
RECENSIONE:
A distanza di quasi due secoli e mezzo dalla sua nascita, Mirandolina è tuttora attiva con la sua personalità ammaliatrice e la vediamo presente al Teatro Leonardo in questi giorni nella riproposta dell’allestimento pop di Corrado d’Elia ambientata negli anni ‘80 e che aveva debuttato nel 2009. La sua locanda è ora una casa di bambola arredata con pochi elementi essenziali tra i quali spiccano le lampade dalle luci luminosissime, il tutto immerso in pareti rosa shoking. Lei è in caschetto biondo e veste una tuta di plastica attillata di colore rosa shoking. Anche gli altri personaggi indossano abiti di plastica, in sintonia con l’ambiente in cui si muovono. La commedia osserva il testo originario e, tuttavia, a differenza delle tradizionali rappresentazioni, questa inconsueta ambientazione e il ritmo vertiginoso del susseguirsi delle azioni sceniche alimentano maggior divertimento in tutte le sue fasi in un crescendo che non concede momenti di stasi, anche grazie al fatto che non è previsto un intervallo che rischierebbe di spezzare la dinamica dell’azione.
Altro elemento che apporta ilarità è l’uso delle macchiette tipiche della commedia dell’arte cui sono deputati in diversi momenti dell’azione il Marchese di Forlimpopoli e il Conte d’Albafiorita, oltre alle due commedianti Ortensia e Dejanira. In carattere con gli anni ’80 a fare da leit-motiv è la voce diffusa di Lio che canta “Amoreux solitaire” e che interviene come stacco più volte durante tutta la commedia e ne suggella la fine.

Se Goldoni con il testo metteva alla berlina la società borghese del suo tempo, portandone in scena rappresentanti che ne esasperavano la tipologia, la collocazione della regia di d’Elia alla nostra epoca, con la scenografia così creata e riflettente un mondo di plastica, con in vari atteggiamenti dei personaggi fatti di ammiccamenti, addita alla nostra società in cui imperano i media e ci scherza sopra. E proprio in sintonia con i tempi attuali che sono caratterizzati dalla velocità, anche l’azione sulla scena si dipana con una rapidità che tutto travolge.
Tema centrale della commedia è naturalmente l’emancipazione femminile che Goldoni, attraverso le sue opere, e in particolare proprio con La locandiera, mette in evidenza: Mirandolina è, prima di tutto, un’imprenditrice che sa come muoversi in un mondo dominato principalmente dall’uomo e nei confronti di questi mette in azione le sue armi seduttive. Tra le sue doti annovera la furbizia ma anche la diplomazia necessarie per raggiungere i risultati cui aspira. Non rinuncia però alla conquista dell’uomo che si mostra indifferente al suo fascino, ma lo fa solo per rivalsa e per l’affermazione del sé in quanto donna, perché poi all’atto pratico e da brava calcolatrice finisce per sposare chi le possa assicurare una continuità nel rapporto e soprattutto una persona che lei potrà dominare. Non a caso Fabrizio è un cameriere e suo dipendente.
Goldoni, nella sua prefazione a “La locandiera” a chi legge il testo, scrive che la commedia ha un intento morale con lo scopo di mettere in guardia gli uomini dalle donne lusinghiere e dipinge il Cavaliere di Ripafratta come vittima, per cui induce il lettore/spettatore a trarre insegnamento e a “fuggire i pericoli per non soccombere alle cadute”. Questo comporta che la protagonista non può non apparire affascinante proprio per assecondare le intenzioni del commediografo: ben conosce, infatti, e l’applica per suo tornaconto, l’arte delle lusinga. Corrado d’Elia nella sua messa in scena non ha intenzioni moraliste, cosa che sarebbe un’incongruenza nella nostra epoca, e preferisce rendere la figura di Mirandolina come un personaggio giocoso in carattere con l’ambientazione.

La Compagnia di Corrado d’Elia in questa rappresentazione ha mostrato grande affiatamento: Chiara Salvucci, la protagonista, ha reso con padronanza il personaggio della donna seduttiva, scaltra, dotata di sex appeal. L’avevo ammirata lo scorso anno nel ruolo drammatico di Hazel della commedia “Mercurio”, sempre diretta da d’Elia. In questa commedia ha dimostrato di possedere anche ottime doti recitative in un ruolo brillante. Gianni Quillico e Daniele Ornatelli sono stati eccellenti interpreti rispettivamente del Marchese di Forlimpopoli e del Conte d’Albafiorita, entrambi si sono spalleggiati scambievolmente nelle scene delle discussioni e hanno molto divertito nelle macchiette. Tino Danesi e Andrea Tibaldi sono stati esilaranti nelle parti delle due commedianti che si fingono dame di alto lignaggio e geniale è stata l’idea del regista di affidarne i ruoli ad attori en travesti; in questo modo è stato esaltato uno dei temi principali della commedia: la finzione. Marco Brambilla ha sostenuto con proprietà il ruolo di Fabrizio, assumendo bene le caratteristiche del personaggio che è un po’ ingenuo e un po’ scaltro. Corrado d’Elia non ha bisogno di lodi: è maestro di teatro, sia come regista che come attore. Vero mattatore della scena, il suo Cavaliere di Ripafratta è stato ineguagliabile, sia nella prima parte mentre fa il gradasso ed è contro le donne, sia nella seconda quando diventa facile preda di Mirandolina.
Alla prima sera di rappresentazione il Teatro era gremito soprattutto da giovani che hanno mostrato di divertirsi molto. Copiosi gli applausi e diverse le chiamate al proscenio. Repliche fino al giorno 19 febbraio e, vista la grossa affluenza, conviene prenotare.
(Carlo Tomeo)
Vista il giorno 8 febbraio 2023
MTM Teatro Leonardo – dall’8 al 19 febbraio 2023
LA LOCANDIERA
di Carlo Goldoni
con Marco Brambilla, Tino Danesi, Corrado d’Elia, Daniele Ornatelli, Gianni Quillico, Chiara Salvucci, AndreaTibaldi
regia Corrado d’Elia
costumi Stefania Di Martino
audio e luci Matteo Gobbi
foto di scena Paolo Carlini
organizzazione Afra de Santi
produzione Compagnia Corrado d’Elia
Teatro Leonardo
martedì e sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30
intero 25,00€ – convenzioni 20,00€, ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20,00€, Under 30 e Over 65 – 15,00€, scuole di teatro e Università 15,00€, ridotto bicicletta € 15,00, ridotto DVA 12,50€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10,00€, tagliando Esselunga di colore ROSSO, prevendita 1,80€
durata dello spettacolo: 90 minuti
spettacolo inserito in Invito a Teatro – tagliando MTM
Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45
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Abbonamenti: MTM La cura e l’artificio, MTM La cura e l’artificio Over 65, MTM Carta Regalo x2, MTM Carta Regalo x4.MTM Corrado d’Elia
Biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Commedia gradevole brillante e colorata, una “Locandiera” volutamente sopra le righe, ben interpretata da tutta la compagnia. Applausi 👏 👏
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