“Baccanti” alle MTM Teatro Litta – Recensione

Filippo Renda ama Euripide e lo ama così tanto da dedicarsi alle sue opere con la passione di chi sa trovare nelle sue tragedie motivi e temi che le rendano attuali. Lo traduce, mettendo in rilievo punti determinanti che possano prestarsi meglio di altri a interpretazioni del nostro presente e però non si vieta quelle libertà commisurabili a una forma di licenza poetica. Per ottenere questo gli è parso opportuno adoperare una semplice modifica al titolo delle opere, un sostantivo o un aggettivo in più e addirittura l’eliminazione di un articolo, come è capitato nella sua nuova proposta, per concentrare sulle stesse il tema preponderante che le connota: così nel 2022 Alcesti divenne “Alcesti, una donna”, lo scorso anno Medea ebbe l’appellativo di essere una strega. Quest’anno ha fatto l’operazione che sembra essere la più semplice: togliere un articolo, in fondo cos’è mai un articolo?, eppure quella semplice, poco meno di un’impercettibile eliminazione, gli ha dato modo di dare una sua personale, inedita, interpretazione del testo di Euripide, fino al punto di cambiarne il finale. E così quello che il poeta tragico greco scrisse a proposito dei riti delle baccanti che erano viste come personaggi negativi acquista in Renda una differente connotazione.

Molto si è scritto sul significato che Euripide avesse voluto intendere sul tema di questa che fu la sua ultima tragedia proprio in merito al discorso religioso affrontato (Euripide era un uomo ateo che al termine della sua vita si avvicinò alla religione?) ma non è questa la sede per dibatterne. Giova però parlare di quello che Renda ha voluto trasmettere o, almeno, quello che a me, umile spettatore, è pervenuto. E questo aldilà della rappresentazione che, occorre dirlo subito, è di gran valore estetico e sa catturare l’attenzione dello spettatore come non era successo prima nelle due precedenti messe in scena del regista. Si assiste per buona parte dello spettacolo a una serie di riti celebrativi in onore del dio Dioniso da parte delle donne di Tebe, rese folli dal dio stesso per vendetta contro il mancato riconoscimento della sua natura divina da parte della città di Tebe e principalmente dal re Penteo, suo zio mortale. Se in Euripide questi riti vengono visti in funzione del risultato che ne deriva e Dioniso appare personaggio negativo in quanto desideroso di vendetta la cui sete viene alla fine soddisfatta e lo scopo finale è il richiamo al rispetto della divinità, in Renda il dio acquista un’accezione positiva perché è colui che vede nei suoi riti celebrativi la liberazione dalle costrizioni sociali e dalle credenze ataviche cui l’uomo è soggetto. Il dio Dioniso, che in Renda è una dea, non mette in guardia l’uomo contro la divinità ma l’invita a partecipare al suo rito. “La divinità è l’estasi stessa e quindi è il momento in cui ci rendiamo conto che la nostra identità non esiste ma siamo tutti la stessa cosa”, così Renga nell’esprimere il suo pensiero nel merito. La sua “Baccanti” è “l’esplorazione di una fusione tra mito antico e riscoperta del rito con una visione contemporanea della liberazione e della espressione corporea. Un inno alla riscoperta del corpo femminile come rivoluzione e cambiamento” Non a caso tutti i personaggi dello spettacolo sono donne. Anche i vecchi Cadmo e Tiresia, che appaiono in uno dei momenti più godibili, coperti da bellissime, coloratissime maschere che li ricoprono interamente, sono interpretati da donne. E così lo è la figura di Penteo, il personaggio maschile più presente e la cui parte era stata inizialmente attribuita a Renda, è sostenuta poi dalla brava Gaia Carmagnani. E comunque, e Renda ama sottolinearlo, si tratta, aldilà della scelta del cast che consente una più immediata comprensione del tema, di un femminile non legato al genere ma allo “spirito femminino” che è dentro ciascuno di noi, indipendentemente dal genere di nascita.

