
18 – 19 ottobre
SOGNAVO LE OLIMPIADI
Episodio I: La panchina (30 min.)
Episodio II: Reincollare le zampe ai piccioni e altre proposte geniali per migliorare Milano in vista delle olimpiadi invernali del 2026 (30 min.)
di Davide Carnevali
regia Aldo Cassano
con Francesco Aricò, Fabrizio Lombardo
produzione Animanera
inserito nel palinsesto Milano è Viva
Il progetto di Animanera nasce dall’indagine che la compagnia sta effettuando nelle aree periferiche della città di Milano attraverso un intervento artistico-sociale, utilizzando il teatro come mezzo di integrazione tra persone di nazionalità diversa e come strumento di valorizzazione dei quartieri periferici e dei loro abitanti. L’obiettivo è la commistione tra culture diverse, attuando pratiche di integrazione e socializzazione. All’interno di questo processo è nata l’esigenza di raccontare attraverso testi originali il disagio di persone e comunità che vivono ai margini.
Davide Carnevali ha convogliato, in maniera creativa, le storie dei partecipanti in testo teatrale.
Lo spettacolo è composto da due episodi, che si possono vedere singolarmente o insieme. Ogni episodio dura circa 30 minuti.
I° episodio: LA PANCHINA (durata 30 min)
Due giocatori di una squadra di calcio della periferia milanese attendono di entrare in campo, seduti in panchina. Mentre la partita segue il suo corso, i due prendono coscienza del loro rapporto con il pubblico, si chiedono se siano sufficientemente visibili e se il loro rappresentante sia effettivamente capace di dare voce alle loro esigenze. Riflettendo così sul loro ruolo all’interno di una società sportiva, che diventa (una brutta) metafora della società all’interno di cui tutti viviamo.
Con Sognavo le olimpiadi (Episodio I: La panchina; Episodio II: Reincollare le zampe ai piccioni e altre proposte geniali per migliorare Milano in vista delle olimpiadi invernali del 2026) (18-19 ottobre-evento speciale/inserito nel palinsesto Milano è viva), testi di Davide Carnevali, per la regia di Aldo Cassano, viene presentata la rielaborazione di testimonianze raccolte durante alcuni percorsi teatrali attivati nelle periferie di Milano. La cornice sportiva diventa metafora per raccontare i nostri limiti di fronte a chi ci sembra distante per origini, religione, lingua, sesso o ceto sociale.
II° episodio: REINCOLLARE LE ZAMPE AI PICCIONI E ALTRE PROPOSTE GENIALI PER MIGLIORARE MILANO IN VISTA DELLE OLIMPIADI INVERNALI DEL 2026 (durata 30 min)
Un milione e mezzo di persone vivono a Milano, all’interno di un’area di circa 180 km2. Senza contare i lavoratori giornalieri, i turisti e gli animali tristi. Come conciliare le esigenze di tutti? Come fare in modo che ogni essere, ontologicamente inteso in senso spinoziano, possa godere dei vantaggi e dei benefici che la metropoli lombarda elargisce? Negli ultimi anni la città ha fatto un salto di qualità, ma verso dove? Siamo felici? Possiamo essere più felici di così? A queste e altre domande risponde un esponente degli strati più bassi della scala sociale lombarda: l’attore. Dalla sua posizione privilegiata, elaborerà geniali proposte per una città davvero a misura d’uomo, e non solo.
BIGLIETTERIA
da martedì a venerdì 17.00 – 19.00
sabato 18.00 – 20.00 (nei giorni di replica)
domenica 15.00 – 16.30 (nei giorni di replica)
Il ritiro dei biglietti potrà essere effettuato fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
I biglietti sono acquistabili anche online sul circuito Vivaticket.
ORARI SPETTACOLI venerdì e sabato ore 20:00
BIGLIETTI EVENTO SPECIALE
BIGLIETTO 5€ A EPISODIO – 10€ INTERO
22 | 31 ottobre
IL GRANDE TORINO:
Una cartolina da un Paese diverso
prima nazionale
uno spettacolo di Gianfelice Facchetti e Marco Bonetto
con Gianfelice Facchetti e gli Slide Pistons
musiche Slide Pistons (Raffaele Kohler, Luciano Macchia, Francesco Moglia)
immagini di scena a cura di Fabrizio Melegari
Il grande Torino: una cartolina da un paese diverso, in prima nazionale al Teatro della Cooperativa dal 22 al 31 ottobre, è il racconto, scritto insieme a Marco Bonetto, che Gianfelice Facchetti realizza, a 75 anni dalla tragedia, sul disastroso incidente aereo, che portò la squadra del Grande Torino a schiantarsi sulla Basilica di Superga.
