita dal canto è poesia alla quale non manca a tratti anche una forma di ironia, propria di un popolo perseguitato che malgrado tutto non rinuncia a lottare contro la dittatura, e della gente di teatro che solleva la sua voce ribelle contro la censura. Tutto lo spettacolo si svolge in un crescendo avvincente fino ad arrivare a un finale di grande effetto visivo ed emozionale. E proprio verso la fine vengono citati i personaggi intellettuali che furono rinchiusi nei campi di concentramento e nelle prigioni staliniane come i poeti Shmel Halkin, Osip Mandel’stam, Tizian Tabidze e Marina Cvetaeva che il regime non fece in tempo a imprigionare perché morì suicida.
La Compagnia tutta ha riscosso grande successo con ripetuti applausi. Lo spettacolo verrà riproposto nel mese di giugno 2025 nel Teatro Elfo Puccini.
Visto il giorno 23 ottobre in Campo Teatrale
(Carlo Tomeo)
Re Lear è morto a Mosca – Drammaturgia César Brie e Leonardo Ceccanti con la collaborazione di tutto l’ensemble – Regia César Brie – Attori Creatori César Brie, Alessandro Treccani, Leonardo Ceccanti, Davide De Togni, Anna Vittoria Ferri, Michelangelo Nervosi, Tommaso Pioli, Annalesi Secco, Laura Taddeo, Altea Bonatesta, Eugeniu Cornitel – Consulenza storica Antonio Attisani – Luci César Brie e l’ensemble – Scenografia e costumi Matteo Corsi – Maestra di danze e lavoro corporale Vera Dalla Pasqua – Maestra di canto Anna Pia Capurso – Musiche Pablo Brie e musiche tradizionali Yiddish – Coproduzione Teatro Dell’Elfo, Campo Teatrale e Isola Del Teatro