Viene spontaneo l’accostamento tra i baccanali e i rave contemporanei che il regista ha confermato: “Il rave reagisce al desiderio dell’essere umano incastrato nell’equilibrio occidentale di perdere serenamente e gioiosamente il controllo in comunità con gli altri ed ecco che oggi nel nostro paese, in controtendenza con gli altri paesi a noi vicini, chi fa questo tipo di attività deve sentirsi fuori legge come succedeva nel primo secolo dopo Cristo all’epoca di Costantino. Il rave era, almeno da noi, l’ultimo rimasuglio di quello spirito dionisiaco di liberazione in comunità con gli altri per colpa di cliché”

In una sala completamente riconfigurata, con l’eliminazione delle poltrone in modo da lasciare il centro disponibile per la rappresentazione, il pubblico viene fatto accomodare in sedili disposti in circolo in modo da creare un’esperienza completamente immersiva, un modo ideale da essere parte della divinità. All’inizio, e per un buon dieci minuti, le cinque attrici danzano forsennatamente al suono di una musica techno ad alto volume e azionata dalla DJ Sofia Tieri alla consolle presente in fondo, sul palco. Alla fine del ballo le donne si gettano per terra stremate per poi, assolta la legittimazione da parte della dea Dioniso, iniziare le varie fasi del rito, usando strumenti vari tra cui coppe di vino portati in scena di volta in volta da un servitore avente la testa ricoperta da una ghirlanda di fiori (Filippo Renda). Si entra così nel vivo della rappresentazione che vede in primo piano Penteo che verso la fine viene aggredito dalla madre Semele e dalle Baccanti senza però restarne uccisa a differenza di quanto avviene nella trama originale della tragedia.

Molto c’è da sottolineare riguardo alla bravura delle attrici che si sono impegnate parecchio non solo nelle parti recitate ma anche nelle faticose performances alle quali si sono sottoposte. E altrettanto non si può fare a meno di lodare Filippo Renda per le molte e inedite intuizioni che sono state fonte e risultato dello spettacolo. Le luci, dense di chiaroscuri, i costumi e soprattutto le bellissime maschere, la scelta delle musiche, le coreografie, tutto ha contribuito all’ottima resa di una rappresentazione compatta, spettacolare e coinvolgente. La migliore secondo il mio parere del ciclo che Renda ha dedicato a Euripide.

Non si può non lodare le Manifatture Teatrali Milanesi per aver offerto al pubblico milanese uno spettacolo così decisamente denso di attrattive, che contiene tutti i presupposti perché possa soddisfare i gusti di una vasta fascia di spettatori riguardante le età e in particolare i giovani, presenti numerosi nella sera in cui ero in sala. Uno sforzo produttivo coraggioso che non ha badato a costi per offrire il meglio e dove ogni cosa è stata curata nei minimi dettagli.

Molto numerosi gli applausi. Spettacolo da vedere!

Ultime repliche questa sera e domani alle ore 20,30 e domenica alle ore 16,30.

Visto il giorno 20 marzo 2024

(Carlo Tomeo)

MTM Teatro Litta – dal 27 febbraio al 24 marzo 2024

BACCANTI – Prima Nazionale

Il regno del dio che danza

da Euripide

di Filippo Renda

con Maria Canal, Gaia Carmagnani, Silvia Guerrieri, Filippo Renda, Gaia Barili, Alice Spisa

dj performer – Sofia Tieri

scene e costumi Eleonora Rossi – aiuto costumista tirocinante Katerina Stavrou

disegno luci e direzione tecnica Fulvio Melli

assistenti stage Gaia Barili, Susanna Giancristofaro

staff tecnico Stefano Lattanzio, Ahmad Shalabi

foto Sara Meliti

trucco Carla Curione

direzione di produzione Elisa Mondadori

produzione Manifatture Teatrali Milanesi

Teatro Litta

da martedì a sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30

intero € 30,00 – convenzioni € 24,00 – ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) € 24,00 – Under 30 e Over 65 € 17,00 – Università € 17,00 – scuole di Teatro € 19,00 – scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 15,00 tagliando Esselunga di colore ROSSO

Invito a Teatro Manifatture Teatrali Milanesi

durata: 80 minuti

Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45

Scarica l’App di MTM Teatro e acquista con un clic

Abbonamenti: MTM Serendipity, MTM Serendipity Over 65, MTM Serendipity Under 30 x2, MTM Serendipity Under 30 x4, MTM Il piacere di sorridere.

Biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti venditavivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Categorie RECENSIONI

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