Cosa c’è nella valigia di un calciatore che torna da una lunga trasferta o da una sfida memorabile? Quali oggetti, quali cose si conservano sul fondo della borsa? Ci saranno scarpe, indumenti da gioco, una tuta, calzettoni, una fascia da capitano; ci sarà una maglia scambiata con un avversario, mappe per visitare la città dove si è stati, souvenir da portare a chi è rimasto a casa ad aspettare, artigianato locale, una bambola, un barattolo di canfora per ungere i muscoli…
Nelle valigie recuperate tra i rottami dell’aereo FIAT G.212 che il 4 maggio 1949 si schiantò su Superga, c’erano tante di queste cose, ma anche molto di più: c’erano i sogni ritrovati di una generazione e di un Paese intero, il nostro, che a quella squadra si era aggrappato come si fa con qualcosa di salvifico, quando tutto sta andando giù.
Immaginiamo che in quel giorno del ’49 non sia accaduto nulla, nessuna tragedia; spostiamo indietro il calendario e sfogliamo l’album dei ricordi: prima cartolina, seconda, terza, fino a ritrovare le radici e i protagonisti di una pagina di storia rimasta incollata agli occhi della memoria. Nomi, cognomi, luoghi, date.
Il Grande Torino era una cartolina da un Paese diverso, da un luogo in cui le valigie della gente non contenevano nulla, perché erano state svuotate dalla guerra, erano povere e da riempire ancora di tutto: di cose materiali e indispensabili, ma anche di rivalsa, di sogni, di vita. La favola tragica dei ragazzi in maglia granata, parla dei sogni infranti di una generazione che dopo la seconda guerra Mondiale si era rimboccata le maniche e aveva cercato di riprendersi la vita in mille maniere diverse. Una di queste è stata sicuramente lo sport, prima il ciclismo, poi il calcio, proprio grazie al Torino che tutti amavano, da nord a sud. C’era fame di vita e di fiducia in qualcosa da cui cominciare a ricostruire. E c’era anche sete di rivincite, di vittorie, di orgoglio calpestato da troppo tempo e finito sotto i piedi. In un quadro rassegnato, fu lo sport a fornire qualche appiglio al Paese intero.
Per questo, quando il cielo inghiottì gli “Invincibili” in maglia granata, venne giù tutto; fu un lutto così potente da cancellare ogni slancio di avvenire per tanti italiani. Ricordarlo a 75 anni esatti, vuol dire riannodare i fili del tempo e restituirci un frammento di ciò che siamo stati e, in qualche maniera, vorremmo un po’ tornare ad essere.
Dopo Eravamo quasi in cielo e la Tribù del calcio, Gianfelice Facchetti chiude la propria trilogia dedicata allo sport più popolare del mondo, con un racconto teatrale, che arriva dopo un podcast realizzato pochi mesi fa per Raiplaysound. (Gianfelice Facchetti)
TEATRO DELLA COOPERATIVA
via privata Hermada 8 – Milano – info e prenotazioni – Tel. 02 6420761 info@teatrodellacooperativa.it – www.teatrodellacooperativa.it
BIGLIETTERIA
da martedì a venerdì 17.00 – 19.00
sabato 18.00 – 20.00 (nei giorni di replica) – domenica 15.00 – 16.30 (nei giorni di replica)
Il ritiro dei biglietti potrà essere effettuato fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
I biglietti sono acquistabili anche online sul circuito Vivaticket.
ORARI SPETTACOLI
martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 20:00 – giovedì ore 19:30 – domenica ore 17:00
lunedì riposo
BIGLIETTI
intero 18 € – riduzioni convenzionati 15 € – under 27 10 € – over 65 9 €
giovedì biglietto unico 10 €
diritto di prenotazione 1 € (non applicato agli abbonamenti e ai biglietti acquistati online)
ALTRE RIDUZIONI
gruppi (10 o più) 12 €
Vieni a Teatro/Agis 12 € (martedì-mercoledì-domenica) 15€ (venerdì-sabato)
A Teatro in bicicletta 8 € mostrando in cassa un dispositivo di protezione (caschetto o luce segnaletica led)
scuole di teatro 10 € con tessera della scuola
precari, disoccupati e cassintegrati 9 €
disabili 9 € + accompagnatore (se obbligatorio) omaggio
Abitare e UniAbita 9 €
COME RAGGIUNGERCI
MM3 Maciachini / MM2 Lanza + tram 4 (fermata Niguarda Centro)
MM5 Ca’ Granda + autobus 42, 52
autobus 42, 51, 52, 83, 166, 172, BikeMi 313 (V.le F. Testi), 315 (Ca’ Granda), 322 (M5 Ca’ Granda)
