
RECENSIONE:
Ci sono rappresentazioni teatrali che, per la capacità che possiedono di indagare con profondità temi che appartengono da millenni all’umanità, come quelli che parlano dell’odio tra i popoli e delle guerre che ne nascono, richiedono l’impegno civile di essere viste senza se e senza ma. È il caso di questo bellissimo spettacolo realizzato dalla Compagnia Il Mulino di Amleto, tratto dal testo in lingua francese dello scrittore libanese e di adozione canadese Wajdi Mouawad “Come gli Uccelli” tradotto in italiano da Monica Capuani, che ne ha curato anche la drammaturgia.
Nel testo che racconta una storia ambientata nel presente è possibile ravvisare la realtà che affonda le radici in anni di lotte fra due popoli votati all’odio reciproco e mai come in questo periodo rivela la sua attualità. I personaggi si muovono su un terreno instabile divisi da un muro che si erge tra loro. Un muro che è metafora di separazione ed è anche presente in scena nella sua enorme struttura mobile che essi, sorta di Sisifo, spingono a fatica per guadagnare uno spazio di cui non riescono a entrare in possesso definitivamente.

Al centro della vicenda è la storia d’amore tra due ragazzi che si incontrano in una biblioteca di New York. Sono Eitan (Federico Palumeri), ebreo, e Wahida (Lucrezia Forni), araba, entrambi residente nella capitale americana. I due non sono legati alle tradizioni dei loro paesi e vogliono vivere la loro storia d’amore indipendentemente dalle proprie origini. Eitan è però turbato dall’ossessione che suo padre prova verso il mondo arabo e intuisce che nella sua famiglia, emigrata prima della sua nascita in Germania, esista un segreto che vuole scoprire. Decide di recarsi con Wahida in Israele per incontrare la nonna che non ha mai conosciuto perché lei aveva abbandonato la famiglia, sicuro che la donna sia depositaria di quel segreto. Ma qui resta vittima di un attentato terroristico sul ponte che collega Israele e Giordania e, ricoverato in ospedale, cade in coma. Wahida correrà a casa di Leah (Irene Ivaldi), la nonna, che la respinge e che però telefona ai parenti del ragazzo. Costoro accorrono in Israele e insieme alla nonna cercano di risvegliare Eitan dal coma. E saranno proprio le parole dei due nonni al suo capezzale a riuscirci rivelandogli quel segreto da lui cercato che farà luce sul passato sconvolgente della famiglia.

Diviso in quattro parti, ciascuna delle quali prende il nome di un uccello protagonista simbolico dell’argomento affrontato (“l’uccello di bellezza”, “L’uccello del caso”, “L’uccello della disgrazia” e “L’uccello anfibio”), i personaggi si muovono in diversi ambienti rappresentati sul palcoscenico da pochi elementi essenziali (tavoli e lampade da biblioteca, letto d’ospedale, tavolo e sedie da tinello) in una scena il cui punto di forza e di grande suggestione visiva è quella del muro che fa anche da fondale sul quale vengono proiettate le scritte in arabo con la traduzione in italiano e immagini di luoghi che investono anche i corpi degli attori creando un effetto cinematografico.

La sceneggiatura non ha un taglio lineare ma si realizza in tre luoghi geografici differenti e le azioni, recitate in quattro lingue, non seguono un percorso cronologico della storia ma si avvicendano in archi temporali diversi dove, specialmente nel secondo atto, acquistano un tono convulso, ricco di colpi di scena, che assume il sapore del giallo e, come tale, produce suspence.
L’abilità del regista Marco Lorenzi sta proprio nel mettere bene in evidenza questo aspetto fondamentale del testo che sa diventare coinvolgente grazie anche alle capacità interpretativa di una Compagnia affiatata come quella de Il Mulino d’Amleto, tutti eccellenti e tra i quali si distinguono, oltre ai tre attori citati, Elio D’Alessandro e Aleksandar Ćvjetkovićm rispettivamente nei ruoli del padre e del nonno di Eitan. Di grande eccellenza la scenografia di Gregorio Zurla, il taglio luci di Umberto Camponeschi, il sonoro curato da Massimiliano Bressan e le composizioni originali di Elio D’Alessandro. Toccanti le due sonate al pianoforte di Gianluca Angelillo.

Lo spettacolo, che aveva debuttato in prima nazionale al Teatro Astra di Torino nel novembre dello scorso anno riscuotendo enorme successo di critica e di pubblico, sta avendo medesima fortuna in questi giorni a Milano commuovendo gli spettatori che lo hanno applaudito a lungo e con entusiasmo. Io dopo averlo visto non ho potuto fare a meno di pensare “sono particolarmente felice di aver vissuto questo giorno della mia vita”.
Ultime due repliche questa sera alle ore 19,30 e domani alle ore 16,00. Da non perdere assolutamente!
Visto il giorno 31 gennaio 2024
(Carlo Tomeo)
COME GLI UCCELLI
di Wajdi Mouawad
Consulente storico Natalie Zemon Davis Traduzione di Monica Capuani
Del testo originale Tous des oiseaux Adattamento di Lorenzo De Iacovo e Marco Lorenzi
Regia di Marco Lorenzi
Interpreti
Federico Palumeri, Lucrezia Forni, Barbara Mazzi, Irene Ivaldi, Rebecca Rossetti, Aleksandar Ćvjetković, Elio D’Alessandro, Said Esserairi, Raffaele Musella.
Assistente alla regia Lorenzo De Iacovo
Dramaturg Monica Capuani
Scenografia e costumi Gregorio Zurla
Disegno luci Umberto Camponeschi
Disegno sonoro Massimiliano Bressan
Vocal coach e composizioni originali Elio D’Alessandro
Esecuzione al pianoforte de La marcia del tempo e Valzer per chi non crede nella magia Gianluca Angelillo
Video Full of Beans – Edoardo Palma & Emanuele Gaetano Forte
Consulente lingua ebraica Sarah Kaminski
Consulente lingua tedesca Elisabeth Eberl
Foto di scena Giuseppe Distefano
Un progetto de Il Mulino di Amleto Una produzione A.M.A. Factory, ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione, Elsinor Centro di Produzione Teatrale e Teatro Nazionale di GenovaIn collaborazione con TPE – Teatro Piemonte Europa e Festival delle Colline Torinesi Con il sostegno di Bando ART-WAVES Produzioni 2022 e 2023 della Fondazione Compagnia di San Paolo
INFORMAZIONI
Data e orario martedì – venerdì ore 20.00, sabato ore 19.30, domenica ore 16.00
DURATA SPETTACOLO 1 ora e 40 (I Parte) + Pausa + 1 ora e 15 (II Parte)
PREZZI Intero 23 € – Under30 15 € – Over 65 / Under 14 11 € – Giovedì sera 19 € – Convenzioni 18 € – Scuole di teatro 12 € – Prevendita e prenotazione 1 €
Info e prenotazioni: +39 0269015733 biglietteria@teatrofontana.it www.vivaticket.com
