
RECENSIONE:
Quanto può essere profonda un’amicizia? E soprattutto lo è veramente nel momento in cui vengono taciuti verità e pensieri scomodi? Oppure, proprio per tenerla in vita, al fine di conservarla, vengono tenuti reconditi quei pensieri? Se però interviene un elemento esterno, all’occorrenza innocuo, ecco che si crea una crisi di rapporti tanto che tutto deflagra in una moltitudine di accuse reciproche che mettono in luce quanto malanimo negli anni sia arso e rimasto covato sotto la cenere mentre veniva coperto da frasi e azioni ipocrite intrise di perbenismo. È quanto accade ai tre giovani protagonisti della commedia di Yasmine Reza ambientata nella Parigi degli anni ottanta. Serge, benestante, ha acquistato per una somma enorme il quadro di un importante artista emergente costituito da una tela completamente bianca. Marc e Ivan, suoi amici carissimi da tanti anni, sono invitati, prima l’uno poi l’altro, ad ammirare il quadro ma entrambi rimangono stupiti. Marc, persona decisa, pragmatica, che sa farsi valere e che non apprezza l’arte contemporanea, non riesce a concepire che quella tela bianca possa avere un contenuto artistico e per questo esprime anche con veemenza il suo pensiero. Ivan, che ha un carattere mite, sempre timoroso di ferire il prossimo, è più conciliante per evitare di ferire Serge ma nello stesso tempo si vede costretto anche a non contraddire del tutto Marc. Così quella che sembrava una discussione che aveva per oggetto un acquisto, vantaggioso secondo Serge e spropositato secondo i suoi amici, diventa un campo di battaglia verbale dove i tre amici si rinfacciano sgradevoli episodi del passato che erano stati digeriti solo in apparenza ma che in realtà avevano lasciato tracce.
Questo è il tema della bella commedia di Yasmine Reza che è rappresentata in questi giorni al Teatro Leonardo. La scena è occupata unicamente da un grande telo bianco disposto di sbieco sulla parte destra a rappresentare il quadro oggetto della vicenda e che verso la fine sarà illuminato suggestivamente da luci dai colori accesi. Ad agire nei panni dei tre personaggi i bravi attori: Graziano Sirressi è Serge all’apparenza totalmente convinto dell’ottimo acquisto fatto ma che sembra poi titubante quando deve convincere gli amici sull’importanza del quadro, Luca Mammoli è Marc dall’atteggiamento urticante che pretende di aver ragione su quello che pensa e che esprime con convinzione, e infine Enrico Pittaluga, che è Ivan, timido, insicuro, psicologicamente dipendente dello psicanalista, dove è in cura da anni, e succube di una madre lamentosa. A quest’ultimo va riconosciuta un’ottima prova istrionica nell’irrefrenabile e trascinante, lungo monologo che lo vede protagonista a metà della commedia.

Le chiavi di lettura di quest’opera di Yasmine Reza sono duplici: da una parte, rappresentando un quadro sul quale non vi è dipinto niente, ella ironizza sul valore estetico dell’arte contemporanea, dall’altra quel quadro, diventa metafora di quei rapporti umani che possono essere creati e con il tempo reggersi sul nulla che è rappresentato proprio dal bianco della tela. E non a caso, i rapporti iniziano a incrinarsi nel momento in cui sul bianco del quadro vengono proiettate fasci di luce multicolorate che investono anche i tre personaggi durante il litigio e che, al pari dell’aumentare dei toni verbali, crescono simbolicamente d’intensità. Ottimo effetto, grazie alle luci di Matteo Selis, sia dal punto di vista formale che da quello concettuale.
Commedia costituita da un unico atto che sa essere divertente, senza alcuna caduta di ritmo, in alcuni punti spiazzante per chi non ne conosce la trama, dove tutto è orchestrato in ogni suo dettaglio dalle lodevoli prestazioni dei tre protagonisti all’incisiva regia di Emanuele Conte che ha ideato anche la scena spoglia solo all’apparenza ma densa di significato. Repliche da questa sera fino a domenica 20 novembre. Non è assolutamente da mancare.
Vista il giorno 17 novembre 2022
(Carlo Tomeo)
MTM Teatro Leonardo – dal 15 al 20 novembre 2022
ART
di Yasmina Reza
traduzione Federica Di Lella e Lorenza Di Lella
con Luca Mammoli, Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi di Generazione Disagio
regia e scene Emanuele Conte
costumi Daniela De Blasio
luci Matteo Selis
attrezzeria Renza Tarantino – assistente alla regia Alessio Aronne
permission granted by Thaleia Productions
produzione Fondazione Luzzati/Teatro della Tosse